Lezione 1 di 5
In Corso

1.1 – Esperienza nel Social Media Marketing

13 Giugno 2025

Trascrizione

Allora, inizio al volo presentandomi. Ho iniziato lavorando nel marketing di Procter & Gamble e Unilever, quindi due multinazionali classiche nel mondo del largo consumo, però nel 2009 ho visto arrivare social media e ho chiesto alla mia manager di poter avere come responsabilità in più quella di poter coordinare insieme all’ufficio digital preesistente i primi brief alle grandi agenzie con le quali Unilever lavorava. In realtà quello che avevo intuito è che le agenzie in quegli anni facevano un po’ fatica a capire come utilizzare social media. Secondo me, ma parliamo di dieci anni fa, per un motivo strutturale. Il motivo è guidato dal fatto che sono convinto che il male dei nostri giorni sia la fretta. Facciamo tutti troppe cose e quindi non riusciamo talvolta ad aggiornarci se non in maniera alta, se non per titoli. Già il fatto che voi stiate dedicando tempo a questa lezione vuol dire che siete quella parte di mercato che dedica tempo all’aggiornamento, quindi siete molto più formati e aggiornati rispetto, diciamo, alla stragrande maggioranza. Qual è il problema di quando ci si aggiorna poco? In realtà per buona parte del digital questo non è un problema perché se voi dieci anni fa vendevate, permettetemi di semplificare un concetto, vendevate un sito internet, in un anno potete fare 100 siti internet perché l’evolversi del linguaggio di programmazione non è così veloce da impedirvi di fare un nuovo sito. Se lo sapevate fare prima delle feste, magari di Natale, lo sapete fare anche ora, i social media hanno cambiato le regole del gioco nel momento in cui hanno reso molto più veloci gli aggiornamenti e quindi avevo intuito che è molto facile iniziare a usare i social media ma è molto difficile usarli a livello avanzato. Purtroppo i veri ritorni, secondo me, lo si hanno nella fascia alta quando si usa le social media in maniera professionale, quindi ho deciso di licenziarmi e creare una piccola realtà della quale non dico neanche mai il nome, neanche nelle slide non ho messo il nome della mia società perché la logica vuole essere quella della boutique, una piccola società che lavora con pochi clienti, medio grandi, ma che si assicura di avere sempre due ore al giorno sistematiche per studiare da chi è più bravo di me, anche perché il grande vantaggio che abbiamo noi che lavoriamo in Italia, essendo l’Italia indietro su alcuni aspetti, è come se avessimo la macchina del tempo, basta guardare alcuni mercati, alcuni paesi che sono più avanti di noi e possiamo trarre ispirazioni da quei casi e portarli nel nostro mondo. Il vero limite è dunque il tempo perché se non passiamo tempo a studiare chi è più bravo di noi difficilmente miglioreremo. Tutta questa parte di studio a me aiuta poi a fare strategie migliori con i clienti, ne vedremo tante oggi, soprattutto le cose più belle non sono mai nate dai brief dei clienti ma dalla voglia di sperimentare sempre cose nuove e poi ovviamente questa parte di formazione mi fa piacere portarla in aula in vari ambiti tra cui quello che ci ospita oggi. Sono onesto, non credo che i social media siano la bacchetta magica con la quale risolvere i problemi di tutti i clienti in tutti i mercati, social media vanno approcciate in maniera molto analitica e bisogna chiederci se i ritorni che possono dare sono maggiori dei ritorni di qualunque altro media alternativo. Il grande vantaggio che abbiamo è che possiamo iniziare a fare teste con budget piccoli e possiamo avere accesso a molte statistiche per capire come sta andando. Al tempo avevo intuito che i mercati in cui era più facile dare un ritorno erano il mondo dello sport, della moda, le celebrity e in parte anche il food o il travel, però principalmente sport, moda e celebrity e qui abbiamo iniziato lanciando tutto il mondo da zero al campionato mondiale Superbike. Dopo i risultati della Superbike ci hanno permesso di farci conoscere la Pirelli, abbiamo lanciato a tutto il mondo la parte Pirelli Moto. Tra l’altro, piccola nota, se guardate il mio LinkedIn trovate le recensioni pubbliche sia del management della Superbike che del management di Pirelli, quindi ogni volta che ottenete i risultati concreti lasciatene traccia in maniera tale che tutto ciò che dite sia comunque documentato da qualcuno di esterno. Poi sono arrivati gli americani alla Roma Calcio, abbiamo fatto qualche stagione insieme e tuttora collaboriamo tramite LinkedIn, che è uno degli operatori di telefonia italiani con i quali abbiamo attività con diverse squadre e da lì poi il mercato è cresciuto con molti altri brand. Sicuramente alcuni dei progetti più belli che ho selezionato per voi oggi sono nel mondo dello sport, in particolare con molte realtà sportive varie, non solo il calcio ma anche la palla a volo, piuttosto che il tennis e molti altri ambiti. Ma ciò che oggi vi racconterò è che le cose più belle non sono mai nate dall’avere eseguito bene un brief, ma dall’avere voluto sperimentare qualcosa che nessuno aveva chiesto. A cosa faccio riferimento? Al capitano della Nazionale di Palla a Volo, la Piccinini, del quale vedremo tra pochissimo un importante caso studio. Quel caso studio fu talmente di successo, sopra ogni aspettativa, che ci permise di farti conoscere dal CONI e con il CONI abbiamo collaborato alla gestione social delle ultime due Olimpiadi. Abbiamo passato un mese a Rio per collaborare all’Olimpiade di Rio 2016 e poi un mese in Corea all’Olimpiade di Pyeongchang, un’esperienza altrettanto importante, un po’ più difficile perché siamo passati dai 26 gradi della spiaggia di Rio ai meno 24 gradi della Corea per un intero mese, è stato abbastanza sfidante. Ma ciò che vi racconterò oggi è che difficilmente avrei mai pensato di arrivare a collaborare su quei tavoli e non ci sarei mai arrivato, onestamente, se mi fossi limitato a eseguire semplicemente i brief. Ci sono arrivato perché è nato un caso studio importante da un esperimento non richiesto. Adesso vi lo racconterò, sarà più facile comprendere cosa vi sto raccontando. Sicuramente quello che avevo intuito è che i social media sono veramente in continua evoluzione. Ho recuperato questa grafica che fa vedere come ne abbiamo visti veramente tanti nel corso degli anni e quindi è molto difficile rimanere costantemente aggiornati. Anche quando siamo atterrati a Rio per le Olimpiadi, mi ricordo che era il 4 agosto, difficilmente il mio telefono è spento, l’avevo spento per il volo da Roma a San Paolo e da San Paolo a Rio. Durante quelle poche ore di volo era successa una cosa. Instagram aveva lanciato le stories che oggi sappiamo tutti cosa sono, al tempo non lo sapevamo, ma erano, semplifico anche questo concetto, la coppia di Snapchat e il responsabile digital del CONI aveva previsto nella strategia delle Olimpiadi per l’Italia anche l’utilizzare Snapchat e ci siamo ritrovati dunque a dover integrare in corsa questa strategia con uno strumento che nessuno di noi conosceva, era nuovo e quindi ti ritrovi a dover fare questo lavoro senza poter chiedere magari un euro in più al cliente perché si sarà fatta tutta una gara per gestire le Olimpiadi, senza poter chiedere maggior supporto tipo faccio venire una persona in più dall’Italia, non c’erano più biglietti, non c’erano più pass. Il nostro lavoro prevede un aggiornamento continuo anche delle strategie in base a quello che succede sul mercato e quindi l’importante non è solo la strategia ma la capacità di adattarla o modificarla in corsa. Vi faccio un esempio, anche questo molto semplice, nelle due ore al giorno di studio una volta mi è capitato di intercettare qualche anno fa una notizia che riguardava una app che si chiamava Vine che faceva parte dell’ecosistema di Twitter e Twitter aveva lanciato questa app che permetteva di fare dei video di sei secondi. Studio questa novità, il giorno stesso la manda un cliente che era la Roma Calcio, quella l’e-mail in basso dove scrivo a Shergulla Shard, Head of Digital della Roma di quegli anni, cari tutti vi consiglio di leggere questa novità di Twitter, sarebbe carino fare un 6 secondi con le immagini della Roma, magari con un goal, con un backstage. Quello che succede da questa proposta è che la sera stessa facciamo un Vine, questo lo fece se non sbaglio Riccardo Nasuti che è della Roma adesso alla Fiorentina e aveva ripreso Totti che scendeva dal pullman durante Roma Cagliari. Io ne avevo fatto un altro in parallelo dalla tribuna giusto per firmare un pochino l’attività, sempre con strategie ovviamente di personal branding professionale. La notte stessa la Roma finisce su digitalfootball.com come la prima squadra al mondo a mostrare l’esperienza del matchday, l’esperienza del giorno della partita su Vine con un articolo che diceva la Roma sta rapidamente diventando una delle squadre più innovative quando si parla di football e social media. Ora questa cosa sono onesto, non è vera, nel senso che la Roma è sicuramente tra le più innovative ma anche solo nel panorama italiano sicuramente si sta muovendo benissimo la Juventus, si sta muovendo molto bene l’Inter, si stanno muovendo altre squadre. Quindi questa cosa diciamo è vera ma è ancora più amplificata dal fatto che nel caso specifico di Vine è stata tra le prime al mondo, neanche tra le prime in Italia. Qual è stato dunque il costo di questa attività? Il costo è stato zero perché Vine è gratuita ma il costo è stato avere un consulente che dicesse alla Roma cosa fare, in quale momento. Quindi avere un occhio all’esterno che non fosse schiacciato dall’operatività quotidiana. Pensate il giorno della partita quante cose deve fare che si occupa di Digital. Qual è stato dall’altra parte non il costo ma il beneficio? Il beneficio è stato enorme perché le squadre di calcio non sono più delle squadre ma sono delle media company, sono delle aziende che vogliono vendere contenuti magari anche merchandising e diritti in giro per il mondo quindi essere posizionato su digitalfootball.com come tra le top al mondo è sicuramente utile e questo poi ha portato anche delle crescite importanti a livello quantitativo su vari social come in quell’anno fu una grande crescita su Twitter, addirittura Forbes quell’anno mise la Roma tra le migliori squadre al mondo per capacità di monetizzare a livello commerciale i propri fan. Quindi non è solo un gioco in social media ma ha anche un grande impatto economico se li si utilizza a livello avanzato e poi sono andate molto opportunità come accennavamo prima con Jacopo nel mondo della moda quindi prima con Fendi poi con Bulgari delle attività di formazione con altre realtà in cui siamo andati insieme da Versace e da Montblanc e poi sono cominciate ad arrivare chiamate da alcuni personaggi pubblici allora sono sincero non sono il mio target, il mio target sono i brand, brand medio grandi perché semplicemente a livello imprenditoriale un brand avrà ogni anno un budget da poter gestire mentre il personaggio pubblico ci lavoro ma ci lavoro nella misura in cui sono delle eccellenze nel loro mercato di riferimento e vogliono fare un percorso insieme ma le stesse energie sarebbe meglio dedicarle a delle aziende continuative piuttosto che ai personaggi pubblici perché c’è proprio una differenza giustamente anche di budget di medio periodo però fu incredibile quando ci venne fatta un’introduzione a Fiorello dopo le attività con Fiorello per diversi mesi ci contattò lo staff di Brignano e poi ne sono arrivate diversi altri questo giusto per dire che il commerciale lo si fa molto più direttamente quando ci si riesce a posizionare come qualcuno che sa fare bene qualcosa di molto specifico se avessero dovuto fare un sito internet o una campagna su google non avrebbero chiamato noi neanche SEO avrebbero chiamato noi ma su social media stiamo cercando di posizionarci come quelli che provano a impegnarsi molto a farlo bene come riusciamo a rimanere aggiornati la metodologia che vi consiglio di provare a replicare anche voi è quella di trovare tempo per rimanere sempre aggiornati ma anche fossero un quarto d’ora al giorno è un inizio io sono sincero dedico veramente queste due ore al giorno soprattutto ottimizzando i tempi morti quindi mi trovo molto spesso in treno mi trovo in aereo piuttosto che magari la mattina e provo a fare il primo meeting un po più tardi per fare prima un po di studio quindi cerco di passare meno tempo futile sui social e più tempo di studio su social media e poi ho organizzato il team a maniera tale che io mi volta smisto le cose che studio e possono nascere i nuovi progetti con i clienti il limite di questa metodologia è che se anche noi diventiamo i più bravi in assoluto del nostro mercato di riferimento il mondo fuori nel frattempo cambia e quindi non è sufficiente se non si aggiungono sempre un’idea che ho avuto gli anni fa ma non è non è obbligatoria non si aggiungono la voglia di fare due esperienze ogni anno di crescita personale non legate al proprio lavoro quindi ogni giorno bisogna lavorare per diventare più bravi nel nostro lavoro specifico ma avere due momenti l’anno di crescita per capire quale sarà il prossimo trend quindi quando erano in level ho visto le social media oggi sto già vedendo quelli che secondo me sono i prossimi trend del futuro cinque anni fa mi ho preso la singolare university nel centro di ricerca della nasa in america che studia trend del futuro l’ho portata gratuitamente in italia con le attività che faccio molto spesso su su roma e poi sono nati tante altre opportunità l’anno dopo un progetto hive ospitato ad arbar piuttosto che pochi mesi fa sono tornato da un’esperienza in cina dove ho dedicato tempo e anche soldi per visitare gli uffici di tiktok ho avuto il piacere di poter far venire con me anche marcella scani che è un super youtuber che vi consiglio di seguire abbiamo cercato di capire cosa sta succedendo nella tiktok questa esperienza poi è continuata siamo andati a vedere amazon il giorno del fuoritutto piuttosto che altre esperienze che poi vi racconterò solo per dirvi che parte della metodologia presuppone andare fuori a vedere chi è più bravo di noi vi voglio fare adesso una domanda vi ricordate google plus google plus è venuto a mancare secondo me per un motivo molto chiaro non si chiediamo di compagno voglio chiedere davvero ragazzi qua quanti di voi si ricordano google plus e quanti di voi soprattutto lo usavano nel senso che avevano magari impostato un po la loro strategia su questo su questo social io mi metto per primo e faccio faccio coming out nel senso che io ci credevo perché io ovviamente provenienti vengo dalla seo penso lo sappiate come estrazione sono un seo e quindi google plus era per i seo come dire era la vincita di google rispetto a facebook e social network di google tutti i seo si sono buttati in massa a creare community gruppi pagine su google plus magari in maniera posso dire luca un po mio posso dire perché pensando che google siccome è tutto quello che google fa sia sia ora no c’era questo preconcetto molto una volta adesso meno chiaramente intanto intanto abbiamo comunicò che abbiamo battuto il record di partecipanti in diretta perché siamo a 31 quindi luca bene bene ottimo ottimo ma era sfruttato ragazzi per forza l’ospite tanto osario dice io lo usavo anche se non come facebook sì sì sì beh certo certo io addirittura avevo sono stato con obby salvatore russo e che aveva scritto il libro ti ricordi luca si parlava molto spesso di google plus e mi ricordo anche alcuni suoi interventi sì esatto e si arrabbiava moltissimo se qualcuno osava dire che google plus era morto quando poi invece alcuni insomma non dicevano ancora prima prima che morisse veramente che google lo uccidesse diciamo anche perché non è mai decollato posso dire come social network vero e proprio luca oppure puoi smentire questa mia affermazione no guarda confermo nel senso che poi da tre anni dopo noi eravamo qui da darwad in realtà era solo la location che ci ospedava il programma live ma uno dei nostri docenti era tom c fondatore del team di google x che era la parte di google che si occupa di sperimentazione e con lui abbiamo parlato di google plus in quegli anni ancora c’era parlo di 2016 e io gli dissi un motivo molto chiaro perché secondo me non stava funzionando ed è sempre legato al concetto al fattore tempo quindi google plus aveva alcuni aspetti che sono me sono anche migliori di facebook il problema è che io luca sono risposta a spostarmi da facebook google plus ma sono risposta a spostarmi solo dopo che l’hanno fatto tutti i miei amici perché non ho tempo di spiegarti con chi andava a scuola se ho una sorella se ho un nipotino dove vivo quale squadra tipo quindi c’è un problema di lock in siamo bloccati in alcune piattaforme perché è troppo costoso dedicare tempo a nuove piattaforme per dargli tutte queste informazioni vi do uno spunto da questo punto di vista che non sa quasi nessuno perché non so se vi ricordate anni fa se voi volevate cambiare operatore telefonico e dovevate cambiare numero che tu non puoi passare da tim a vodafone a omni del disco tutte quelle che sono state c’è stata poi una normativa europea che ha permesso la portabilità del numero di telefono riconoscendo il numero un qualcosa di molto personale ora c’era un onorevole anni fa stefano quintarelli in realtà un grandissimo imprenditore che si è prestato per qualche anno alla politica che ha provato a fare una legge mai andata avanti sulla portabilità del proprio grafo sociale cosa vuol dire se domani jacopo si inventa un nuovo social che per alcuni aspetti migliori facebook io utente devo poter andare da jacopo e dirgli ti acconsento a tirò tutto il mio grafo sociale voglio iscrivermi ma per favore prenditi la mia storia perché non ho tempo per dir tutto quello che riguarda me questa cosa sarebbe rivoluzionare nel senso che andrebbe a rompere questa strategia di lock in che ci permette ci obbliga talvolta a stare dentro alcune piattaforme piattaforme che addirittura stanno migliorando qui non è che siamo schiavi stanno migliorando sono sempre migliori però talvolta vanno a rallentare l’ingresso di nuovi competitor infatti questo sarebbe molto interessante ti voglio fare una domanda luca ne approfitto io così aspettando che i nostri membri si decidano a far domande anche loro ma invece la cosa che mi ha un po’ stupito devo dire è che questo passaggio questa migrazione un po invece c’è stata da facebook a instagram soprattutto per un’utenza diciamo under 30 se posso dire e questo come te lo spieghi invece al di là del fatto della lungimiranza di zacher per di avere preventivamente comprato anche si può dire per due lire perché rispetto a quello magari dove ha pagato 1 milione però rispetto ai 16 milioni bilioni 16 miliardi che ha pagato whatsapp non dico che una sciocchezza ma insomma l’ha comprato in una fase dove valeva molto meno di quanto vale ora quindi è stato molto lungimirante in questo però ha capito che invece su instagram un po c’è stata questa migrazione secondo te quali sono i motivi di questo cioè come mai la gente invece ha avuto lo sbattimento di spostarsi è vero che non ha portato tutti i suoi dati sul graffo sociale rilasso su facebook in effetti instagram è un prodotto diverso no forse questa la risposta è visivo per cui tu entri per una gratificazione completamente visuale quindi per vedere delle belle cose non ti devo dire tutta la mia vita morte miracoli magari non ho mai detto che amo gli animali entro su instagram solo per guardare gli animali quindi era molto più facile era quasi più complementare non era sostitutivo era complementare poi quando ti rendi conto che preferisci passare più minuti su insta anche su facebook allora avviene una migrazione ma all’inizio la chiamerei una duplicazione adesso sfido chiunque a passare a tiktok e rinunciando a instagram oggi stiamo nella fase di duplicazione dell’account dopo bisognerà scegliere dove stare però guarda nelle prossime slide c’è una parte interessante di risposta alla domanda che mi hai fatto per cui te la racconto con qualche slide se andate a vedere ci sono due domande posso farle adesso ok benissimo allora rosalba chiede cosa ne pensi di twitter che aprirà le stories ok allora le stories le stanno aprendo tutti c’è uno scherzo non è non è molto nel mio stile però c’è una grafica molto carina che fa vedere che anche porn hub sta prendo le stories in senso che ormai le stanno prendo tutti no questa non è una cosa è una fake news però a certo punto hanno fatto vedere che tutti sono lanciati sulle stories twitter se lo farà farà sicuramente bene c’è un’altra cosa molto positiva di twitter che sta facendo crescere di nuovo l’azienda l’azienda ha avuto degli anni veramente non super positivi vi dico solo che quando è uscita una conversazione privata di facebook di mark privato inteso che era il meeting che lui faceva all’interno della propria azienda quindi non era una conversazione privata una uno confidenziale ma le volte solo dipendenti quando gli hanno chiesto di twitter lui ha detto considerate che facebook potrei sbagliarmi ma senza da questo spende in sicurezza il fatturato di twitter c’è detto una cosa del genere per far capire l’ordine di grandezza no quindi twitter talvolta lo si sottovaluta io ho smesso di utilizzarlo a livello paid con molti clienti da tanto tempo ma la cosa positiva è che sta tornando a crescere sta tornando a crescere in maniera molto lungimirante perché ha avuto un’idea che è quella di iniziare a pagare i creatori di contenuti vi faccio un esempio vi segnalo simone tommasetti di twitter che è responsabile delle partnership sportive europee e simone ci ha fatto vedere in altre occasioni proprio come esempio senza dire niente di riservato real madrid può creare dei contenuti domani anche sotto forma di stories per rispondere alla domanda che ci è arrivato ma lo stesso real madrid dentro a quel video che crea può decidere quale pubblicità di un suo sponsor inserire quindi real madrid non fa un contenuto e poi twitter ci mette la pubblicità di che ne so del barcellona per cannibalizzare non so per cosa ma ci mette il suo sponsor e va in revenue share quindi nel momento in cui twitter comincerà a dare soldi agli editori per dire continua a creare contenuti per me perché ci guadagni sopra è ricominciare a crescere per cui teniamolo d’occhio perché queste cose ovviamente incentivano al mercato ad andarci dietro anche le stories andranno in questa direzione anche perché stanno crescendo talmente tanto le stories e anche gli investimenti nelle stories a livello pubblicitario che non si possono ignorare talvolta è incredibile vedere quanto siano lenti gli aggiornamenti cioè perché si hanno deciso di fare stories e ci hanno messo tutto questo tempo cioè vi ricordo che instagram era lanciata quando era rio quindi quattro anni fa agosto 2016 perché ci vogliono quattro ore per lanciare questo formato su un’altra piattaforma e quindi è del tutto molto più complesso di come può sembrare uno gli utenti. Si, la cosa che hai detto è interessante io twitter se confesso che secondo me era il prossimo cadavere che passava dopo google plus invece la cosa che hai detto in effetti potrebbe riaprire la contesa se così si può dire intanto Maurizio chiede Luca è possibile che in futuro anche i social si suddivideranno per tematiche ad esempio per palestre, digital marketing, avvocati eccetera cosa ne pensi? I social network settoriali cioè social network delle palestre, dei digital market, degli avvocati, degli ingegneri un po’ c’è già qualcosa del genere se vogliamo, esistono casi del genere, cosa ne pensi? Ho un’idea molto chiara a riguardo eppure questa è nelle prossime slide per cui è bellissima perché siamo molto allineati con il tuo pubblico, magari faccio qualche commento e poi torniamo su qualche altro domanda, quello che mi aspetto che succeda è che, vado un attimo avanti, i social cercheranno proprio di ampliare sempre più le loro funzionalità per trattenere l’utente dentro, cioè perché se su facebook ci sono tutti o quasi quelli che navigano buona parte del tempo internet in Italia, dovrei andare io su una piattaforma esterna solo per parlare con gli avvocati o con le palestre, quindi l’app vorrebbe che noi rimanessimo sempre dentro, faccio esempi più semplici perché per prenotare, per avere del cibo a casa questa sera, io devo uscire da facebook e andare su deliveroo, non potrei farlo dentro l’app perché se voglio un taxi devo ordinare su free now uber o tanti altri, quindi quello che mi aspetto è che piano piano facebook rilascerà nuove funzionalità per impedire agli utenti, per rendere meno utile agli utenti andare fuori, quindi lo stanno già facendo, è una vera e propria convergenza tecnologica attraverso acquisizione o imitazioni, l’acquisizione l’hai citata te che è il primo miliardo di dollari che è stato speso per comprare instagram, è stato il primo perché in realtà dal 2004 al 2014 facebook ha speso il pil dell’Uganda 22 miliardi di dollari per comprare i 45 aziende, vi faccio vedere anche un grafico, potete andare poi su wikipedia a vederlo aggiornato con tutti gli acquisti che facebook ha fatto proprio per comprare altre realtà, io per esempio adesso se mi alzassi ve lo potrei far vedere, di fronte a me ho un bellissimo oculus, il dispositivo per la realtà virtuale, mi ci diverto tantissimo, è stato strapagato da facebook e facebook deve ancora prendersi quel mercato, quindi quello che hanno fatto è stato comprare molte aziende da instagram, poi whatsapp e tutte le altre per attuare questa convergenza tecnologica e quello che non sono riusciti a comprare lo hanno copiato, quindi snapchat non sono riusciti a comprarlo e quindi lo hanno copiato, in pochi sanno proprio, una politica molto chiara, tra l’altro anche questo non lo sanno veramente in pochi, c’è stata una startup che sarà pagata pochissimo circa 86 milioni che, devo semplificarne il concetto, si limita a mandare delle notifiche degli alert a marca e a board quando qualunque altra azienda sta per diventare famosa, cioè siccome snapchat non sono riusciti a comprarla hanno cominciato a fare acquisti preventivi, a comprare tutte le aziende piccole che però hanno un netto tasso di crescita esponenziale, che è la stessa cosa che ho visto nello sport, io vengo dal mondo del tennis in maniera molto semplice, però ho fatto esperienze sportive in quell’ambito e parlavo con il responsabile del nike junior tennis tour, cos’era? era un tour dove la nike vedeva tutti i ragazzini e fondamentalmente metteva tutti sotto contratto, tanto poi il natale di turno qualche anno dopo gli aumentava lo stipendio, però lo stipendio di sponsor, però intanto c’erava sotto contratto, con la stessa logica facebook sta comprando aziende piccole nella speranza di evitare di trovarsi il grosso snapchat di turno, il problema è che oggi si trova tiktok, che è bytes dense, che è cinese, che ha grossi poteri finanziari e quindi è più complessa, per chiudere questa storia in realtà vi racconto un dietro le quinte che trovate anche in un libro si chiamare facebook effect, dove in pratica facebook stava per essere venduta, stava per essere venduta per una cifra che abbiamo citato prima, però prova a indovinare Iacuoso, facebook per quale cifra poteva essere venduta? prima vi ho citato un miliardo, c’era un assegno di un miliardo, yahoo aveva preparato un assegno da un miliardo per comprare facebook, nella slide vedete tutte le realtà che hanno provato a comprare facebook, cioè friendster ha provato a comprare facebook, myspace ci ha provato e quindi in realtà quando yahoo stava firmando l’accordo purtroppo in quel trimestre ha avuto un piccolo problema di redditività e quindi ha abbassato l’offerta da un miliardo a 850 milioni, è stato il pretesto nel 2006, 14 anni fa, in pratica questo abbassamento dell’offerta è stato il pretesto grazie al quale facebook marca ha detto allora non lo vendo più ed è stato l’anno più difficile perché la maggior parte dei report di facebook se n’è andato dicendo tu sei un pazzo a non vendere per 850 milioni, ma marca aveva capito una cosa, aveva capito che tutte le tecnologie sono cicliche, quindi hanno una curva di crescita, poi saturazione, poi calano e lui aveva capito che facebook prima o poi sarebbe calato e lui ha detto così come yahoo calerà, tant’è vero che yahoo in quegli anni era come google e oggi dubbio che qualcuno di voi faccia ricerche su yahoo, lui ha detto io sono pronto al momento in cui facebook calerà ma la farò in modo che non cali mai come azienda semplicemente perché mi impegni a comprare tutti i futuri trend, quindi da questo momento lui ha iniziato a comprare, ha iniziato a comprare tutte le altre e quando ha comprato instagram io ho mandato un’email alla Roma Calcio a Shergulla Arshad e gli dissi ti ricordi in realtà instagram mi l’avevo consigliato a due clienti, una era la Roma l’altro la Pirelli, con Pirelli abbiamo iniziato subito a farlo con la Roma No perché loro al tempo utilizzavano molte foto con sopra la filigrana S Roma S Roma, avevano paura che gli rubassero le foto, quando però è stata comprata io scrissi avete visto è stata comprata per un miliardo e loro in maniera super onesta mi dissero Shergulla mi rispose incredibile non l’avrei mai detto non riesco tuttora a capire come un’app con otto filtri possa valere un miliardo quando la Roma Calcio intesa come la somma del cartellino del giocatore Totti più De Rossi più Florence tutti gli altri più lo stemma il valore del marchio più il campo di allenamento di Grigoria valeva in quegli anni 256 milioni lui disse non riesco a capire come quegli otto filtri valgono quattro volte noi con la nostra storia e gli dissi la risposta in questo grafico il grafico era un asse bellissimo dove sulle ordinate c’erano gli utenti 100 milioni d’itenti 200 utenti 400 utenti sull’altro asse c’era il numero di dipendenti di Instagram 5 dipendenti 6 dipendenti 7 dipendenti e quindi la capacità di crescire esponenziale di un’app banale che ti faceva solo i filtri ma che dietro aveva un enorme community quindi il valore oggi è nelle community. Quindi fondate startup che manca e vi compra questo è il messaggio

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