Lezione 1 di 5
In Corso

1.1 – Introduzione al corso

Domenico Boccone 27 Aprile 2025

Trascrizione

Ben arrivati a tutti, benvenuti. Allora di cosa parliamo questo pomeriggio insieme? Riprendiamo quelli che sono i temi del personal branding. Ho pensato di proporre a Studio Samo per la nostra Academy un percorso che riprende in qualche modo i punti che abbiamo già toccato in maniera più o meno approfondita nel corso degli appuntamenti anche che abbiamo già registrato, immaginando però un percorso più pratico, più concreto, per darvi qualche esempio anche un po’ curioso, stimolante, immaginando di applicare quelle che sono le strategie e le pratiche a quelli che sono i supereroi e al loro universo parallelo. Allora mi presento per quelli di voi che non hanno ancora avuto occasione di seguire i miei corsi. Io mi chiamo Enrica Ferrero e sono una formatrice, una consulente e una speaker. Collaboro da diversi anni ormai con Studio Samo e la sua Academy e la mia attività di professionista riguarda quella che è la strategia di comunicazione digitale e mi sono specializzata con il tempo in particolare sui temi del branding, quindi sia dal punto di vista del percorso per i singoli professionisti che per quello delle aziende. Collaboro stabilmente anche con una serie di realtà soprattutto nell’area di Torino, quindi si tratta sostanzialmente di studi di comunicazione e di digital marketing e poi con una varietà insomma di soggetti che spaziano dai liberi professionisti, le piccole e le medie aziende, a delle realtà magari più grandi legate anche all’ambito della formazione. Quindi l’introduzione a quello che è il corso di questo pomeriggio. Ribadiamo quelli che sono proprio i fondamentali, quindi fare personal branding al di là poi di quella che sarà l’applicazione di questo pomeriggio, quindi il discorso tutto legato all’universo supereroico. Che cosa vuol dire fare personal branding? Fare personal branding stando un po’ a quella che la definizione anche che abbiamo stabilito nel nostro paese, quindi attraverso quello che è un portale assolutamente ritenuto istituzionale, quasi un faro, un esempio che prendono tutti quelli che sono gli operatori che lavorano in questo settore, cioè personalbranding.it. Fare personal branding significa gestire in maniera strategica la propria immagine professionale, quindi si tratta da un lato di strategia e dall’altra di immagine. Attenzione perché come vedremo poi durante la nostra chiacchierata e troverete questo mio punto di vista anche rispetto insomma a quelli che sono gli appuntamenti che abbiamo già registrato, non si tratta di manipolare quelli che sono i nostri interlocutori, non si tratta di diventare influencer di una nicchia, non si tratta di in qualche modo condizionare quelle che sono le scelte dei nostri interlocutori diretti o indiretti, si tratta proprio di mettere in piedi quella che è una strategia, quindi un piano suddiviso in momenti successivi definendo quelli che sono i nostri obiettivi, riferiti proprio alla comunicazione professionale e cercare quelli che sono gli strumenti più efficaci per raggiungere quel tipo di traguardo, quindi la nostra immagine inevitabilmente è parte di questo processo di comunicazione, da un lato perché l’immagine di ogni professionista è parte proprio di quella che è l’offerta professionale, quindi noi veniamo scelti attraverso quello che è il passaparola, attraverso quelli che sono i post che pubblichiamo sui social network, sul nostro blog, sul sito, attraverso i rapporti personali che poi andiamo a costruire nel corso della nostra attività, quindi è importante fare che cosa? Definire a monte quella che è la nostra strategia di comunicazione e di digital marketing e governare quella che è la nostra immagine, scegliendo prima quello che vogliamo che emerga e definendo a priori quello che è il posizionamento che vogliamo raggiungere all’interno del nostro mercato di riferimento. Il programma nel corso di questo pomeriggio toccherà tutti quelli che sono i temi legati proprio alla pratica del personal branding, però essendo declinato proprio su questi temi supereroici, un po’ si parlerà di Marvel, un po’ si parlerà di DC, un po’ si parlerà soprattutto di quelli che sono i supereroi delle loro qualità, andremo a ragionare proprio su quelli che sono i modelli applicabili alla strategia di personal branding e soprattutto ragioneremo su quelli che sono gli elementi differenzianti. La differenziazione è proprio alla base di una buona strategia di posizionamento, cioè attraverso immagine, visual identity, valori e tanti altri elementi che andremo di nuovo a vedere insieme, dobbiamo riuscire a definire quella che è la nostra parte di attività, il nostro mercato di riferimento, il nostro pubblico e quindi ragioneremo in particolare sulla seconda parte proprio su questi aspetti più concreti, la scelta dei colori, la definizione di un logo, ma non solo, anche poi la definizione magari di uno slogan, ragioneremo su quelli che sono i caratteri tipografici e tanto altro. E poi terremo sempre d’occhio quello che è il focus però sulla strategia, quindi quelli che sono i nostri arsenali, i nostri gadget, le nostre specialità, le nostre abilità, perché tutto questo non è così immateriale, noi dobbiamo essere in grado di raccontare a chi sta cercando un professionista come lo siamo noi o un’azienda che ha bisogno del nostro supporto professionale cosa sappiamo fare, perché non mi stancherò mai di ripetere che se non siamo noi i primi a raccontare quello che siamo in grado di offrire al mercato, il mercato non lo saprà, quindi il rischio peggiore qual è? E che non succeda nulla. E quindi seguendo questo corso ragioneremo proprio su quelle che sono le possibilità che ci offre una buona strategia di personal branding. E quindi entriamo in questo magico universo colorato e fatto di tante cose, di cinema, di comics, di storie, di racconti, quindi i supereroi. Cominciamo con un po’ di storia legata ai supereroi, capirete perché in questo modo entriamo un po’ in quello che è l’ambito, in quello che è l’universo, per capire quello che è il posizionamento all’interno di un immaginario collettivo e per arrivare a comprendere perché ho scelto proprio questo tipo di esempio. Avrei potuto scegliere le rock star, avrei potuto scegliere gli attori, invece ho scelto i supereroi. Non è detto insomma che ci siano poi delle altre puntate dedicate ad altre tipologie di individui caratteristici che si prestano a questo tipo di analisi. Allora cominciamo come al solito con una definizione. Che cos’è un supereroe? Un supereroe è un personaggio di fumetti, narrativa, cartoni animati o film che, attenzione, si caratterizza per le sue doti di coraggio e nobiltà. Generalmente ha abilità straordinarie, che sono chiamate superpoteri, rispetto a quelle dei normali esseri umani e possedere un nome e un costume pittoresco. Quindi questa è proprio una definizione un po’ ridotta rispetto a quello che è l’immaginario comune. Quindi in particolare riguardo a questa citazione pongo la vostra attenzione rispetto soprattutto alla prima parte. Vale a dire, i supereroi hanno un obiettivo, una missione, hanno un fine. Quindi proprio rispetto a questo noi dobbiamo ragionare quando cominciamo a ragionare sul nostro personal branding. Quindi dobbiamo avere un obiettivo, un fine. Perché vogliamo imparare a gestire la nostra immagine professionale? Deve esserci una corrispondenza molto concreta. Quindi ribadisco non si tratta di diventare famosi, si tratta di essere scelti principalmente. Quindi non vendersi più facilmente, ma fornire abbastanza informazioni a quelli che sono i nostri interlocutori perché scelgano noi piuttosto che altri. Quindi se da un lato i nostri supereroi sono coraggiosi, sono nobili, scelgono di difendere l’umanità da quelle che sono le difficoltà con cui si confronta, noi avremo degli obiettivi decisamente più concreti. Ma non per questo devono essere meno nobili insomma. Riguardano un po’ quella che è la nostra immagine e la nostra strategia. E poi che cosa sappiamo? Che cosa impariamo? Cosa comprendiamo da questa definizione? Che i supereroi hanno delle abilità. Delle abilità straordinarie. Sul tema delle abilità e delle competenze ragioneremo a fondo perché questo è un po’ il cuore tra le ragioni per cui un’azienda oppure un datore di lavoro o un collega sceglie di affidarsi a noi piuttosto che ad altri perché sappiamo fare bene determinate cose. Perché ci siamo specializzati in un ambito specifico e quindi veniamo ricordati perché noi abbiamo delle skill verticali rispetto a quella che è magari una professione svolta anche da tanti concorrenti, da tanti altri professionisti. E’ vero che, e questa è la principale ragione per cui ho scelto i supereroi, che generalmente nei multiversi ciascun supereroe ha un’abilità specifica. Molto spesso più di una, come vedremo. Però è abbastanza improbabile che nello stesso multiverso lo stesso, cioè supereroi diversi abbiano gli stessi superpoteri. Questo perché? Perché fanno cose diverse. Quindi sono un ottimo esempio di posizionamento da questo punto di vista. Quindi se ho bisogno di un determinato tipo di servizio, di un determinato tipo di supereroe o di superpotere, so chi devo chiamare perché non ci sono alternative così chiare o così evidenti. Ciascuno dei supereroi si è, come dire, ritagliato la propria nicchia e può intervenire rispetto a quelle che sono le problematiche legate magari ad una difficoltà legata magari ad un territorio geografico piuttosto che ad un evento climatico o magari un’invasione spaziale. Quindi il discorso legato all’abilità è molto pertinente rispetto a poi all’applicazione di quelli che sono i suggerimenti legati al branding. E poi naturalmente c’è sempre un nome e un costume pittoresco. Questo perché? Perché intanto dobbiamo sapere come si chiamano questi personaggi, così come nel nostro universo parallelo, nel nostro universo terrestre, gli utenti devono sapere come ci chiamiamo, dobbiamo sapere, devono sapere chi siamo e come siamo fatti, cioè come si differenzia anche attraverso gli elementi visivi la nostra azienda o la nostra offerta rispetto a quella degli altri utenti presenti sul mercato. E quindi da qui partiremo poi per l’analisi di quelli che sono i colori principali che vengono scelti dai supereroi nonché dalle aziende e perché magari determinati loghi vengono costruiti in un certo modo piuttosto che in un altro, scegliendo anche abbinamenti cromatici, forme, linee di un certo tipo. Quindi capite che questa scelta, quella di rendere più concreto il percorso di branding, scegliendo questa tipologia fantastica di personaggi, è praticabile per queste ragioni che vi ho raccontato. Quindi andremo proprio ad approfondire i singoli aspetti uno alla volta. Dicevamo appunto, facciamo un po’ di storia, facciamo, ripercorriamo quelli che sono i punti macroscopici di quella che è la storia del fumetto legata ai supereroi. Allora, rispetto di quanto si creda, ora non so voi, ma mettendomi a costruire questo corso e facendo mente locale, ho dato per scontato, sbagliando, che il primo supereroe fosse Superman. Mentre invece, andando a sfogliare un po’ quelli che sono le fonti condivise, ho scoperto che il primo supereroe in assoluto, in effetti, è stato l’Uomo Ombra, The Phantom, in Italia The Uomo Ombra. Era il 1936, quindi stiamo parlando di un periodo storico tra le due guerre mondiali. Quindi provate a sforzarvi, provate ad immaginare che questa tipologia di elemento narrativo è stato in qualche modo concretizzato, reso più accessibile e entrato a far parte di quella che è la cultura popolare in un periodo particolare. Un periodo storico in cui c’era la necessità di cercare un po’ di leggerezza tra un conflitto e l’altro, chiaramente, prima della seconda guerra mondiale e dopo la prima guerra mondiale, raccontando quelle che erano le capacità, quelle che erano le potenzialità dell’essere umano. E quindi sono nati tutti questi personaggi molto caratteristici, a partire poi appunto da Superman, che è stato dato all’estampo nel 1938, per raccontare quello che un essere umano potenziato era in grado di realizzare. Esistono proprio delle ere, anche in questo caso come nella storia dell’arte, ma non solo, in questo caso stiamo parlando di quella che è la Golden Age, quindi la prima era legata a determinati supereroi. Dopodiché, superato il secondo conflitto mondiale, cos’è successo? Si è aperta un’era diversa. Perché? Perché i personaggi che sono nati nella prima fase avevano caratteristiche che, superato il conflitto, erano viste con maggiore sospetto. Mi spiego meglio. Quella che era magari l’aggressività, la forza fisica, che in un momento di bisogno, di difficoltà, legata proprio al contesto mondiale, veniva visto come un’opportunità, una prospettiva, un valore alto. In questa fase, quindi, superata la metà del secolo scorso, cambia quelle che sono le sue valenze. E quindi che cosa succede? Che soprattutto gli autori scelgono in qualche modo di lasciarsi alle spalle quello che è l’esempio, lo stereotipo proprio dell’uomo di un certo tipo, intanto di genere maschile, anglosassone, con un’età intermedia nel pieno del suo vigore e della sua forza, incominciando ad affrontare quelli che sono temi che a noi sono molto più conosciuti, che abbiamo anche imparato a conoscere, a scoprire attraverso quella che è la realtà del cinema, soprattutto di oggi. Quindi i conflitti personali e lo sviluppo del carattere. Questa fase viene definita Silver Age, insomma di quello che è l’universo dei comics, dei fumetti, e ha introdotto una molteplicità di generi e di etnie. Vi faccio notare il fatto che appunto siamo passati da uno stereotipo di un certo tipo ad una versione più accessibile di quello che è di fatto il supereroe. Questo perché ci interessa? Perché questi sono proprio quegli elementi differenzianti che sono al centro della nostra strategia di comunicazione. Quindi attraverso poi l’uso dei social network noi sappiamo che la distanza tra le persone si è accorciata, quindi utilizzare quella che è la comunicazione attraverso i social ci permette di mantenere dei contatti anche più umani, cioè sempre professionali ma ad un livello più informale. Quindi essere coscienti del fatto che attraverso quelli che sono i canali digitali noi possiamo raccontare tanto i nostri successi quanto i nostri insuccessi, ma sempre nell’ottica corretta e sicuramente un valore, una forza che dobbiamo essere capaci di sfruttare. Quando poi vi parlo di supereroi, per farvi degli esempi concreti a chi mi riferisco nello specifico, per esempio alla cosa. Se conoscete i Fantastici 4 sapete che si tratta dell’omone fatto di pietra e se avete visto i film o se avete letto i fumetti sapete che nonostante sia un personaggio dotato di forza sovrumana è anche allo stesso tempo un individuo che si piange addosso sostanzialmente perché si autocommisera della sua condizione, perché non può avere una vita normale fino ad un certo punto, perché appunto questa condizione, questa mutazione legata al fatto proprio di essere diventato un supereroe gli ha precluso tutta una serie di possibilità e ciascuno di noi poi si riconosce in questi modelli. Quindi anche se questi supereroi hanno abilità e superpoteri di fatto hanno poi tutta una serie di condizioni in cui noi umanamente ci andiamo a riconoscere. Stesso discorso per quanto riguarda gli X-Men, quindi gli X-Men sono mutanti quindi hanno superpoteri ancora una volta ma a livello di evoluzione genetica vengono poi, anche se non sono direttamente responsabili di queste mutazioni, vengono stigmatizzati, vengono esclusi da quella che è la società e se ci pensate un attimo sono veramente condizioni assolutamente contemporanee e legate al tempo presente, quindi questi temi si prestano molto bene poi ad un’analisi. Quindi anche vedere come autori che 60 anni fa hanno immaginato, se non di più 80 anni fa, hanno cominciato ad immaginare questi sviluppi non solo ci hanno visto lungo ma ci danno anche un punto di vista interessante e magari la capacità di leggere poi quelli che sono gli sviluppi che nella mente di un artista e in un paese poi diverso come il nostro, quindi gli Stati Uniti, sono poi stati affrontati soprattutto a posteriori. Oltre alla differenza legata poi a quelli che sono le abilità ci sono anche le etnie diverse, quindi per la prima volta compaiono personaggi che noi abbiamo imparato ad apprezzare soprattutto di recente con quelli che sono gli ultimi film della Marvel come per esempio Pantera Nera o Shang-Chi. Anche qui tenete presente che gli afroamericani e tutti i personaggi di estrazione e di origine orientale allo stesso modo avevano un ruolo intanto di sfondo ma poi erano un po’ come dire ricondotti appunto a quello che è un genere abbastanza macchiettistico, mentre per la prima volta questi sono personaggi principali di quella che è la narrazione e quindi cosa fanno? Si legano ad una nicchia specifica, quindi nascono tutta una serie di supereroi legati alla realtà, alla contemporaneità degli afroamericani e di tutta quella grossa fetta di popolazione soprattutto negli Stati Uniti che è di origine orientale. Non dimenticatevi che ci sono stati momenti nella storia degli Stati Uniti in cui l’idea proprio il concetto di queste etnie veniva e viene ancora oggi associata a qualcosa di negativo, quindi questa azione l’idea di introdurre anche personaggi di questo tipo ha avuto anche delle ricadute sociali interessanti ma non basta perché oltre a tutto questo ad un certo punto perlomeno a qualcuno è venuto in mente che magari nel genere supereroistico potesse esserci spazio anche per il genere femminile, quindi tra tutte le supereroine la prima è stata Wonder Woman, dopodiché hanno cominciato a presentarsi una serie di altri personaggi, allora sempre nei Fantastici Quattro c’è la Donna Invisibile, negli X-Men per esempio Fenice e Tempesta. Non basta, i personaggi femminili poi hanno preso il posto di quelli maschili, si sono sostituiti, sono diventati dei coprimari, hanno trovato poi il loro spazio all’interno di quello che è questo multiverso, però soprattutto viste anche poi le vicende storiche che ci coinvolgono al giorno d’oggi hanno cominciato ad avere proprio un’identità propria, filoni di storie proprie e rivendicare un po’ quelli che sono anche i diritti e la posizione della donna all’interno della società, perché non dimentichiamoci che sì è vero sono storie ma rispecchiano qualcosa di molto concreto, quindi c’è sempre da un lato quella che è la narrazione, il piacere poi di leggere una storia fantastica, ma di fatto dietro c’è una storia vera, legata a quella che è la nostra contemporaneità. E poi oltre a tutto questo, quindi al di là di quelli che sono gli eroi più classici con tutta una serie di aspetti umani da andare a sondare, quelli che sono i nuovi generi, quelle che sono le etnie, sono poi subentrati, sono poi nati tutta una nuova serie, soprattutto di recente, di anti-eroi. Tenete presente che adesso in questa presentazione io non ho inserito gli anni più recenti, quindi gli anni 90, gli anni 2000, i primi anni 2000, questo perché soprattutto si è trattato di spin-off che raccontavano la genesi di quelli che sono i personaggi che noi già conosciamo, oppure hanno introdotto delle fasce di pubblico più vicine a quelli che sono gli amanti del genere, quindi se in una fase iniziale i teenager non erano proprio, non facevano parte di quella che è la narrazione, per cui i supereroi erano generalmente in una fascia intermedia, come vi dicevo prima, quindi nel momento di maggiore forza e potenza proprio di quello che è un essere umano, oppure erano molto anziani perché erano saggi, quindi erano maghi, erano consiglieri, erano personaggi che avevano una storia, le generazioni più giovani non erano proprio concepite, è un’integrazione abbastanza recente che è stata poi fatta e che ha sviluppato tutto un filone proprio e che trova molto riscontro rispetto a quelle che sono appunto le categorie di pubblico più giovani magari rispetto a me che vi sto facendo questa presentazione. Al di là di questo si è poi proprio sviluppato una sorta di genere, come dire, integrativo, parallelo, che è quello degli antieroi, quindi esistono tutta una serie di personaggi che hanno una vita un po’ più oscura e tanto ne parleremo adesso, tra questi io ho pensato di citare Wolverine, ma perché è uno dei miei personaggi preferiti, che appunto fa parte di questa sottoclasse di supereroi più violenti che a volte entrano anche in conflitto proprio con quello che è il proprio team, perché mettono avanti delle premesse diverse da quelle più classiche che abbiamo visto all’inizio, quindi il supereroe immaginato in un certo modo con una missione alta e dei sani principi. Niente, con il passare del tempo sono arrivati questi supereroi che sono sempre più vicini un po’ a quelle che sono le debolezze umane e che sono più facili da comprendere rispetto a quelle che sono determinate scelte, oppure Hulk, che insomma Bruce Banner quando si trasforma in Hulk perde completamente suo autocontrollo, quindi molto spesso nonostante l’intento iniziale fosse di un certo tipo e nonostante l’alter ego umano sia particolarmente apprezzato da quella che è la società in cui vive, quando si trasforma crea danni, viene perseguito da quello che è l’esercito, quindi la stessa realtà, cioè la stessa duplicità dello stesso personaggio all’interno dello stesso contesto. Chiaro che qui si aprono veramente tantissimi capitoli e quindi insomma vedete che questa molteplicità di storie, di personaggi in qualche modo ricalca un po’ anche la diversità che noi dobbiamo raccontare rispetto a noi stessi, al lavoro che andiamo a svolgere, ma rispetto anche a quelli che sono i clienti con cui ci troviamo a lavorare e quindi andiamo avanti. Allora questo giusto per darvi un panorama un po’ più definito riguardo a quelli che sono adesso i supereroi che ci accompagneranno durante questa chiacchierata. Ho scelto di selezionarne alcuni perché in realtà sono molto di più, mi sono fermata a questa prima fase come vi raccontavo, soprattutto legata alla Golden Age, quindi vedete come Superman è stato non creato ma è entrato un po’ nell’immaginario di quella che è la narrazione e la conoscenza comune alla fine degli anni 30. Dopodiché è stato dato alle stampe Batman, abbiamo conosciuto Flash, Capitano America, Wonder Woman, Hulk l’abbiamo citato, Spiderman, indimenticabile, dopodiché Thor, Iron Man. Nel frattempo tanti tanti altri supereroi sono nati, si sono sviluppati, hanno in qualche modo lasciato spazio alle proprie storie. Inevitabilmente dovevo fare una scelta e quindi questi in particolare sono i supereroi che io ho scelto per raccontare quello che sarà il nostro percorso. Quindi in una fascia peraltro abbastanza contenuta su una ventina d’anni, grossomodo, trentina, ventina di anni. Vedremo qualcosa di loro un po’ alla volta.

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