1.1 – Architettura di campagne
Trascrizione
Buongiorno a tutti, io sono Francesco Gavello, sono consulente, sono formatore. Oggi parliamo di Google Ads per un business locale. Io sono fondamentalmente, vi dicevo, un consulente, un formatore e mi occupo di advertising. Sono Digital Advertising Specialist per Tembo, mi occupo in prima persona di consulenza, di formazione ai professionisti, alle agenzie e, in qualche modo, la mia skill principale, potremmo dire, è Google Ads e tutto quello che ruota intorno alla piattaforma. Mi ritengo incidentalmente un web analyst perché, come mi piace sempre dire, è un po’ difficile che chi lavora in advertising non sia mai dedicato appunto all’analisi dei dati di traffico. Potremmo dire che, come magari capita anche a voi, chi di voi è professionista, chi lavora con Google Ads, voi ha un cliente che si occupa di un certo territorio, potremmo dire che, in qualche modo, è abbastanza comune prima o poi, ecco, per chi lavora con Google Ads, trovarsi di fronte ad un cliente che è estremamente orientato sul territorio che, in qualche modo, incarna questo concetto del business locale. Quindi, proviamo a mettere un po’ insieme le idee. Abbiamo Google Ads, abbiamo una piattaforma molto potente, di che cosa parliamo per oggi? Voi sapete, quanti di voi hanno già fatto un percorso all’interno della piattaforma, però che, in qualche modo, trovate online un corso già evocato da me in Google Ads, un corso base, un corso avanzato, che in qualche modo vi porta all’interno della piattaforma e vi fa scoprire la potenza di uno strumento oramai anche piuttosto maturo, potremmo dire. Google Ads non è giovanissimo, ha molti anni sulle spalle, che nel tempo, come piattaforma, non ha fatto altro che crescere, stratificare funzionalità per le realtà di qualunque forma, natura, dimensione. Questo però vuol dire che quando ci troviamo a lavorare con un business locale, non dobbiamo aspettarci che Google Ads diventi qualcosa di diverso. Allora, Google Ads per un business locale è qualcosa a cui accedo da un’altra parte, oppure che si trasforma completamente, perché adesso tiro la leva, sono un business locale, guarda come mi trasforma, come si trasforma Google Ads. No, questo non succede, la piattaforma rimane la stessa ed è giusto dire che nel tempo, soprattutto per i più attenti che magari leggono le notizie della piattaforma o sanno un po’ leggere tra le righe, si nota come Google cerchi un po’ da sempre di fornire una sorta di aiutino ai business locali, fornendo magari delle piccole strade preferenziali, magari per la creazione della campagna. Un tempo c’era quello che si chiamava Google Ads Express, una forma un po’ più ridotta, ma che dietro era comunque la stessa piattaforma per un business locale. Si leggono di tanto in tanto delle notizie legate magari alla beta di quella particolare accezione della piattaforma che aiuta a mostrare, non lo so, i prodotti più vicini a te. Sono aspetti sicuramente interessanti e che ogni advertiser tiene d’occhio, però in qualche modo non rappresentano davvero un punto di partenza, fatemi dire, solido, per chi domani, quanti di voi già lavorano con Google Ads o si stanno formando, ecco domani arriva il cliente e ti dice io dalla pizzeria fino a appunto la catena di negozi voglio pubblicizzare ciò che faccio ad un pubblico locale. Come mi muovo quindi? Quale piattaforma vado a usare? Sempre Google Ads. Quale sfumatura della piattaforma adotto? Ecco questa è già una domanda migliore. Come faccio a impiegare Google Ads? Nella sua, come dire, conformazione che già magari conoscete, declinando tutto ciò che già sappiamo in salsa local, in salsa business locale. Ecco quindi che allora oggi vorrei parlarvi di tutto ciò che riguarda l’orientare un’architettura di campagne. Permettetemi di farvi ragionare magari insieme a, come dire, insieme a me di tutto quello che può essere costruire un’architettura di campagne. Quali tipi di campagne possono essere più non semplici da adottare ma preferenziali, ovviamente dando sempre per scontato che l’esempio magari concreto ce l’avete in questo momento voi in testa. Io farò degli esempi, cercherò di andare quanto più possibile nel dettaglio, ma naturalmente il business locale con cui magari state già lavorando o lavorerete domani, dopodomani, ecco potrebbe necessitare di qualche piccolo ritocchino ancora all’architettura di campagne che tratteremo insieme. Parleremo delle impostazioni di campagna. Cosa c’è di interessante a livello di impostazioni di campagna in Google Ads quando il mio cliente è un business locale? Parleremo di annunci, di un particolare tipo di annunci e di cosa magari spesso non ci si ricorda dietro a questo particolare tipo di formati. Parleremo di estensioni di annuncio e torneremo un pochino su quei fondamentali delle estensioni che sono fondamentali, tanto utili soprattutto quando la piattaforma è da noi impiegata per un business locale che ha quindi delle precise necessità rispetto magari a chi fa l’e-generation per un servizio B2B che si fruisce esclusivamente online. Ecco che è un’altra roba, in quel momento parliamo di tutt’altro, piattaforma rimane uguale, ma abbiamo delle specifiche accezioni. Utilizziamo la piattaforma con una formamenti se vogliamo leggermente diversa e parleremo poi di monitoraggio delle conversioni ed è il perché alcune cose che si tralasciano solitamente quando, fatemi dire, lavoriamo con l’e-commerce, in quel momento però col business locale tornano estremamente utili. Quindi architettura, impostazioni di campagna, annunci e le loro estensioni e il monitoraggio delle conversioni. Ora naturalmente se avete già visto il corso come dicevo base avanzato in Google Ads troverete alcuni punti in comune con quello che diremo quest’oggi. Il mio desiderio è portarvi un passettino oltre a quello che siamo riusciti magari a sperimentare insieme in quel video e nel caso non l’abbiate ancora visto, state vedendo questa lezione registrata, il consiglio è magari di partire o di tornare rapidamente poi anche a quel percorso che vi dà alcune basi sempre valide per impiegare la piattaforma. Ora parliamo di architettura di campagna, il problema e qui metto sul tavolo un ragionamento che spesso si fa quando il nostro cliente è una realtà locale o lavora sul territorio e che spesso si è tentati anche in qualche modo perché il cliente fa il cliente e quindi riesce ad avere una percezione di quello che è il suo mercato, i suoi competitor, limitata, si spera non sui competitor dove dovrebbe avere una visione comunque completa, ma sulla piattaforma magari ecco il cliente arriva fino a un certo punto. Ecco forse il principale dubbio di chi per la prima volta si trova a fare advertising con o per un business locale è quale accidenti tipo di campagna sviluppare, perché la piattaforma come sempre, come ben sappiamo, non ti fornisce un’indicazione specifica, non ti dice guarda che se stai iniziando dovresti impiegare magari un tipo di campagna, la ricerca, magari lascia da parte un attimo le remarketing dinamico in rete display o le shopping intelligenti, ecco sigle che se per quanti di voi non avete mai messo mano alla piattaforma possono anche suonare un po’ arabe. Quindi a me piace in qualche modo ripartire da un’idea molto semplice su cui davvero non vi annoio, ci passiamo sopra un solo secondo, è questa immaginetta qua, funnel naturalmente. Il punto da ricordare è che pur essendo un modello, il nostro tanto amato nonché vecchio funnel, che ricordiamolo c’ha più di 120 anni, questa idea di dividere in diversi momenti il percorso che l’utente segue dall’alto verso il basso, da non ancora legato in alcun modo a me fino in basso all’essere mio cliente. Ecco il funnel è un modello, ma la cosa importante da ricordare, soprattutto se dobbiamo concentrare le energie sul territorio, è che Google Ads è uno strumento full funnel, ci permette cioè attraverso diversi tipi di campagne di presidiare tutto il funnel, attraverso campagne più specificatamente pensate per rispondere ad una domanda che già c’è. Qualcuno là fuori sa che esisto, sta cercando qualcosa sul territorio perché ha un problema e capisce di avere quel problema, oppure d’altra parte stimolando una domanda latente, detta in soldoni, io non so di avere un problema, non so che intorno a me c’è qualcuno che mi offre quel tipo di soluzione al problema che peraltro non so di avere, ma vengo intercettato da diversi spunti, pubblicitari, leggi, campagne, che mi permettono di lavorare sul target in diversi modi. Ora il rischio, soprattutto per chi magari è un po’ esuberante, è di mettere in moto quindi una macchina che è sproporzionata poi a quella che può essere un’aspettativa di ritorno, quantomeno auspicabile sul territorio. Mi riferisco al fatto che diversi certamente tipi di business locale possono beneficiare da diversi tipi di campagne, non neghiamo il fatto che sicuramente potreste immaginare perché no di partire da zero con una campagna video sul territorio e peraltro ci sono corsi online, sempre appunto in Studio Samo, però sul fronte video, ma è davvero il punto di partenza, cioè davvero vogliamo iniziare a lavorare su un target locale come prima idea abbiamo quella di andare a pescare tutti gli utenti che domani mi aprono YouTube o che possono offrire di un video perché in qualche modo lo ritengo il punto di attrazione più alto, più generico possibile, vado a colpire chiunque anche se vendo l’installazione di antifurto per uffici della zona, perché capiamoci, anche questo è un aspetto fondamentale, che tipo di business locale siamo, c’è una bella differenza ragazzi tra essere una pizzeria d’asporto, che è un esempio che faccio spesso ma solo perché portando all’estremo il concetto si capisce molto bene dove il limite, pizzeria d’asporto che non può lavorare esattamente con maglie larghe sul territorio perché poi all’omino sul motorino con la pizza dietro finisce la benzina e se io ho raggiunto un cliente a 120 chilometri non è la stessa cosa di colpirne uno a 100 o a 80 chilometri di distanza da dove sto, siamo enormemente distanti dalla possibilità di raggiungere poi la persona col prodotto ancora caldo, quindi capite che se il mio è un business locale che si rivolge ad un pubblico di prossimità perché ha dei limiti pratici come quello che appena descritto, abbiamo probabilmente una grande domanda da farci e cioè ma davvero io voglio iniziare a vendere la pizza d’asporto partendo da una campagna video sapendo come funziona ovviamente la campagna video o voglio lavorare su una rete display per stimolare una domanda di pizza latente al target oppure realizzo che dell’immagine prima, col funnel, rimane molto poco se vendo pizza d’asporto, se sono un ristorante giapponese, se le persone là fuori già sono estremamente consapevoli di quello che è il loro bisogno e fondamentalmente ti cercano cinese takeaway, consegna cinese, domicilio più città, non posso, posso anche ma non dovrei incominciare a spostarmi rapidamente su campagne video o iper elaborate andando magari a anticipare qualcosa che forse non mi servirà mai neanche, probabilmente quello che mi serve è partire da un passo a due molto semplice con campagne ricerca che possano quantomeno recuperare una domanda consapevole essendo presenti sul territorio con un messaggio mirato e parleremo poi di come migliorare impostazioni, annunci e estensioni e dall’altra parte con, perché no, un pelino, una pennellata di remarketing in display perché fidelizzare l’utente non è qualcosa che fanno gli altri naturalmente. Partiamo allora da questo, poi sicuramente se prendete il percorso base avanzato che citavo prima trovate in quel percorso migliaia di spunti che in generale sono validi per tutti i brand che vogliano magari aprirsi a complessità ulteriori ma che non sono più l’anima magari di ciò che potrebbe impiegare un business locale sulla piattaforma. Questo non per dire che le altre campagne non vi serviranno mai ma cerchiamo di mettere anche in scala di priorità quello che davvero è immediatamente utile, conteniamo il rischio potrebbe dire qualcun altro, davvero voglio andare a mettere sul tavolo n migliaia di per una campagna video e poi capire se succede, quando dall’altra parte io ho un bacino di utenti che posso andare a cogliere con un’architettura molto più semplice che sicuramente inizia dall’avere una perfetta gestione di una campagna di tipo ricerca e di una campagna di tipo display. Non sottovalutate questa slide che sembra banale perché quando dico ricerca e display non sto dicendo ma si è banale lo fanno tutti, raccontami cose più complesse. Io lo capisco signori che noi come esseri umani siamo in generale programmati per rifiutare la semplicità perché in qualche modo se sembra troppo semplice c’è la fregatura. Cosa non mi stai dicendo? Perché ricerca display? Dietro le quinte Cavello utilizza in realtà la campagna di scopri con il video con l’impostazione, sa solo lui e non la vuole dire. No, la perfetta padronanza di una campagna ricerca è già, non voglio dire una cifra a caso, ma è metà, diciamola, metà dell’architettura di campagna a cui miriamo. Un’altra buona parte è quel fronte display che è molto complesso da gestire, non è affatto banale avere una campagna ricerca che ti funziona e una campagna display che funziona correttamente e quando anche sappiamo gestire campagne ricerca e campagne display per un e-commerce online, quando ci arriva un cliente che dice io devo lavorare sul territorio, devo lavorare sul territorio perché mi occupo di consulenze legali, fiscali, lavoro con i tribunali e il mio tribunale non è quello della città vicina, io lavoro su questo, se mi porti uno che vuole lavorare con me ma vive da un’altra parte io non riesco a seguirlo, mi hai sprecato budget, che è la cosa peggiore per un advertiser, ricevere un lead col cliente che poi ti chiama e ti dice mi hai portato un lead, era perfetto ma mi arriva da un’altra città, cosa stiamo facendo in quel momento? Anche se ti mangi le mani purtroppo non riesci a seguire quel cliente perché magari il tuo cliente ripeto l’avvocato con il suo bello studio non lavora con il tribunale di un’altra città.
Trascrizione
Buongiorno a tutti, io sono Francesco Gavello, sono consulente, sono formatore. Oggi parliamo di Google Ads per un business locale. Io sono fondamentalmente, vi dicevo, un consulente, un formatore e mi occupo di advertising. Sono Digital Advertising Specialist per Tembo, mi occupo in prima persona di consulenza, di formazione ai professionisti, alle agenzie e, in qualche modo, la mia skill principale, potremmo dire, è Google Ads e tutto quello che ruota intorno alla piattaforma. Mi ritengo incidentalmente un web analyst perché, come mi piace sempre dire, è un po’ difficile che chi lavora in advertising non sia mai dedicato appunto all’analisi dei dati di traffico. Potremmo dire che, come magari capita anche a voi, chi di voi è professionista, chi lavora con Google Ads, voi ha un cliente che si occupa di un certo territorio, potremmo dire che, in qualche modo, è abbastanza comune prima o poi, ecco, per chi lavora con Google Ads, trovarsi di fronte ad un cliente che è estremamente orientato sul territorio che, in qualche modo, incarna questo concetto del business locale. Quindi, proviamo a mettere un po’ insieme le idee. Abbiamo Google Ads, abbiamo una piattaforma molto potente, di che cosa parliamo per oggi? Voi sapete, quanti di voi hanno già fatto un percorso all’interno della piattaforma, però che, in qualche modo, trovate online un corso già evocato da me in Google Ads, un corso base, un corso avanzato, che in qualche modo vi porta all’interno della piattaforma e vi fa scoprire la potenza di uno strumento oramai anche piuttosto maturo, potremmo dire. Google Ads non è giovanissimo, ha molti anni sulle spalle, che nel tempo, come piattaforma, non ha fatto altro che crescere, stratificare funzionalità per le realtà di qualunque forma, natura, dimensione. Questo però vuol dire che quando ci troviamo a lavorare con un business locale, non dobbiamo aspettarci che Google Ads diventi qualcosa di diverso. Allora, Google Ads per un business locale è qualcosa a cui accedo da un’altra parte, oppure che si trasforma completamente, perché adesso tiro la leva, sono un business locale, guarda come mi trasforma, come si trasforma Google Ads. No, questo non succede, la piattaforma rimane la stessa ed è giusto dire che nel tempo, soprattutto per i più attenti che magari leggono le notizie della piattaforma o sanno un po’ leggere tra le righe, si nota come Google cerchi un po’ da sempre di fornire una sorta di aiutino ai business locali, fornendo magari delle piccole strade preferenziali, magari per la creazione della campagna. Un tempo c’era quello che si chiamava Google Ads Express, una forma un po’ più ridotta, ma che dietro era comunque la stessa piattaforma per un business locale. Si leggono di tanto in tanto delle notizie legate magari alla beta di quella particolare accezione della piattaforma che aiuta a mostrare, non lo so, i prodotti più vicini a te. Sono aspetti sicuramente interessanti e che ogni advertiser tiene d’occhio, però in qualche modo non rappresentano davvero un punto di partenza, fatemi dire, solido, per chi domani, quanti di voi già lavorano con Google Ads o si stanno formando, ecco domani arriva il cliente ti dice io dalla pizzeria fino a appunto la catena di negozi voglio pubblicizzare ciò che faccio ad un pubblico locale. Come mi muovo quindi? Quale piattaforma vado a usare? Sempre Google Ads. Quale sfumatura della piattaforma adotto? Ecco questa è già una domanda migliore. Come faccio a impiegare Google Ads? Nella sua, come dire, conformazione che già magari conoscete, declinando tutto ciò che già sappiamo in salsa local, in salsa business locale. Ecco quindi che allora oggi vorrei parlarvi di tutto ciò che riguarda l’orientare un’architettura di campagne. Permettetemi di farvi ragionare magari insieme a, come dire, insieme a me di tutto quello che può essere costruire un’architettura di campagne. Quali tipi di campagne possono essere più non semplici da adottare ma preferenziali, ovviamente dando sempre per scontato che l’esempio magari concreto ce l’avete in questo momento voi in testa. Io farò degli esempi, cercherò di andare quanto più possibile nel dettaglio, ma naturalmente il business locale con cui magari state già lavorando o lavorerete domani, dopodomani, ecco potrebbe necessitare di qualche piccolo ritocchino ancora all’architettura di campagne che tratteremo insieme. Parleremo delle impostazioni di campagna. Cosa c’è di interessante a livello di impostazioni di campagna in Google Ads quando il mio cliente è un business locale? Parleremo di annunci, di un particolare tipo di annunci e di cosa magari spesso non ci si ricorda dietro a questo particolare tipo di formati. Parleremo di estensioni di annuncio e torneremo un pochino su quei fondamentali delle estensioni che sono fondamentali, tanto utili soprattutto quando la piattaforma è da noi impiegata per un business locale che ha quindi delle precise necessità rispetto magari a chi fa l’e-generation per un servizio B2B che si fruisce esclusivamente online. Ecco che è un’altra roba, in quel momento parliamo di tutt’altro, piattaforma rimane uguale, ma abbiamo delle specifiche accezioni. Utilizziamo la piattaforma con una formamenti se vogliamo leggermente diversa e parleremo poi di monitoraggio delle conversioni ed è il perché alcune cose che si tralasciano solitamente quando, fatemi dire, lavoriamo con l’e-commerce, in quel momento però col business locale tornano estremamente utili. Quindi architettura, impostazioni di campagna, annunci e le loro estensioni e il monitoraggio delle conversioni. Ora naturalmente se avete già visto il corso, come dicevo, base avanzato in Google Ads, troverete alcuni punti in comune con quello che diremo quest’oggi. Il mio desiderio è portarvi un passettino oltre a quello che siamo riusciti magari a sperimentare insieme in quel video e nel caso non l’abbiate ancora visto, state vedendo questa lezione registrata, il consiglio è magari di partire o di tornare rapidamente poi anche a quel percorso che vi dà alcune basi sempre valide per impiegare la piattaforma. Ora parliamo di architettura di campagna, il problema, e qui metto sul tavolo un ragionamento che spesso si fa quando il nostro cliente è una realtà locale o lavora sul territorio e che spesso si è tentati anche in qualche modo perché il cliente fa il cliente e quindi riesce ad avere una percezione di quello che è il suo mercato, i suoi competitor, limitata, si spera non sui competitor dove dovrebbe avere una visione comunque completa, ma sulla piattaforma magari ecco il cliente arriva fino a un certo punto. Ecco, forse il principale dubbio di chi per la prima volta si trova a fare advertising con o per un business locale è quale accidenti tipo di campagna sviluppare, perché la piattaforma come sempre, come ben sappiamo, non ti fornisce un’indicazione specifica, non ti dice guarda che se stai iniziando dovresti impiegare magari un tipo di campagna come la ricerca, magari lascia da parte un attimo le remarketing dinamico in rete display o le shopping intelligenti, ecco sigle che se per quanti di voi non avete mai messo mano alla piattaforma possono anche suonare un po’ arabe. Quindi a me piace in qualche modo ripartire da un’idea molto semplice su cui davvero non vi annoio, ci passiamo sopra un solo secondo, è questa immaginetta qua, funnel naturalmente. Il punto da ricordare è che pur essendo un modello, il nostro tanto amato nonché vecchio funnel, che ricordiamolo c’ha più di 120 anni, è questa idea di dividere in diversi momenti il percorso che l’utente segue dall’alto verso il basso, da non ancora legato in alcun modo a me, fino in basso all’essere mio cliente. Ecco il funnel è un modello, ma la cosa importante da ricordare, soprattutto se dobbiamo concentrare le energie sul territorio, è che Google Ads è uno strumento full funnel, ci permette cioè attraverso diversi tipi di campagne di presidiare tutto il funnel, attraverso campagne più specificatamente pensate, per rispondere ad una domanda che già c’è, qualcuno là fuori sa che esisto, sta cercando qualcosa sul territorio perché ha un problema e capisce di avere quel problema, oppure, d’altra parte, stimolando una domanda latente, detta in soldoni, io non so di avere un problema, non so che intorno a me c’è qualcuno che mi offre quel tipo di soluzione al problema, che peraltro non so di avere, ma vengo intercettato da diversi spunti pubblicitari, leggi, campagne, che mi permettono di lavorare sul target in diversi modi. Ora, il rischio, soprattutto per chi magari è un po’ come di esuberante, è di mettere in moto quindi una macchina che è sproporzionata poi a quella che può essere un’aspettativa di ritorno, quantomeno auspicabile, sul territorio. Mi riferisco al fatto che diversi certamente tipi di business locale possono beneficiare da diversi tipi di campagne, non neghiamo il fatto che sicuramente potreste immaginare, perché no, di partire da zero con una campagna video sul territorio, e peraltro ci sono corsi online, sempre appunto in Studio Samo, però sul fronte video, ma è davvero il punto di partenza, cioè davvero vogliamo iniziare a lavorare su un target locale, come prima idea abbiamo quella di andare a pescare tutti gli utenti che domani mi aprono YouTube o che possono offrire di un video, perché in qualche modo lo ritengo il punto di attrazione più alto, più generico possibile, vado a colpire chiunque anche se vendo l’installazione di antifurto per uffici della zona, perché capiamoci, anche questo è un aspetto fondamentale, che tipo di business locale siamo, c’è una bella differenza ragazzi tra essere una pizzeria d’asporto, che è un esempio che faccio spesso, ma solo perché portando all’estremo il concetto si capisce molto bene dove il limite, pizzeria d’asporto che non può lavorare esattamente con maglie larghe sul territorio, perché poi all’omino sul motorino con la pizza dietro, finisce la benzina, e se io ho raggiunto un cliente a 120 chilometri, non è la stessa cosa di colpirne uno a 100 o 80 chilometri di distanza da dove sto, siamo enormemente distanti dalla possibilità di raggiungere poi la persona col prodotto ancora caldo, quindi capite che se il mio è un business locale che si rivolge ad un pubblico di prossimità, perché ha dei limiti pratici come quello che appena descritto, abbiamo probabilmente una grande domanda da farci, e cioè ma davvero io voglio iniziare a vendere la pizza d’asporto partendo da una campagna video, sapendo come funziona ovviamente la campagna video, o voglio lavorare su una rete display per stimolare una domanda di pizza latente al target, oppure realizzo che dell’immagine prima, col funnel, rimane molto poco se vendo pizza d’asporto, se sono un ristorante giapponese, se le persone là fuori già sono estremamente consapevoli di quello che è il loro bisogno, fondamentalmente ti cercano cinese take away, consegna cinese, domicilio più città, non posso, posso anche, ma non dovrei incominciare a spostarmi rapidamente su campagne video o iperelaborate, andando magari a anticipare qualcosa che forse non mi servirà mai neanche, probabilmente quello che mi serve è partire da un passo a due molto semplice con campagne ricerca, che possano quantomeno recuperare una domanda consapevole, essendo presenti sul territorio con un messaggio mirato, e parleremo poi di come migliorare impostazioni, annunci e estensioni, e dall’altra parte con, perché no, un pelino, una pennellata di remarketing in display, perché fidelizzare l’utente non è qualcosa che fanno gli altri naturalmente. Partiamo allora da questo, poi sicuramente se prendete il percorso base avanzato che citavo prima, trovate in quel percorso migliaia di spunti che in generale sono validi per tutti i brand che vogliano magari aprirsi a complessità ulteriori, ma che non sono più l’anima magari di ciò che potrebbe impiegare un business locale sulla piattaforma. Questo non per dire che le altre campagne non vi serviranno mai, ma cerchiamo di mettere anche in scala di priorità quello che davvero è immediatamente utile. Conteniamo il rischio, potrebbe dire qualcun altro, davvero voglio andare a mettere sul tavolo n migliaia di per una campagna video e poi capire se succede, quando dall’altra parte io ho un bacino di utenti che posso andare a cogliere con un’architettura molto più semplice, sicuramente inizia dall’avere una perfetta gestione di una campagna di tipo ricerca e di una campagna di tipo display. Non sottovalutate questa slide che sembra banale, perché quando dico ricerca e display non sto dicendo si è banale, lo fanno tutti, raccontami cose più complesse. Io lo capisco signori che noi come esseri umani siamo in generale programmati per rifiutare la semplicità, perché in qualche modo se sembra troppo semplice c’è la fregatura. Cosa non mi stai dicendo? Perché ricerca e display? Dietro le quinte Cavello utilizza in realtà la campagna di scopri con il video, con l’impostazione, sa solo lui e non la vuole dire. No, la perfetta padronanza di una campagna ricerca è già, non voglio dire una cifra a caso, ma è metà, diciamola, metà dell’architettura di campagna a cui miriamo. Un’altra buona parte è quel fronte display che è molto complesso da gestire, non è affatto banale avere una campagna ricerca che ti funziona e una campagna display che funziona correttamente e quando anche sappiamo gestire campagne ricerca e campagne display per un e-commerce online, quando ci arriva un cliente che dice io devo lavorare sul territorio, devo lavorare sul territorio perché mi occupo di consulenze legali, fiscali, lavoro con i tribunali e il mio tribunale non è quello della città vicina, io lavoro su questo. Se mi porti uno che vuole lavorare con me ma vive da un’altra parte io non riesco a seguirlo, mi hai sprecato budget, che è la cosa peggiore per un advertiser. Ricevere un lead col cliente che poi ti chiama e ti dice mi hai portato un lead, era perfetto ma mi arriva da un’altra città, cosa stiamo facendo in quel momento? Anche se ti mangi le mani purtroppo non riesci a seguire quel cliente perché magari il tuo cliente ripeto l’avvocato con il suo bello studio non lavora con il tribunale di un’altra città.