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1.1 – Google Ads Scripts: cosa sono, a cosa servono, risorse principali

Domenico Boccone 25 Maggio 2025

Trascrizione

Ciao a tutti e benvenuti al corso di studio Samo Pro, come orientarsi tra gli scripts di Google Ads. Io sono Luca Bontempi, sono originario di Prato, ho vissuto un bel periodo all’estero dove ho lavorato per Booking, con un background in Product Management, Analytics, PPC, ho variato un po’ e in tutta questa esperienza ho accumulato una conoscenza tecnica abbastanza avanzata per la media del Digital Marketing che mi aiuta ad avere una comprensione a 360° dell’ecosistema nel quale lavoriamo. Nel corso di oggi andremo a fare una panoramica degli scripts di Google Ads, quindi andremo a vedere che cosa sono e a cosa servono, quali sono le risorse principali, come impostare uno script, dove trovare scripts già pronti da utilizzare, perché non siamo tutti programmatori, e alcune risorse per imparare JavaScript e SQL che sono anche divertenti da fare e sicuramente avere una comprensione di base dei linguaggi che governano gli scripts di Google Ads ci aiuta a fare meno errori e ad avere una comprensione generale che ci consente di orientarci al meglio e di tirar fuori soprattutto ciò che ci serve da questo strumento. Andiamo al primo punto, che cosa sono gli Google Ads scripts e a cosa servono. Google Ads scripts è un’interfaccia dove possiamo scrivere codice JavaScript per interagire con l’API di Google Ads e anche con alcuni prodotti Google, in particolare Google Sheets, ma anche per esempio Calendar, Slides, lì ci sono tutta una serie di API avanzate. I Google Ads scripts sono degli strumenti che ci aiutano ad automatizzare tutta una serie di operazioni, tra cui per esempio modificare il bidding, mettere in pausa o cancellare delle campagne, automatizzare il budget, automatizzare il reporting, lavorare con gli aggiustamenti stazionali, labellizzare prodotti, quindi assegnare dei custom label ai prodotti shopping in base ad un qualsiasi criterio oppure labellizzare delle campagne per organizzare al meglio il lavoro, per esempio campagne stazionali o evergreen e appunto anche per la gestione delle campagne shopping. Ci sono altri utilizzi, ma questi coprono un po’ gli utilizzi principali. Quali sono le risorse principali? Facciamo la premessa, un API che sta per Application Programming Interface è un insieme di definizioni e protocolli per la creazione e l’integrazione di applicazioni software in soldoni, che cosa vuol dire? Sono comandi e funzioni che ci consentono di interagire con applicazioni specifiche, in questo caso il mondo Google Ads. Perché ho fatto questa premessa? Perché per qualsiasi strumento che andiamo a utilizzare è fondamentale leggere la documentazione. Siamo tutti smanettoni, ci piace buttarci a capofitto, ma quando si parla di un API, specialmente che non conosciamo, la documentazione è fondamentale ed è anche molto ricca. Andiamo anche a vederla. Un attimo, non lo specifico. Qua troviamo tutta la panoramica del prodotto di Google Ads Scripts. La documentazione è in italiano, in questo caso, e spiega tutto per filo e per segno in realtà. Poi andremo a vedere dove lavorare con gli scripts nella piattaforma Google Ads. Qui ci sono, per esempio, degli esempi di funzioni. Andando avanti, spiega un po’ tutta l’architettura dell’API. Quindi qua, per esempio, abbiamo i literatori. Questo è un classico for loop di JavaScript che però, per esempio, nella Google Ads API può essere riportata anche così. Qui, per esempio, si inizia ad introdurre gli oggetti specifici dell’API che ci consentono di interagire con parti dell’account specifiche. I selettori, quindi, come si va a scegliere alcune cose specifiche, quindi gli specifici, le condizioni specifiche, un date range, come ordinare in base ad una metrica, un limite, quindi per prendere, per esempio, le dieci parole chiave con il maggior numero di impressioni. E qua un esempio, appunto, di query mischiata con questi selettori. Quindi qua che cosa abbiamo? Abbiamo un selettore che ci dice voglio degli ultimi 14 giorni i click ordinati in maniera discendente, quindi dal più alto al più basso, e poi anche ordinati in base al CTR dal più basso al più alto. Quindi quelli che di fatto hanno il maggiore numero di click con il CTR più basso. Andando a costruire ancora di più, qua si va a scegliere, appunto, le campagne che rispettano queste condizioni. Quindi with condition clicks maggiore di 10, impressione maggiore di 1000, ordinato per impressioni discendente di ieri. Andiamo ad approfondire ancora il discorso con i cantieri costruttori che consentono di creare delle entità di Google Ads con tutta la documentazione specifica e anche, diciamo, come ottimizzare le prestazioni ottimizzando il codice. Questa spiega anche tutta la modalità di anteprima che vi consente di evitare errori tramite il console log, quindi andate a scrivere prima, diciamo, la funzione in un log della console. Qui, in funzionalità, che è la parte, diciamo, più su-coda, andiamo a trovare un po’ tutte le entità Google Ads con le quali possiamo interagire. Qui abbiamo, per esempio, campagne. Possiamo cliccarci e andare sopra. Questo è, diciamo, l’oggetto, quindi l’entità adzap.campaign e qua ci riporta, diciamo, tutte le funzioni, tutte le entità che ci danno uno specifico risultato. Quindi qua, per esempio, possiamo prendere degli ad group specifici oppure il campaign bidding. Possiamo creare delle keyword negative. Possiamo fare tantissime cose. Tornando indietro, qua possiamo, appunto, andare a scoprire che cosa possiamo fare con ogni entità di Google Ads. E anche un esempio di codice che ci aiuta a capire come costruire il proprio script. Ora, può sembrare molto complesso, e lo è. Perché però ci tengo a mostrarvi quali sono le risorse? Perché andare a spulciare la documentazione dell’API ci consente, prima di tutto, di capire quali sono le possibilità. Quindi, se una persona ha un’idea in mente, ha un problema da risolvere e non sa come fare, la prima domanda che si dovrebbe fare è ok, ma lo posso risolvere con gli scripts di Google Ads? Se questo esiste nell’API, allora si può fare. Altrimenti, probabilmente non è la soluzione giusta. Quindi è uno strumento molto importante che ci aiuta a capire il contesto nel quale andiamo a lavorare. Poi in realtà, diciamo, l’utilizzo giornaliere degli scripts è molto più semplice di così e andremo a vederlo. L’altra parte fondamentale che userete spesso, invece, è la reporting API. Quindi all’interno dell’API di Google Ads, c’è un’API specifica che si chiama Reporting API che sono tutta una serie di comandi e funzionalità specifiche per il reporting. Andiamo a vedere anche questa. Trovate tutti i link nella presentazione. La parte più importante qua è il Query Builder. Ok? Che cos’è il Query Builder? Intanto è una lista di tutte le risorse che abbiamo. Cosa sono le risorse? Di fatto sono tabelle di database, quindi immaginatevi una serie di fogli Excel, fondamentalmente, che contengono dei dati specifici. Tutti questi dati sono quelli che poi, di fatto, vi ritrovate nell’interfaccia di Google Ads e in tutta la parte di creazione di reportistica, non c’è niente di nuovo. La differenza qual è? È che questi sono dati grezzi che sono immagazzinati con una certa logica all’interno di tabelle. Per esempio, una delle tabelle più usate è questa, che è la Shopping Performance View, che ci dà una visione completa di tutte le metriche e dimensioni relative alle campagne shopping. Cliccando dentro ci aiuta anche a fare una query. Ok? Quindi che cos’è una query? Banalmente è un comando SQL, che sta per Structure Query Language, che è il linguaggio con il quale si estraggono informazioni da un database. E qua abbiamo tutta una serie di metriche e segmenti, li chiamano, quindi sono dimensioni, che noi possiamo usare relativamente a questa tabella. Per esempio, segments contiene tutta la parte di prodotto. Quindi questi dati sono presi, diciamo, non proprio dal Merchant Center, da Google Ads, ma sono relativi a tutti i prodotti. Come vedete qua, per esempio, abbiamo le product categorie, abbiamo il brand, abbiamo il country, il custom label, che qua si chiamano custom attributes, la product ID, che è fondamentale. Come possiamo usare questo strumento? Ci aiuta a costruire la query. Per esempio, diciamo che io voglio vedere una reportistica per ID di prodotto, quindi voglio vedere una serie di metriche. Ora, siccome la lista è molto ampia, possiamo anche cercare, quindi qua se voglio clicks, abbiamo un segmento che è click type, se cliccate qua vi dà tutta la definizione. Quindi nel segmento è un enum, si dice, enum è un tipo di dato che è una lista chiusa, e infatti qua vi dà tutti i valori di questa lista chiusa. Quindi qua dice praticamente dov’è che l’utente ha cliccato, su un site link, sullo store locator, sull’estensione di promozione, eccetera. E qua invece abbiamo proprio i click e il click share, quindi diciamo io voglio, per prodotto ID, voglio i click, voglio il valore di conversione, quindi cerchiamo conversion, abbiamo all conversions value, quindi qua dipende come impostate l’account, oppure conversions value, quindi qua conversions value è il valore delle conversioni primarie, mentre all conversion value è di tutte le conversioni, anche di quelle che mettete come secondarie. Quindi possiamo selezionare questo, questo è il GPA, cost per conversion, e basta, come esempio. Vogliamo anche mettere delle condizioni, che sono UR, alla fine andremo a vedere anche dove imparare il linguaggio SQL, o almeno la struttura, che ora poi vi spiego nel momento in cui abbiamo terminato la query. Comunque, UR di fatto vuol dire che andiamo a mettere dei filtri, quindi matrix, per esempio, dove i clicks sono maggiori di 10, e aggiungiamo il filtro. Vogliamo anche questa tabella ordinata per conversioni, quindi andiamo a ricercarla nuovamente, per valore di conversione, per esempio, discendente, quindi quella che ho convertito di più, limit significa banalmente vogliamo tutta la tabella, oppure per esempio i primi 100 valori, ordinati per conversion value, e parameters invece qua sono appunto delle condizioni specifiche, quindi includere le bozze, o questa in realtà non so neanche a che cosa serve, quindi non è fondamentale. Che cosa ci ritorna? Ci ritorna questo. Questa è la query di cui abbiamo bisogno e che possiamo usare all’interno di Google AdWords Scripts. Come si legge questa? È molto semplice in realtà. Dice select, ovvero questi sono i dati che noi andiamo a prendere, quindi avremo la product item ID, avremo i click, avremo il conversion value, e il costo per conversione. Qua ne possiamo aggiungere quanti ne vogliamo, queste di fatto sono le colonne della tabella che andremo a generare. Da dove le prendiamo? Dalla tabella Shopping Performance View, quindi dobbiamo dire da quale tabella, e che condizioni vogliamo mettere. Vogliamo vedere solo quei valori che hanno più di 10 click, ordinati per conversion value in maniera discendente, e vogliamo vedere i primi 100. Quindi in realtà è un po’ più complessa da scrivere, ma da leggere è molto semplice. L’altra cosa che vogliamo mettere, importantissima, è il date range, quindi date range in tutte le tabelle si chiama segments.date, quindi where segments.date è during gli ultimi 30 giorni. E qua ci andrà a aggiungere questa clausola, during last 30 days, subito dopo la condizione where.

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