Lezione 1 di 5
In Corso

1. Cos’è la Marketing Automation, vantaggi e svantaggi, preparare un piano, requisiti

3 Luglio 2025

Trascrizione

Ciao a tutti i ragazzi dell’Academy, allora come dicevamo con Jacopo oggi si parla di Marketing Automation, soprattutto toccheremo un lato della Marketing Automation che va a incontrarsi con la parte degli advertising, quindi vedremo come cogliere degli spunti interessanti per migliorare le campagne, quindi campagne intendo sia a Facebook, Instagram Ads fino a Google Ads, sfruttando proprio quella che è l’Automation, giusto per dare un po’ un’introduzione iniziale, la Marketing Automation è un mondo veramente enorme, esistono degli strumenti e delle tecniche molto avanzate che però per costi di setup e di strumenti sono benormale e fanno una selezione naturale per grossi brand, per cui ci sono veramente tantissime possibilità nell’Automation, in Italia e in Europa benormale siamo sotto al 2% o all’incirca sul 2% di utilizzo della Marketing Automation, confronto all’America che siamo su numeri veramente più alti, mi pare se non ricordo male un 70%, per cui stiamo parlando di un settore, di una tipologia di approccio al web marketing completamente nuovo per il mercato europeo e soprattutto italiano, quindi siamo molto indietro, è vero anche però la Marketing Automation ha un costo, un costo di gestione, un costo di strumenti, di mentalità e soprattutto vedere risultati nel breve periodo dell’Automation sono abbastanza un po’ difficili, difficili da misurare, per cui vi farò vedere una Marketing Automation low cost, quello vi farò vedere proprio per cercare di dare una potenza migliore alle campagne Google e Facebook senza dover stare a usare strumenti troppo costosi e ovviamente migliorando quindi le performance delle campagne in sostanza. Per cui partiamo subito con la prima slide, in questo workshop avrà una prima decina di slide dove soprattutto vi spiego l’approccio, come bisogna arrivare a mettere su un sistema di Marketing Automation, però poi dopo arriveremo a lavorare direttamente con gli strumenti, con i tool online, tra cui una sessione finale dove configureremo un tool direttamente su un sito, visto che dovevo farlo l’ho tralasciato apposta per farlo live in questa sessione, per cui vedremo proprio l’integrazione del sito web con lo strumento Marketing Automation e cominciare a costruire qualcosa, però lo lasciamo sulla parte finale, per cui prima un pochino di teoria per capire come funziona questo mondo e poi arriviamo sulla parte più pratica, soprattutto cominciamo a definire che cos’è la Marketing Automation, la Marketing Automation come ho detto è una cosa molto ampia, in senso lato la Marketing Automation sono cose molto complesse, soprattutto in ambito e commerce si va a toccare, se guardate i tool più famosi di Marketing Automation, come Sales Manago, Marketo o anche le stesse piattaforme di mail marketing un po’ più avanzate come Active Campaign o Campaign Monitor, si sta parlando di Marketing Automation come un’infrastruttura di strumenti, quindi lo stesso HubSpot per dire, un’infrastruttura di strumenti che centralizzano la comunicazione e il marketing in un unico posto e sulla base dei dati si fanno delle azioni più mirate sulle persone che abbiamo coinvolto, per cui di base è avere delle persone ben segmentate, profilate su cui andremo a lavorare, per cui come dicevamo con Jacopo, la Marketing Automation non necessariamente va a lavorare su un qualcosa che va dopo il funnel, quindi una post acquisizione di un lead, una post vendita e va ad annusare diversi sentori all’interno del comportamento di un utente che permettono di migliorare poi la sua esperienza in sostanza nella ricerca di un prodotto su Google piuttosto che un post sui social, quello vedremo appunto come far combaciare questi due mondi, la Marketing Automation e l’Advertising, uno degli errori più classici che a volte sento fare soprattutto da imprenditori, i home manager che magari hanno un po’ le idee confuse è confondere la Marketing Automation con l’Email Marketing, cioè è uno strumento l’Email Marketing, può far parte dell’Automation però non è che l’Email Marketing è Marketing Automation, quindi sia chiaro proprio che la Marketing Automation comprende una serie di cose dalle push notification all’invio di sms alla gestione di un crm piuttosto che all’analisi dei segmenti di pubblico in base alle vendite, la matrice rfm, tutto un sacco di tecniche molto avanzate se vogliamo che però ripeto non riguardano solo il mondo dell’Email Marketing, l’Email Marketing se vogliamo è lo strumento più semplice definendo semplice è un parolone però è lo strumento più alla portata di tutti all’interno dell’argomento Automation chiamiamolo così, quindi non è solo Email Marketing, non è un tool, ecco questo è un altro errore che spesso sento fare, ci sono molte aziende che sentono parlare di questa Marketing Automation leggono su internet, si confondono un po’ e pensano che scegliere e implementare una strategia di Marketing Automation corrisponde a scegliere un tool, in realtà il tool viene dopo, prima va fatta una strategia, per questo vi dico sempre non cercate il tool e poi fate la strategia, prima fate la strategia in base a quello di cui avete bisogno, scegliete lo strumento migliore in base al budget e costi che abbiamo, le funzionalità ovviamente, non vi fate influenzare dagli strumenti, gli strumenti vanno e vengano, si cambiano, quindi non è un amore eterno con gli strumenti, se domani esce uno migliore sono disposto a prendere a cambiare, per questo oggi farò veramente una panoramica che va oltre MailChimp e includerò più strumenti proprio perché per ogni caso va valutato quello più adatto, non fa tutto da sé, non pensate che comprate uno strumento, lo pagate anche magari una bella cifra e poi c’è un pilota automatico, premete play e qualcosa succede, la Marketing Automation va impostata, pianificata, studiata e come detto al punto sotto deve essere pianificata da persone, per cui la Marketing Automation non fa nient’altro se non automatizzare dei processi però pianificati dalle persone, per cui non esiste un pilota automatico o una magia particolare, una bacchetta magica che ti fa non so volare di più le campagne o creare annunci fantastici, non esiste questa cosa, sono gli strumenti da soli non fanno niente, vanno sempre pianificati. La Marketing Automation non è indicata nella fase di start, ho scritto ADE, ho sbagliato, probabilmente ha sentito che stiamo nel tema Halloween invece che ADV ha messo ADE, non è indicata nella fase di start up della strategia perché funziona molto bene quando abbiamo uno storico dei dati, per cui come ho scritto al punto sotto più dati abbiamo su cui lavorare, ben segmentati, ben analizzati, ben filtrati, meglio sarà la strategia che andremo a fare. Io di solito personalmente non propongo mai una strategia di Marketing Automation nei primi mesi di un nuovo cliente o di qualche brand o azienda che inizia ora la fase di digitalizzazione, la fase di campagne e strategie. Aspetto dei dati, anche un anno, dipende quanti dati ho bisogno e poi dopo comincio a introdurre qualcosa di Automation. Mi raccomando cercate di avere un approccio progressivo con la Marketing Automation, non mettete tutto e subito, è bellissimo pensare che posso integrare le push notification, le sms, il crm, la landing page, annunci, tutta una mega infrastruttura, però all’inizio non abbiamo dei dati su cui lavorare, quindi se andrebbe completamente a caso, evitiamo di andare a caso, basiamoci su dei dati storici, quindi cominciamo a segmentare queste informazioni e poi decidiamo la strategia. L’ultimo punto, non per importanza, è l’approccio al Data Driven, ovvero la Marketing Automation va fatta essenzialmente guardando i dati, non esiste un tutorial o un video che vi dirà come fare Marketing Automation, perché anche 10 clienti nello stesso settore che propongono lo stesso servizio hanno bisogno di una diversa strategia, per questo dovete sempre analizzare i dati, i dati del pubblico, i dati del comportamento, i dati delle campagne, di analytics, di tutto e sulla base di questi dati fate una strategia ad hoc di Marketing Automation, ci saranno aziende che avranno bisogno di alcune funzionalità altre meno, quello vi dico è dovete avere una struttura che traccia ogni minima cosa all’interno della Customer Journey delle persone e perché se manca questo è inutile pensare a Marketing Automation, una delle principali cose è proprio avere queste informazioni, sulla base delle informazioni si crea la strategia, se non abbiamo le informazioni bisogna cominciare subito a impostarle, tracciare gli eventi, gli obiettivi, le conversioni, cominciare a magari anche capire come il comportamento delle persone e sulla base di questi dati poi si pensa al resto. Fatta questa premessa su che cos’è la Marketing Automation c’è anche da dire quali sono i vantaggi e gli svantaggi, qui ho elencato un po’, sicuramente soprattutto il workshop di oggi vi fa capire come si possa potenziare l’advertising attraverso l’Automation, quindi migliorare i risultati, l’ho scritto anche al punto sotto, soprattutto nella fase di post acquisizione, magari fate una campagna di lead generation abbinando una strategia di Marketing Automation, anche abbastanza semplice, però magari riuscite a tirar su dei risultati migliori, quindi magari migliorare la qualità dei contatti o svilupparli nel lungo periodo, poi vi aiuta a fare campagne più brillanti nel senso della spettacolarità dell’ADV, ovvero creare annunci più personali e meno mainstream e meno generali, quindi fare delle campagne sulla base di audience veramente selezionati con un messaggio altamente performante per quella persona. Io sto trovando più o meno da un annetto questa tipologia di approccio di affiancare l’Automation all’Advertising in modo da fare degli annunci sempre più vicini al pubblico che ho davanti, senza ricadere negli annunci generali, ci saranno alcune parti di annunci generali ma dal momento che ho un’informazione sulle persone che hanno visto, cliccato, lasciato il contatto, preferisco smontare le campagne e veicolare un messaggio ancora più pertinente a quelle persone. La marketing automation può agire in più fasi del funnel, sicuramente agisce su un pubblico già caldo, però il pubblico caldo può essere in varie fasi, può essere un cliente storico che compra spessissimo o un nuovo cliente, potrebbe essere un contatto che per la prima volta arriva sul nostro sito e lascia la mail e si iscrive alla newsletter, potrebbe essere un contatto che compra ogni tre mesi, per cui la cosa in comune è che comunque abbiamo da parte un pubblico caldo, però la temperatura di questo pubblico può variare e noi possiamo variare il messaggio, la comunicazione, la strategia della marketing automation. Sicuramente è costosa, è costosa nel setup, quindi il costo di agenzia o del consulente che deve mettere su una strategia è ovviamente impegnativo perché ci vuole tempo, ci vuole analisi, risultati da monitorare e compagnia bella, se non è ottimizzata e ben gestita non porta risultati interessanti, quindi anche qui se poi facciamo delle campagne, delle strategie di marketing automation un po’ campate in aria, un po’ non seguite, probabilmente non se ne vede i benefici di tutto questo. Questi sono secondo me i principali vantaggi e svantaggi della marketing automation, come si prepara un piano di automation? La prima cosa è la pianificazione, un po’ come quando si fa una strategia alla fine di digital marketing, la prima cosa è ovviamente pianificare, quindi strutturare il piano che avremo, quindi poi arriveremo anche a scegliere gli strumenti da utilizzare, però cominciare a pianificare questa strategia di automation, ovviamente come facciamo? Si va a osservare i dati storici smontando analytics e audience, questi due sono i due elementi principali su cui possiamo lavorare per fare un piano di marketing automation. Analytics perché ci dà tutta una serie di informazioni sulle pagine viste del sito, landing page, prodotti acquistati, non acquistati, tempistiche di acquisto, le persone comprano nell’arco di tot tempo la maggior parte, quant’è il periodo di ritorno di un acquisto, cioè dopo quanto tempo una persona torna a acquistare in media, quanti passaggi fa una persona prima di acquistare, quindi ci sono tutta una serie di informazioni da ricavare dal punto di vista delle statistiche e ci sono tutta una serie informazioni per conoscere meglio il pubblico su cui lavoreremo, per cui l’audience. Altra cosa importante è che tutta la marketing automation può essere un castello enorme, ma è sempre consigliabile partire per gradi, quindi fare un’attuazione progressiva del piano di automation, non mettere tutte le rute subito, introdurre delle cose piano piano, quindi se magari la mia azienda fa corsi di formazione, magari invece di prendere un piano di automation e portarlo direttamente su tutti i corsi in programma, in calendario, magari si fanno i corsi di punta. Quindi fate un piano dove la mettete come test su un prodotto di prova, quindi un prodotto di lancio, provate a applicare quella cosa dove avete più dati, dove avete più budget, dove avete più margine anche e potete permettervi di fare dei test ovviamente per capire qual è la strada migliore. Quando avete consolidato un’esperienza che funziona, allora la replicate per gli altri, quindi mi consiglio sempre questo, non pensate di fare tutto subito ma fatelo per gradi. Requisiti per sfruttare l’automation, quindi poi credo che si parte subito esatto con la parte più operativa. Tracking preciso e perfetto, quindi se andate su analytics per esempio o il pixel di facebook anche e non avete un buon tracciamento di eventi, obiettivi, conversioni, per cui i dati che ricavate sono molto generici, non mi interessa sapere quante persone visitano il mio sito, mi interessa sapere molto di più di queste persone. Se pensate che il tracciamento state facendo non è così preciso, la prima cosa a fare è questa prima di pensare all’automation, quindi riguardatevi tutti gli eventi, tutte le cose che potete sapere che può dare un input a livello di analytics, pensateci e introducetelo prima di fare l’automation e sulla base di questi dati poi fate la strategia. Magari viene fuori qualcosa di un prodotto che viene richiesto di più, delle ricerche correlate quando qualcuno fa una cosa, magari sapete quali sono i prodotti più usati nella barra di ricerca, se avete un’app, veramente si può integrare tantissime cose, però se non abbiamo il tracking preciso e perfetto degli analytics tutto questo diventa un po’ fumoso. Se avete una lista di contatti, quindi un audience magari che usate per le newsletter, per i clienti acquisiti, per gli generation, ovviamente la miglior cosa è raccoglierli in una specie di CRM dove tutti hanno un bel ruolo stabilito, dove si sa che quella persona è un cliente storico, quello è un cliente nuovo, quello è un cliente una volta tanto, quindi cercate di segmentarli bene sulla base di alcuni dati che vi potrebbero far comodo, quindi sulla base di aspetti demografici o comportamentali sul sito. Anche dei sorgenti di traffico, assicuratevi di segmentarli molto bene, quindi sappiate bene come bilanciare il budget, distribuire il budget nelle campagne, sapere come si comporta una persona che arriva da Facebook piuttosto che una che arriva da Google Ads, capire bene quali sono i suoi bisogni e cercare di sulla base di quei bisogni fargli qualcosa ancora più ad hoc. Non ultimo il budget, ovviamente cerchiamo di capire che budget ha l’azienda per costruire tutto un piano perché sulla base di questo ci condizionerà in tutte le idee che potremmo avere, cerchiamo di capire che budget viene fuori e cosa si può fare a senso fare di automation perché a volte alcune cose sono più un costo che non un vantaggio, per questo è sempre bene farle dopo quando è consolidato qualcosa con l’obiettivo di potenziare perché non è direttamente misurabile il risultato nell’immediato.

Trascrizione

Ciao a tutti i ragazzi dell’Academy, allora come dicevamo con Jacopo oggi si parla di Marketing Automation, soprattutto toccheremo un lato della Marketing Automation che va a incontrarsi con la parte degli advertising, quindi vedremo come cogliere degli spunti interessanti per migliorare le campagne, quindi campagne intendo sia a Facebook, Instagram Ads fino a Google Ads, sfruttando proprio quella che è l’Automation, giusto per dare un po’ un’introduzione iniziale, la Marketing Automation è un mondo veramente enorme, esistono degli strumenti e delle tecniche molto avanzate che però per costi di setup e di strumenti sono benormale e fanno una selezione naturale per grossi brand, per cui ci sono veramente tantissime possibilità nell’Automation, in Italia e in Europa benormale siamo sotto al 2% o all’incirca sul 2% di utilizzo della Marketing Automation, confronto all’America che siamo su numeri veramente più alti, mi pare se non ricordo male un 70%, per cui stiamo parlando di un settore, di una tipologia di approccio al web marketing completamente nuovo per il mercato europeo e soprattutto italiano, quindi siamo molto indietro, è vero anche però la Marketing Automation ha un costo, un costo di gestione, un costo di strumenti, di mentalità e soprattutto vedere risultati nel breve periodo dell’Automation sono abbastanza un po’ difficili, difficili da misurare, per cui vi farò vedere una Marketing Automation low cost, quello vi farò vedere proprio per cercare di dare una potenza migliore alle campagne Google e Facebook senza dover stare a usare strumenti troppo costosi e ovviamente migliorando quindi le performance delle campagne in sostanza. Per cui partiamo subito con la prima slide, in questo workshop avrà una prima decina di slide dove soprattutto vi spiego l’approccio, come bisogna arrivare a mettere su un sistema di Marketing Automation, però poi dopo arriveremo a lavorare direttamente con gli strumenti, con i tool online, tra cui una sessione finale dove configureremo un tool direttamente su un sito, visto che dovevo farlo l’ho tralasciato apposta per farlo live in questa sessione, per cui vedremo proprio l’integrazione del sito web con lo strumento Marketing Automation e cominciare a costruire qualcosa, però lo lasciamo sulla parte finale, per cui prima un pochino di teoria per capire come funziona questo mondo e poi arriviamo sulla parte più pratica, soprattutto cominciamo a definire che cos’è la Marketing Automation, la Marketing Automation come ho detto è una cosa molto ampia, in senso lato la Marketing Automation sono cose molto complesse, soprattutto in ambito di commerce si va a toccare, se guardate i tool più famosi di Marketing Automation come Salesmanago, Marketo o anche le stesse piattaforme di mail marketing un po’ più avanzate come Active Campaign o Campaign Monitor, si sta parlando di Marketing Automation come un’infrastruttura di strumenti, quindi lo stesso HubSpot per dire, un’infrastruttura di strumenti che centralizzano la comunicazione e il marketing in un unico posto e sulla base dei dati si fanno delle azioni più mirate sulle persone che abbiamo coinvolto, per cui di base è avere delle persone ben segmentate, profilate su cui andremo a lavorare, per cui come dicevamo con Jacopo, la Marketing Automation non necessariamente va a lavorare su un qualcosa che va dopo il funnel, quindi una post acquisizione di un lead, una post vendita e va ad annusare diversi sentori all’interno del comportamento di un utente che permettono di migliorare poi la sua esperienza in sostanza nella ricerca di un prodotto su Google piuttosto che un post sui social, quello vedremo appunto come far combaciare questi due mondi, la Marketing Automation e l’Advertising, uno degli errori più classici che a volte sento fare soprattutto da imprenditori, i home manager che magari hanno un po’ le idee confuse è confondere la Marketing Automation con l’Email Marketing, cioè è uno strumento l’Email Marketing, può far parte dell’Automation però non è che l’Email Marketing è Marketing Automation, quindi sia chiaro proprio che la Marketing Automation comprende una serie di cose dalle push notification all’invio di sms, alla gestione di un crm, piuttosto che all’analisi dei segmenti di pubblico in base alle vendite, la matrice rfm, tutto un sacco di tecniche molto avanzate se vogliamo che però non riguardano solo il mondo dell’Email Marketing, l’Email Marketing se vogliamo è lo strumento più semplice definendo semplice è un parolone però è lo strumento più alla portata di tutti all’interno dell’argomento Automation, chiamiamolo così, quindi non è solo Email Marketing, non è un tool ecco questo è un altro errore che spesso sento fare, ci sono molte aziende che sentono parlare di questa Marketing Automation, leggono su internet, si confondono un po’ e pensano che scegliere implementare una strategia di Marketing Automation corrisponde a scegliere un tool, in realtà il tool viene dopo, prima va fatta una strategia, per questo vi dico sempre non cercate il tool e poi fate la strategia, prima fate la strategia in base a quello di cui avete bisogno scegliete lo strumento migliore in base al budget e costi che abbiamo, le funzionalità ovviamente, non vi fate influenzare dagli strumenti, gli strumenti vanno e vengano, si cambiano, quindi non è un amore eterno con gli strumenti, se domani esce uno migliore sono disposto a prendere e a cambiare, per questo oggi farò veramente una panoramica che va oltre MailChimp e includerò più strumenti, proprio perché per ogni caso va valutato quello più adatto, non fa tutto da sé, non pensate che comprate uno strumento, lo pagate anche magari una bella cifra e poi c’è un pilota automatico, premete play e qualcosa succede, la marketing automation va impostata, pianificata, studiata e come detto al punto sotto deve essere pianificata da persone, per cui la marketing automation non fa nient’altro se non automatizzare dei processi però pianificati dalle persone, per cui non esiste un pilota automatico o una magia particolare, una barchetta magica che ti fa non so volare di più le campagne o creare annunci fantastici, non esiste questa cosa, sono gli strumenti da soli, non fanno niente, vanno sempre pianificati, la marketing automation non è indicata nella fase di start, ho scritto ADE, ho sbagliato, probabilmente ha sentito che stiamo nel tema Halloween invece che ADV ha messo ADE, non è indicata nella fase di start up della strategia perché funziona molto bene quando abbiamo uno storico dei dati, per cui come ho scritto al punto sotto più dati abbiamo su cui lavorare ben segmentati, ben analizzati, ben filtrati, meglio sarà la strategia che andremo a fare, quindi io di solito personalmente non propongo mai una strategia di marketing automation nei primi mesi di un nuovo cliente o di qualche brand o azienda che inizia ora la fase di magari di digitalizzazione, inizia ora la fase di campagne e strategie, aspetto dei dati, anche un anno, dipende quanti dati ho bisogno e poi dopo comincio a introdurre qualcosa di automation, mi raccomando cercate di avere un approccio progressivo con la marketing automation, non mettete tutto e subito, è bellissimo pensare che posso integrare le push notification, l’SMS, il CRM, l’ending page, annunci, tutta una mega infrastruttura però all’inizio non abbiamo dei dati su cui lavorare quindi se andrebbe completamente a caso, evitiamo di andare a caso, basiamoci su dei dati storici quindi cominciamo a segmentare queste informazioni e poi decidiamo la strategia. L’ultimo punto non per importanza è l’approccio al data driving ovvero la marketing automation va fatta essenzialmente guardando i dati, non esiste un tutorial o un video che vi dirà come fare marketing automation perché anche 10 clienti nello stesso settore che propongono lo stesso servizio hanno bisogno di una diversa strategia, per questo dovete sempre analizzare i dati, i dati del pubblico, i dati del comportamento, i dati delle campagne, di analytics, di tutto e sulla base di questi dati fate una strategia ad hoc di marketing automation, ci saranno aziende che avranno bisogno di alcune funzionalità altre meno, quello che vi dico è dovete avere una struttura che traccia ogni minima cosa all’interno della customer journey delle persone e perché se manca questo è inutile pensare a marketing automation, una delle principali cose è proprio avere queste informazioni, sulla base delle informazioni si crea la strategia, se non abbiamo le informazioni bisogna cominciare subito a impostarle, tracciare gli eventi, gli obiettivi, le conversioni, cominciare a magari anche capire come è il comportamento delle persone e sulla base di questi dati poi si pensa al resto. Fatta questa premessa su che cos’è la marketing automation c’è anche da dire quali sono i vantaggi e gli svantaggi, qui ho elencato un po’, sicuramente soprattutto il workshop di oggi vi fa capire come si possa potenziare l’advertising attraverso l’automation, quindi migliorare i risultati, l’ho scritto anche al punto sotto, soprattutto nella fase di post acquisizione, magari fate una campagna di lead generation abbinando una strategia di marketing automation anche abbastanza semplice però magari riuscite a tirar su dei risultati migliori, quindi magari migliorare la qualità dei contatti o svilupparli nel lungo periodo, poi vi aiuta a fare campagne più brillanti nel senso della spettacolarità della dv, ovvero creare annunci più personali e meno mainstream e meno generali, quindi fare delle campagne sulla base di audience veramente selezionati con un messaggio altamente performante per quella persona. Io sto provando più o meno da un annetto questo tipologia di approccio di affiancare l’automation all’advertising in modo da fare degli annunci sempre più vicini al pubblico che ho davanti senza ricadere negli annunci generali, ci saranno alcune parti di annunci generali ma dal momento che ho un’informazione sulle persone che hanno visto, cliccato, lasciato il contatto preferisco smontare le campagne e veicolare un messaggio ancora più pertinente a quelle persone. La marketing automation può agire in più fasi del funnel, sicuramente agisce su un pubblico già caldo, però il pubblico caldo può essere in varie fasi, può essere un cliente storico che compra spessissimo o un nuovo cliente, potrebbe essere un contatto che per la prima volta arriva sul nostro sito e lascia la mail e si iscrive alla newsletter, potrebbe essere un contatto che compra ogni tre mesi, per cui la cosa in comune è che comunque abbiamo da parte un pubblico caldo però la temperatura di questo pubblico può variare e noi possiamo variare il messaggio, la comunicazione, la strategia della marketing automation. Sicuramente è costosa, è costosa nel setup quindi il costo di agency o del consulente che deve mettere su una strategia è ovviamente impegnativo perché ci vuole tempo, ci vuole analisi, risultati da monitorare e compagnia bella, se non è ottimizzata e ben gestita non porta risultati interessanti, quindi anche qui se poi facciamo delle campagne, delle strategie di marketing automation un po’ campate in aria, un po’ non seguite, probabilmente non se ne vede i benefici di tutto questo, quindi questi sono secondo me i principali vantaggi e svantaggi della marketing automation. Come si prepara un piano di automation? La prima cosa è la pianificazione, un po’ come quando si fa una strategia alla fine di digital marketing, la prima cosa è ovviamente pianificare, quindi strutturare il piano che avremo, quindi poi arriveremo anche a scegliere gli strumenti da utilizzare, però cominciare a pianificare questa strategia di automation, ovviamente come facciamo? Si va a osservare i dati storici smontando analytics e audience, questi due sono i due elementi principali su cui possiamo lavorare per fare un piano di marketing automation. Analytics perché ci dà tutta una serie di informazioni sulle pagine viste del sito, landing page, prodotti acquistati, non acquistati, tempistiche di acquisto, le persone comprano nell’arco di tot tempo la maggior parte, quant’è il periodo di ritorno di un acquisto, dopo quanto tempo una persona torna a acquistare in media, quanti passaggi fa una persona prima di acquistare, quindi ci sono tutta una serie di informazioni da ricavare dal punto di vista delle statistiche e ci sono tutta una serie informazioni per conoscere meglio il pubblico su cui lavoreremo, per cui l’audience. Altra cosa importante è che tutta la marketing automation può essere un castello enorme ma è sempre consigliabile partire per gradi, quindi fare un’attuazione progressiva del piano di automation, non mettere tutte subito, introdurre delle cose piano piano, quindi se magari la mia azienda fa corsi di formazione, invece di prendere un piano di automation e portarlo direttamente su tutti i corsi in programma, in calendario, magari si fanno su i corsi di punta, quindi fate un piano dove la mettete come test su un prodotto di prova, quindi un prodotto di lancio, provate a applicare quella cosa dove avete più dati, dove avete più budget, dove avete più margine anche e potete permettervi di fare dei test ovviamente per capire qual è la strada migliore. Quando avete consolidato un’esperienza che funziona, allora la replicate per gli altri, quindi mi consiglia sempre questo, non pensate di fare tutto subito ma fatelo per gradi. Requisiti per sfruttare l’automation, quindi poi credo che si parte subito esatto con la parte più operativa. Tracking preciso e perfetto, quindi se andate su analytics per esempio o il pixel di facebook anche e non avete un buon tracciamento di eventi, obiettivi, conversioni, per cui i dati che ricavate sono molto generici, non mi interessa sapere quante persone visitano il mio sito, mi interessa sapere molto di più di queste persone, se pensate che il tracciamento state facendo non è così preciso, la prima cosa a fare è questa prima di pensare all’automation, quindi riguardatevi tutti gli eventi, tutte le cose che potete sapere che può dare un input a livello di analytics, pensateci e introducetelo prima di fare l’automation e sulla base di questi dati poi fate la strategia. Magari viene fuori qualcosa di un prodotto che viene richiesto di più, delle ricerche correlate quando qualcuno fa una cosa, magari sapete se avete uno shop quali sono i prodotti più usati nella barra di ricerca, se avete un’app, veramente si può integrare tantissime cose, però se non abbiamo il tracking preciso e perfetto degli analytics tutto questo diventa un po’ fumoso. Se avete una lista di contatti, quindi un audience, magari che usate per le newsletter, per i clienti acquisiti, per gli generation, ovviamente la miglior cosa è raccoglierli in una specie di CRM dove tutti hanno un bel ruolo stabilito, dove si sa che quella persona è un cliente storico, quello è un cliente nuovo, quello è un cliente diciamo una volta tanto, quindi cercate di segmentarli bene sulla base di alcune dati che vi potrebbero far comodo, quindi sulla base di aspetti demografici o comportamentali sul sito. Anche dei sorgenti di traffico assicuratevi di segmentarli molto bene, quindi sappiate bene come bilanciare il budget, distribuire il budget nelle campagne, sapere come si comporta una persona che arriva da facebook piuttosto una che arriva da google ads, capire bene quali sono i suoi bisogni e cercare di sulla base di quei bisogni fargli qualcosa ancora più ad hoc. Non ultimo il budget, ovviamente cerchiamo di capire che budget ha l’azienda per costruire tutto un piano perché sulla base di questo ci condizionerà in tutte le idee che potremo avere, cerchiamo di capire che budget viene fuori e cosa si può fare a senso fare di automation, perché a volte alcune cose sono più un costo che non un vantaggio, per questo è sempre bene farle dopo quando è consolidato qualcosa con l’obiettivo di potenziare perché non è direttamente misurabile il risultato nell’immediato.

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