Lezione 1 di 4
In Corso

1.1 – Introduzione a Google Looker Studio

Domenico Boccone 17 Aprile 2025

Trascrizione

Benvenuta, benvenuto in questo corso di Looker Studio su Studio Samuk Pro. È un corso introduttivo, ti spiegherò come iniziare a progettare le tue dashboard, iniziare a lavorare direttamente sulla piattaforma ma soprattutto l’approccio che dovresti avere nel momento in cui vai a pensare le tue dashboard. Io sono Luca Bolelli, lavoro in Studio Samuk da qualche anno e mi occupo principalmente della parte di Meta Ads. Mi sono avvicinato in questo mondo durante il periodo di studio in comunicazione qui a Bologna durante l’università e una volta arrivato in Studio Samuk mi sono verticalizzato su tutto quanto il mondo Meta ma poi più in realtà la parte di ADV su diversi social quindi anche TikTok, Spotify. Successivamente, grazie anche ai corsi che teniamo qui in aula, ho potuto conoscere il grande William Sbarzaglia che lui è un mago di Looker Studio e grazie appunto a un suo corso mi sono avvicinato tanto a questa piattaforma ho potuto scoprire le sue grandi funzionalità e oggi insomma cercherò di raccontarti un pochino come iniziare ad utilizzarlo. In questo corso qua non ci sono tante slide, proverò a darti la possibilità di fare molta più pratica più che la parte teorica sulle slide e quindi insomma ti dico già di preparare se ce l’hai carta, penna, magari qualche evidenziatore, qualche colore di diverso tipo te ne bastano anche due e poi dopo dei fogli di carta. Allora se hai gli A4 va bene però ecco se riesci a procurarti anche degli A3 potrebbe essere meglio perché in questo modo riusciamo a disegnare le nostre dashboard in modo più ampio e comodo. Questa parte qua ti servirà alla fine della parte teorica delle slide quindi insomma poi potrai mettere in pausa e andare a procurarti i fogli però insomma prima di passare in piattaforma ti faccio questo spoiler, sarà necessario disegnare, realizzare le proprie dashboard su carta e quindi insomma niente, ti lascio queste slide con un po’ di info utili che adesso le guardiamo insieme. Allora innanzitutto ovviamente il link per collegarsi a Google Looker Studio, all’interno del, insomma appena atterrato su questa pagina introduttiva di Google Looker Studio potrai trovare i template offerti da Google. Allora ce ne sono alcuni che di base comunque non sono male, per esempio quello di Search Console o magari quello di Google Ads se lo rimetti un pochino a posto non sono assolutamente male, sono comodi perché sono già pronti quindi comunque puoi avere uno spaccato un po’ più interessante rispetto magari anche visivamente proprio rispetto magari a controllare il report da GA4 o direttamente da Search Console. Quindi interessanti, magari guardateli un pochino i report di base offerti dalla piattaforma però oggettivamente quei report li sono un pochino limitati, perciò la vera forza di questa piattaforma è la possibilità di personalizzare tutto quanto quindi puoi prendizzare i tuoi report, puoi renderli molto più parlanti rispetto a una mera tabella che potresti trovare per quanto comunque utile e magari anche completa una mera tabella che potresti trovare su GA4, ecco. Quindi ti consiglio di partire da un report vuoto che è lì che poi dopo puoi veramente dare sfogo alla personalizzazione massima e utilizzare il massimo potenziale della piattaforma. Prima di partire però a progettare, proprio prima di tutto, il mio consiglio è quello di porti alcune domande sul perché effettivamente dovresti andare su Looker Studio. Capita comunque di sentire, ah voglio la dashboard, ah voglio il report oppure faccio la dashboard su Looker Studio perché mi chiedono centinaia di report. Ci sono domande alle quali effettivamente Looker Studio dà una risposta ed effettivamente è la piattaforma che potrebbe servirti, altre che magari non ha molto senso fare, perdere, investire del tempo sulla creazione di una dashboard quando poi magari continuano a chiederti dei report con degli screenshot. Insomma poniti qualche domanda prima perché comunque è una piattaforma che richiede del tempo per essere utilizzata se si vogliono fare dei report fatti per bene. Quindi partiamo insieme dalla prima domanda. Allora perché usare Looker Studio? Sicuramente offre un’interfaccia intuitiva, user friendly e permette la totale personalizzazione come ti stavo dicendo. Quindi non è un file di Excel statico, è proprio una piattaforma dinamica che cambia costantemente i dati a seconda delle sorgenti che tu andrai poi ad importare. Quindi oltre alla possibilità di personalizzare avrai anche la possibilità di portare dentro tantissime sorgenti date, sia con connettori gratuiti nativi che troverai in piattaforma, per esempio tutta la suite di Google è collegata nativamente, sia con magari connettori terzi, quindi mi viene da pensare noi in agenzia utilizziamo, non è una pubblicità, utilizziamo PowerMyAnalytics per importare per esempio i dati di Facebook Ads o LinkedIn o magari supportare i dati di YouTube perché a quelli nativi il connettore nativo è effettivamente un po’ limitato e quindi magari ne importiamo un po’ di più utilizzando un connettore terzo. Quindi perché dovresti usarlo? Per questi motivi qua, se hai bisogno di questa tipologia di piattaforma allora Looker Studio effettivamente potrebbe fare per te. Come ti dicevo prima, crei multi report? Sì, no, non lo so, metti che ti vengono richiesti i report periodici, magari anche un po’ che dopo un po’ di tempo hanno raggiunto una sorta di standardizzazione, quindi sai alla fine ti chiedono sempre quei dati lì, ecco in quel caso Looker Studio fa proprio per te. Perché se crei multi report ma hai ben chiari quali sono i KPI da monitorare, hai già fissato degli obiettivi, hai già fissato i tuoi KPI, allora puoi creare delle dashboard ad hoc che sono completamente automatiche, cioè dinamicamente i dati vengono popolati tutti i giorni e in questo modo potresti anche toglierti gran parte del lavoro perché a quel punto non dovresti più creare dei report manualmente ma ti basterebbe fare magari delle esportazioni in PDF della dashboard. Metti che vogliano una fotografia di quel mese lì, allora puoi dire o a chi deve controllare il report ti mando il link, guardati la dashboard, oppure mandargli direttamente un PDF scaricato o un’esportazione in Excel. Vuoi avere una visione più ampia del progetto? Come ti dicevo, grazie come ti anticipavo prima, grazie ai numerosi connettori, alcuni gratuiti, altri a pagamento, avere questa visione più ampia di progetto è possibile, quindi Lucre Studio potrebbe effettivamente fare per te, potrai mettere tutti quanti i dati a confronto, anche tra piattaforme diverse, puoi fare dei blend, puoi metterli in risalto con delle immagini, metterle in evidenza con magari dei colori, quindi effettivamente se hai bisogno di lavorare a livello un po’ più alto, Lucre Studio è una piattaforma che potrebbe molto molto venirti incontro. I report di GA4 non ti bastano. A volte può capitare che su GA4 alcune dimensioni per come è strutturato non puoi metterle in relazione con determinate metriche, oppure magari mettere a confronto dimensioni profondamente diverse. Ecco, per venire incontro a queste necessità su Lucre Studio in realtà non hai limiti imposti come i report di GA4, perciò potresti importare dentro tutto quanto quello che ti offre GA4, quindi usare il connettore nativo, dopo poi ovviamente andremo a vedere, e creare le tue tabelle ad hoc. Quindi in questo senso, anche Lucre Studio in questo senso potrebbe fare per te. Cosa serve per iniziare in realtà? Come ti ho spoilerato all’inizio, carta e penna. Io non progetto mai direttamente in piattaforma, non lavoro mai su Lucre Studio direttamente, anche perché non è una piattaforma leggerissima, quindi in realtà se incominci senza avere un’idea chiara, perlomeno di quanti report ci andranno o di quali sono i KPI da guardare, potresti trovarti con una macchina che diventa molto pesante, molto lenta a muoversi, e quindi ti trovi a dover fare tutte le volte uscire oppure ricaricare la pagina molto di frequente, perché nella fase di progettazione è in quel momento lì che fai molte più modifiche, magari allarghi oppure ridimensioni per fargli stare di fianco un altro report proprio sulla pagina, cambi il colore, aggiungi una metrica, ne togli un’altra. Ecco, quella parte lì è quella che va oggettivamente a appesantire di più la piattaforma, immagazzina comunque molte cash e quindi ti sconsiglio di partire dalla piattaforma a progettare da zero, non è anche soltanto farti proprio una bozza di schema, scriverti i KPI su un foglio. Ecco, partiamo da carta e penna, perciò come ti dicevo prima, se non li hai, prova almeno di recuperare una 4, una penna e magari una penna di un altro colore, ok? Come si progetta una dashboard? Rimaniamo quindi sul nostro foglio di carta, ok? Come si progetta una dashboard? La prima cosa che devi fare è elencare le possibili dashboard che possono servirti, cioè quello che ti consiglio è avere una dashboard di overview, pensiamo in questo caso pensiamo ad una dashboard per un progetto, ok? Quindi dobbiamo creare la dashboard per un progetto multicanale, va bene? Quello che ti consiglio è avere come minimo una dashboard di overview, una che ti faccia partire per avere un pochino l’idea di che cos’è il progetto, quindi segnare quelli che possono essere i principali KPI di progetto, va bene? Poi capire se ti servono altre dashboard, per esempio, verticali sul canale, quindi potrebbe esserci la dashboard di overview, la dashboard SEO, la dashboard meta, la dashboard Google Ads, quella dedicata solamente alle conversioni, quindi una dashboard dove in realtà dentro ci saranno i dati sia SEO, sia Google Ads, sia meta, eccetera, eccetera, eccetera. Quindi in questo modo ti metti un attimo lì e pensi quante dashboard potrebbero servirvi, 3, 4, 10, 20, non c’è un limite, non c’è assolutamente un limite, il limite è dato dalle necessità che hai, quindi prima di tutto parti chiedendoti quante dashboard devi andare effettivamente a progettare. Importantissimo definisci i KPI, quindi che cosa ci andrà su queste dashboard? Quali sono gli obiettivi di questo progetto? Già ragionare sulla dashboard di overview aiuta tantissimo, perché poi in realtà le dashboard successive saranno una verticalizzazione, un approfondimento dei dati che in realtà hai già pensato in overview. Quindi come siamo arrivati a queste 100 vendite in una settimana, ecco a quel punto magari puoi andare a spacchettare nelle singole dashboard di materia, andare a spacchettare come hai lavorato per arrivare al dato. Però ecco, fissati il numero di dashboard e poi abbi ben chiari quali sono i KPI che andranno a popolare queste dashboard. E anche in questo caso qua ti ho messo un elenco di domande che potresti porti, non iniziare a pensare devo metterci tutto, perché non è produttivo. Quindi cerca di trovare quali sono effettivamente i KPI che servono, quante sessioni avvengono sul sito, e allora la metrica che ti servirà saranno le sessioni. È un KPI da monitorare? Sì, no, boh. E a quel punto lo metterai fra i KPI. Da quali canali arrivano gli utenti? A quel punto dovrai valutare, no? Qual è la metrica, scusami, la dimensione che ti dice da quali canali arrivano gli utenti, la sorgente e mezzo della sessione. E a quel punto ti chiedi, è un KPI? Sì, no. E insomma inizi a ragionare mettendo dei punti saldi che sono proprio i tuoi KPI. Poi dopo ragioni al contrario per andare a capire come sei arrivato ad avere questi KPI e puoi andare ad approfondire con dei report ad hoc. Chi è il destinatore della dashboard? Chiediti sempre, sempre chi è che alla fine guarda questa dashboard. Sei tu? È il cliente? È il responsabile di progetto? È lo specialist della materia? Chiediti sempre per chi fai questa dashboard. Perché i dati non devono essere chiari solamente a te, devono essere chiari principalmente a chi andrà a guardarla. Perché se no ti troverai a dover rifare il report, a dover spiegare perché quel dato è lì. Quindi a quel punto anziché diventare una piattaforma che ti alleggerisce, che ti rende più fluido il lavoro, potrebbe diventare una piattaforma che invece devi andare tutte le volte a spiegare. E l’ultima cosa è quella di prendere il foglio bianco, come ti anticipavo se hai la 3 va bene, va anche meglio, e iniziare ad immaginare la tua dashboard. Tu dici è come me le immagino la mia dashboard, se non ho la minima idea di che cosa ci posso mettere sopra. Qui c’è una slide che effettivamente questa potrai, penso, andare a riguardare mentre progetterai. Magari quando finisco di spiegarti un pochino tutti quanti i vari indicatori che ci sono, metti in pausa, ti tieni la dashboard, ti tieni la schermata, la slide fissa e inizi a progettarti la dashboard su carta. Facciamo una ragionata. Allora, questo qua è il tipico grafico con le linette. Molto comodo perché puoi mettere più di una dimensione, puoi mettere anche il confronto. Quindi in questo caso, come vedi, le sessioni sono quelle in rosso scuro, le sessioni del periodo precedente, ci c’è anche segnato, quindi i 30 giorni precedenti sono quelli un pochino più in rosino. E questo qua è il classico grafico con l’asse delle Y, il valore, il dato effettivo e poi dopo hai tutto quanto il periodo che va a variare a seconda delle date che andrai a scegliere. Altra opzione, questo piccolo indicatore qua, molto comodo, vedrai che probabilmente ne userai tantissimi. Servono per dare proprio il risalto ad un singolo dato. Puoi anche aggiungerci sotto la linetta oppure mettere appunto, si chiama Sparkline, oppure mettere appunto magari un ulteriore confronto, però comunque questo qua, questa cartellina qui è molto comoda perché ti permette di mettere in risalto un dato in modo molto semplice. Anche in questo caso in realtà sono le sessioni sommate, quindi il numero totale di sessioni ottenute nel periodo che avrai selezionato. Grafico a torta, molto classico, può essere sia pieno che bucato, qui insomma anello, torta, è sempre la stessa tipologia di grafico. Comodo per vedere se ci sono per esempio, non lo so, più canali, quindi per la suddivisione di sorgente mezzo, oppure per la suddivisione di budget per la sorgente mezzo, quindi anche questo tipo di grafico è disponibile, questo tipo di indicatore. I grafici a barre, grafico a barre come vedi lì sotto ci sono indicati, in questo caso qua, le sorgenti da dove arrivano le sessioni, quindi è un grafico a barre sessioni diviso per sorgente mezzo, con appunto le barre che vengono popolate a seconda di quanti dati sono indicati per la sorgente di riferimento. Classica tabella, questa qua vedrai che sarà una tua grande alleata nel momento in cui vorrai cominciare a capire quali dati mettere, quali KPIs analizzare, perché poi dopo ti mostrerò che tutti quanti gli indicatori che utilizzi possono essere convertiti in uno o degli altri, quindi potresti incominciare con la tabella per farti un’idea un pochino di quali sono i dati per esempio appunto del nome evento, quindi quante visualizzazioni sono state fatte per quel determinato evento e poi dopo convertire quel valore in una singola per esempio tabella oppure trasformarla in un grafico a torta eccetera eccetera. Quindi la tabella può essere molto comoda per incominciare a capire più o meno i numeri dei dati ok? L’altra opzione molto carina riguarda appunto la mappa, puoi introdurre le mappe di Google, interessantissimo perché in questo caso quella che ti ho preso appunto permette anche di fare lo street view, quindi può essere utile, è interessante comunque vedere, tu puoi suddividere gli utenti dalle varie country da cui arrivano le sessioni e renderti conto che magari non lo so a colpo d’occhio scopri che c’è per esempio della gente che visita il sito da zone che non ti aspettavi. Quindi insomma hai un’ampia scelta da poter utilizzare, ora puoi mettere in pausa e iniziare a progettare direttamente sul tuo foglio guardando i grafici che hai, gli indicatori che hai a disposizione e come noti appunto sono veramente tanti. Ora ti spiego un attimo come funzionano i controlli e i livelli. I controlli sono delle funzioni che servono appunto per controllare i dati sulle tue dashboard. Uno dei controlli che tendenzialmente è da aggiungere sempre è appunto il controllo date. I controlli hanno questa indicazione qua come puoi vedere e dalla lista che ti si apre ci sono diverse opzioni da poter utilizzare. Il controllo date è quello fondamentale. Tu lo aggiungi e avrai la possibilità di andare a modificare dinamicamente tutte quante le date del report. Il controllo agisce su tutti quanti i report che aggiungerai all’interno della tua dashboard. Oltre poi a questa cosa molto comoda di andare appunto ad aggiungere dei controlli che operano a livello massivo, Lucre Studio permette anche di aggiungere delle immagini. Quindi un’altra cosa molto comoda è aggiungere il logo. In questo modo potrai brandizzare la dashboard e magari dargli anche utilizzare dei colori come vedi per esempio il bordino del controllo delle date è in azzurrino come per il logo di Studio Samus. Quindi andare a dargli anche proprio un’identità a questa dashboard. Altra cosa molto comoda è aggiungere un titolo. Così in questo modo dall’intestazione, che come vedi alla fine è quello che viene fuori, cioè logo, titolo e controllo date, chiunque visualizzerà la dashboard saprà sempre in quale dashboard si trova. È chiaro che se c’è soltanto una dashboard, quindi avrai progettato soltanto una dashboard magari molto lunga, a quel punto potresti trovarti più comodo a creare delle sezioncine con tutti quanti i titoli dedicati. Però il mio consiglio è di creare più pagine dal momento che magari vuoi crearne una tanto lunga perché diventa poi pesante a caricarsi. Il consiglio di creare magari tante più piccoline e a quel punto avere il titolo di dove ti trovi diventa molto comodo. Quando, come ti dicevo lì sotto, quando una pagina, come ti scrivo qua, quando una pagina non ti basta magari puoi separare gli argomenti appunto e aggiungere quante pagine vuoi. Quando vuoi trasportare automaticamente degli elementi come per esempio appunto il controllo date in tutte quante le dashboard che vai a creare, ti consiglio di utilizzare la funzione di passa a livello di report. Se utilizzi anche tu lo strumento in inglese come faccio io e ti consiglio di passarlo in inglese, basta fare tasto destro e cliccare su make report level, cioè tu selezionerai, dopo ti faccio vedere il controllo di date e per esempio il logo perché vanno in tutte quante le dashboard che progetti e clicchi make report level. In questo modo quando creerai una nuova pagina al suo interno ci saranno già gli elementi che hai passato a livello di report. In questo modo quindi potrai portarti dietro il footer, il logo, i controlli che ti servono, magari hai messo un filtro no, il filtro di ricerca, la barra di ricerca e te la vuoi portare dietro per tutto quanto il report perché è utile. Ecco in quel caso make report level. Direi che le slide le abbiamo terminate, possiamo iniziare a progettare sul nostro foglio di carta. Quindi prendi la penna, prendi i colori che ti servono e inizia innanzitutto, inizia a pensare a quali sono i dati e i KPI utilizzando appunto le slide che ti ho mostrato prima. Quindi ora che sai quali indicatori puoi usare, hai chiari quali sono i KPI, sai chi sarà l’utilizzatore finale, chi avrà effettivamente accesso a questa dashboard, puoi iniziare a creare la tua prima bozza su carta. Adesso ti faccio vedere, io ho utilizzato una 4 solo perché è un po’ più comodo da mostrare a schermo, tenere in mano che se hai una 3 viene tutto molto più facile perché hai la possibilità di creare i grafici in modo molto grande. Per esempio immaginarti il funnel di conversione con di fianco tutti quanti il touch point prima di arrivare all’effettiva conversione. Piuttosto che immaginarti come vanno determinate microconversioni. Quindi insomma utilizzare una 3 ti permette di avere una visione più ampia, quindi proprio di avere più spazio dove andare a disegnare. Non la ti vieta di utilizzare una 4 ecco.

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