1.1 – Social Media Environment
Trascrizione
Ciao, benvenuti a questo corso di social media strategie base di Studio Samo Pro. Io sono Sonia Santoro Lee, sono la Digital Strategist e Head of Social Media di Studio Samo. Lavoro dal 2013 come Digital Marketing Strategist, docente e consulente per PMI e startup innovative, quindi in buona sostanza aiuto le aziende a tracciare e costruire la loro strategia di crescita online e raggiungere gli obiettivi di business. Di cosa parliamo oggi? Allora, oggi parliamo di social media strategie partendo da quelle che sono le condivisioni di nozioni di base di social media marketing, infatti questo è un corso base dedicato specialmente a chi non ha nessuna esperienza nel settore e chi quindi vorrebbe affrontare i primi passi in questo settore per diventare un professionista o un esperto in social media marketing. Gli elementi alla base sono fondamentali per comprendere l’ecosistema, non solo dei social media, di quindi di come queste piattaforme funzionano, ma anche e soprattutto per comprenderne le potenzialità, perché queste piattaforme estremamente evolute e estremamente potenti diventano degli strumenti importanti di marketing per le aziende. Verranno anche condivisi con voi alcune nozioni ed elementi utili, naturalmente per anche crearvi un mindset da digital marketer, che è fondamentale per chi naturalmente vuole lavorare in questo settore. Allora, come è strutturato questo corso? Allora, il corso è strutturato in cinque macro parti. La prima parte si parlerà di social media environment, quindi affronteremo in primis quelli che sono i dati di diffusione, le tendenze nel mondo dei social. Andremo a, in particolare, a vedere i dati del Digital Report del 2021. La seconda parte, invece, cercheremo di capire cosa vuol dire fare social media marketing, comprendendo lo sviluppo di queste piattaforme, quindi l’evoluzione che hanno avuto negli anni, e cerchiamo di capire cosa significa effettivamente applicare e utilizzare social media come strumento di marketing, appunto. Nella terza parte andremo a distinguere la differenza tra organico e paid, quindi quali sono sostanzialmente le differenze tra un post organico, tra un contenuto organico e un contenuto a pagamento, che ci porterà automaticamente ad affrontare il discorso dell’algoritmo, quindi come funziona l’algoritmo dei social media in organico, e di conseguenza anche capire come funziona l’advertising sui social e perché diventa fondamentale. In ultimo affronteremo, faremo i primi passi verso il social media strategy e cercheremo di capire perché è importante fare pianificare una strategia e elencheremo e vedremo in maniera approfondita quali sono effettivamente questi elementi che vanno a comporre la nostra strategia. In chiusura vi fornirò un po’ di consigli utili, letture e siti e link e persone da seguire se volete entrare in questo mondo della social media marketing e quindi professionalizzarvi. Iniziamo quindi ad affrontare il mondo dei social media guardando un po’ i dati di crescita e di fruizione dei social in Italia, ma non solo. Conoscere questi dati è fondamentale per poter fare dei ragionamenti di tipo strategico per valutare quindi quali canali possono essere più utili, più adatti per un determinato progetto piuttosto che per un altro e anche naturalmente tenere monitorate le trasformazioni, le tendenze di questi social nel tempo e fare anche dei confronti di anno in anno. Questa prima panoramica che vi invito a osservare proviene dal documento osservatorio sulle comunicazioni di Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni e come potete vedere nella prima parte di questo grafico si mettono in evidenza quelle che sono le piattaforme più frequentate dagli utenti in Italia con un confronto di anno in anno dal 2017 al 2020. Come potete ben notare anche evidenziato in verde le prime tre piattaforme quindi quelle più utilizzate, più frequentate dagli italiani sono Google, Facebook e Amazon. È interessante notare come queste tre piattaforme già da sole in un certo senso soddisfano differenti bisogni coprendo quasi la totalità delle necessità di un utente online ovvero da una parte abbiamo Google che soddisfa dei bisogni quindi dei bisogni manifesti, quelli di conoscere, di scoprire o anche di comprare, Facebook che soddisfa i nostri bisogni di socialità e quindi di svago, di comunicare, di condividere mentre Amazon soddisfa il nostro bisogno di acquistare. Quindi capite come se lavorando nel diventando dei professionisti nel mondo del digital marketing e conoscendo non solo i social media ma anche come funzionano le altre piattaforme capite che avete delle grandissime potenzialità, dei grandissimi strumenti per poter raggiungere il vostro target audience. Il grafico sotto fa riferimento invece alla variazione del tempo trascorso su queste piattaforme tra il 2017 e il 2020. Vediamo che tendenzialmente c’è una crescita sia per quanto riguarda Google che per quanto riguarda Amazon, l’unico a soffrire un po’ di una perdita di qualche punto ma parliamo di una percentuale veramente molto bassa è Facebook, un meno 3 per cento che è una percentuale così bassa da non destare comunque delle preoccupazioni. In questo grafico che è sempre preso dall’osservatorio sulle comunicazioni, come vedete qualsiasi dato che vi riporto in queste slide, hanno sotto la fonte con il link da cui potete accedere per scaricarvi il pdf o per accedere direttamente alla pagina web di riferimento. Questo è sempre proveniente appunto dall’osservatorio sulle comunicazioni di Agcom e vediamo la variazione del numero di utenti unici per canale. C’è un confronto che si è stato fatto da giugno 2019 a giugno 2020 e un confronto da marzo 2020 a giugno 2020. Come potete vedere rispetto all’anno precedente quindi la differenza tra 2019 e 2020 vede bene o male quasi tutte le piattaforme ad avere una crescita di utenti a parte Twitter e Reddit, mentre da marzo 2020 a giugno 2020 c’è un leggero calo praticamente di quasi tutte le piattaforme ad esclusione di Pinterest e di TikTok. Allora TikTok lasciandolo stare che è un social che diciamo che ha una serie di peculiarità e una serie di caratteristiche che fanno sì che effettivamente abbia avuto il boom in questi ultimi mesi e quindi possiamo comprendere insomma questa crescita di volumi, sicuramente è molto interessante vedere quanto invece Pinterest sia cresciuto quest’anno non solo rispetto all’anno precedente ma proprio all’interno dell’anno 2020. Come lo possiamo leggere questa crescita? Questa crescita è una diretta conseguenza del nostro periodo purtroppo di lockdown che abbiamo vissuto, un periodo in cui naturalmente eravamo tutti a casa e avevamo necessità di svagarci, di pensare a qualcos’altro, di avere una fonte che potesse in un qualche modo darci dei modi nuovi di intrattenerci, di fare i giochi con i bambini, di creare i giochi per i cani, di tutorial per mettere a posto la casa, di non so anche ricette particolari da fare in casa e così via. Motivo per cui Pinterest è diventata una fonte più interessante, più utilizzata rispetto ad altri canali social. Questo ci fa capire che quanto effettivamente quello che accade online è estremamente a una dipendenza diretta di quello che accade offline, quindi delle nostre abitudini e delle nostre necessità e dei cambiamenti di mercato. Passiamo ora ad un altro report annuale molto importante nel settore che appunto è il digital report di WeAreSocial e Hootsuite. Per chi non lo sapesse è un documento che viene redatto annualmente da WeAreSocial e Hootsuite e che tutti i professionisti del settore del digital marketing dovrebbero consultare. Esce ogni anno attorno al mese di febbraio. Viene prima pubblicato il documento global, quindi è un documento molto molto ampio e ricco di informazioni che però porta i dati a livello globale. Dopo qualche settimana escono invece i report verticali su ciascun paese. All’interno di questi report possiamo vedere quelli che sono i dati di fruizione di internet, dei canali social, del mobile e dell’e-commerce. E’ importante non solo per appunto vedere quali sono i nuovi trend del settore ma anche per mettere a confronto i dati da un anno all’altro, perché effettivamente se consultate questo documento, avete modo comunque anche di consultare i documenti degli anni precedenti, potrete vedere quelle che sono i tassi di crescita ad esempio di un determinato canale, i tassi anche di decrescita o il cambiamento demografico degli utenti online. Quindi è davvero un punto di riferimento per i professionisti del settore, quindi segnatevi che a febbraio esce, ogni febbraio esce questo documento estremamente importante e ogni anno trovate almeno modo per studiarvelo. Iniziamo dando un’occhiata appunto al Digital Report Italia 2021, con quello che è lo specchio del tempo medio trascorso in Italia sui social, sui media in generale. Vediamo che giornalmente gli utenti spendono quasi sei ore e mezza online, mentre spendono più di tre ore alla televisione o comunque a guardare delle trasmissioni in broadcast o in streaming. Trascorrono invece quasi due ore sui social, quindi delle sei ore e mezza circa che trascorrono online, quasi due ore li trascorrono sulle piattaforme social. Questo dato è estremamente importante, non perché due ore siano troppe o troppo poche, cioè non stiamo a fare quel tipo di ragionamento, ma semplicemente perché ci fa capire che noi che lavoriamo online per aziende o per la nostra azienda abbiamo potenzialmente ogni giorno due ore per raggiungere ciascun potenziale cliente, naturalmente se lavoriamo bene, con cognizione e con la giusta strategia e i giusti contenuti. Questi sono i dati invece che si riferiscono più prettamente all’uso dei social media e come vedete in Italia sono 41 milioni gli utenti presenti sui social con una penetrazione del 67,9 per cento sulla popolazione e al contrario magari di quello che si può dire che i social hanno stancato, nessuno più utilizza facebook, twitter è morto eccetera eccetera, come vedete il numero di persone che utilizzano i social media è in crescita rispetto all’anno scorso e come si può intuire la maggior parte degli accessi social avviene via mobile, ovvero più del 98 per cento della navigazione è via smartphone. Questa naturalmente è un’informazione molto importante da tenere in considerazione soprattutto quando pensiamo e ragioniamo alla customer journey che vogliamo far fare al nostro utente, alle pagine di atterraggio, cioè deve essere tutto pensato e sviluppato per una navigazione mobile. Qui abbiamo il grafico invece dei dati demografici degli utenti sui social, come possiamo vedere c’è una distribuzione quasi equa tra uomini e donne, mentre vediamo dei volumi differenti per fasce di età, è molto interessante vedere il riquadro in verde ovvero la fascia di età che va dai 45 ai 54, è molto interessante vedere il volume, la quantità di persone all’interno di questa fascia di età che utilizzano i social media, perché effettivamente è pari più o meno alla fascia precedente, quella dei 35 44. Ci si aspetterebbe infatti che gli utenti diciamo un po’ più âge utilizzino meno i social, questo perché sin dalla nascita i social media sono sempre stati considerati come spazi dedicati ai più giovani e invece non è così e se voi andate a prendere i dati degli anni passati vedrete che c’è stata effettivamente una trasformazione, un aumento di utenti ma un aumento di utenti nel tempo di quelle fasce di età, le fasce di età dai 45 anni in su, ma cosa ancora più interessante è che rispetto ai paesi esteri, quindi rispetto ad altri paesi, in Italia il volume delle fasce di età 45 54 è decisamente più alta, ci sono ad esempio nazioni come ad esempio la Germania dove gli over 45 sono veramente pochissimi ad utilizzare i social. Allora cosa fanno le persone, come si comportano le persone online? Allora abbiamo già appurato che sui social, abbiamo già appurato che il tempo medio speso sui social è effettivamente quasi di due ore, ma il dato diciamo più interessante che vediamo all’interno di questa slide è quello riferito alle persone, al percentuale di persone che utilizzano i social per lavoro e questo è secondo me il dato più interessante oggi da vedere, primo perché negli anni scorsi il digital report non forniva questo questo dato, quindi è il primo anno se non sbaglio che ci viene fornito appunto questa percentuale, in più qui si intende il numero di persone quindi la percentuale delle persone che sui social fanno attività legate alla sfera professionale, quindi da una parte siamo noi professionisti del settore che lavoriamo online, dall’altra sono anche ad esempio i piccoli imprenditori che gestiscono la propria pagina facebook o il professionista che utilizza Linkedin semplicemente per creare nuove connessioni ed è interessante perché ci fa capire quanto ad oggi i social abbiano davvero raggiunto un livello di maturità e di diffusione in tutte le nostre attività. Veniamo ora alle piattaforme più utilizzate dagli utenti in Italia, al podio pari merito abbiamo youtube e whatsapp che anche se non sono proprio considerabili dei veri e propri social media permettono comunque la comunicazione tra le persone e sono strumenti di marketing, poi segue tutto il mondo zuckerberg, corn, facebook, instagram e facebook messenger mentre altra piattaforma interessante che abbiamo anche visto nei grafici di agecom tiktok ha superato snapchat e che non ha in realtà mai preso il volo in Italia e anche twitch, come vediamo facebook è almeno in Italia il social media per eccellenza e di conseguenza un po’ per questa ragione di riflesso ed è anche il canale la piattaforma che viene insegnato e studiato di più. Questi sono in effetti i dati di facebook in Italia, gli utenti su facebook sono 31 milioni il che corrisponde ad una penetrazione nella popolazione del 57,6% e a differenza di scapito di quello che possiamo pensare è comunque una piattaforma dove gli utenti sono in crescita rispetto al periodo precedente, però la nostra percezione quindi la percezione dall’Italia è che tutto il mondo effettivamente giri attorno a facebook o almeno per chi lavora da diverso tempo nel settore vede facebook effettivamente come lo strumento principale quando si parla di social media marketing, per magari più giovani quelli che si stanno inserendo ora nel mondo del social media marketing al posto di facebook potrebbe essere magari più instagram, però è una percezione tutta italiana, difatti se usciamo un attimo dai nostri confini per andare ad esplorare dei luoghi lontani vedremo che non è così, facciamo quindi un breve giro del mondo e andiamo in Giappone, in Giappone oltre a youtube che anche qui si posiziona al podio, vediamo in seconda posizione line che è un’app di messaggistica tipo whatsapp tutta giapponese e abbiamo come proprio social media puro twitter, twitter è più utilizzato di instagram e di facebook e questo è molto interessante se ci pensate che invece nella nostra prospettiva in Italia twitter a volte veramente viene considerato il social morto che a livello di marketing proprio non viene nemmeno più preso tanto in considerazione e nemmeno insomma insegnato più di tanto. Vicino al Giappone troviamo la Corea del Sud dove il social media più diffuso è instagram ma come vediamo non c’è anche in questo caso whatsapp bensì kakaotalk che è sempre un’app di messaggistica, vedete anche qui quanto twitter sia importante rispetto agli altri canali e anche qui una diffusione importante di tiktok che sta recuperando un po’ di terreno. Andiamo negli Stati Uniti qui si torna torna preponderante la diffusione di facebook, youtube comunque è sempre in prima posizione come vediamo e torna preponderante la appunto la diffusione di facebook come social media più utilizzato ma vediamo che nella parte alta della classifica ci sono anche delle delle piattaforme che per noi sono un pochettino più insolite vederle in quella posizione e parliamo sicuramente di pinterest e di snapchat. Pinterest in Italia utilizzato veramente poco ma negli Stati Uniti spopola e ancora più interessante notare quanto pinterest e snapchat siano più diffuse di linkedin che in teoria dovrebbe essere una piattaforma proprio più di strumento di lavoro dove davvero poi hai delle opportunità di trovare lavoro, gli altri sono tra virgolette un po’ più da svago e da divertimento. Torniamo in Europa guardando i dati della vicina Francia anche qui youtube e facebook sono i canali più diffusi ma vediamo ad esempio che whatsapp non ha la stessa portata che ha in Italia infatti è utilizzato meno di instagram e ancora più interessante vedere come in Francia invece ci sia un interessante utilizzo di snapchat dove piattaforma che in Italia veramente ha provato a prendere un po’ piede ma che non è riuscito. Anche in Francia vediamo che linkedin effettivamente non è un canale così utilizzato o perlomeno sta dopo a piattaforme come snapchat e pinterest come negli Stati Uniti. Questi dati ci fanno comprendere quanto sia importante capire l’ecosistema dei social di una data nazione soprattutto in un determinato periodo storico ed è importante perché se per distorsione pensiamo che tutto il mondo del social media marketing sia facebook o sia instagram nella fase strategica di un progetto internazionale punteremo molto probabilmente su cavalli sbagliati perdendo di partenza la nostra gara. Quindi dobbiamo avere bene in chiaro che i social media sono davvero uno specchio della realtà, sono direttamente influenzati dalla società offline, dalla società reale che è estremamente dinamica in continua evoluzione e trasformazione. Anche la diversa diffusione dei social nei paesi riflette infatti l’esistenza di differenze sociali, culturali e di abitudini. Online come offline cerchiamo ciò che ci piace, ascoltiamo e seguiamo chi consideriamo più affini a noi. Nascono infatti proprio per questa logica del riproporre a quello che accade offline anche online, nascono quindi anche online soprattutto grazie ai social le community, le persone si trovano in gruppi o attorno alle conversazioni di un brand, di una passione in comune, nascono gli influencer, quelli che offline avremmo definito come opinion leader e nascono naturalmente anche gli specialisti di settore, i social media manager, la community manager, social media strategist e così via.