1.1 – Ottenere un audio di qualità
Trascrizione
Ciao a tutti, iniziamo il corso parlando appunto del setup perfetto per live streaming e registrazione di contenuti video. Direi che per primissima cosa, anche se non mi piace essere autocelebrativo, quindi vado molto veloce, ma un minimo di presentazione, quindi classe 1985 a voi il conto per vedere quanti anni ho, ormai sono anche troppi quindi non li dico, però direi che rientro pieno nella classe di millennial, sono di fatto un consulente digitale per cui non nasco come marketer classico come tanti altri, quindi non mi occupo solo di digital marketing, ma più che altro di comunicazione digitale o meglio di digitalizzazione della comunicazione proprio perché nasco come giornalista in tempi un po’ meno digitali e quindi di fatto poi il mio lavoro è affiancare appunto le aziende nella pianificazione della loro strategia digitale nel complesso, mi piace anche creare contenuti quindi a parte il link classico di LinkedIn che è qui nel slide, in realtà poi ci sono praticamente un po’ su tutti i canali, soprattutto anche quelli che riguardano il video e Telegram per cui se poi volete approfondire molto volentieri date un’occhiata e ci vediamo anche proprio in digitale completo. Però andiamo subito al corso perché non voglio perdere neanche un minuto, intanto cerchiamo di capire cosa vedremo insieme per chi è il corso e per chi non è, in modo tale che così siamo già molto più sicuri del risultato. Lo scopo primario come ho scritto qui è riuscire ad acquistare l’attrezzatura e acquisire le competenze giuste per riuscire diciamo a produrre contenuti audiovisivi in questo ambito, essenzialmente per fare live streaming che è una cosa che ormai facciamo un po’ tutti, magari non in modo maniacale per cui non stremiamo i videogame però dobbiamo comunque fare magari una live su Facebook, tanto per capirci, oppure dobbiamo registrare dei videocorsi o chissà quale altro contenuto video e audio naturalmente, oppure è il caso ancora più semplice quando dobbiamo fare delle videocall per lavoro, che ormai ci capita essenzialmente tutti i giorni. Ora, quello che abbiamo pensato di proporre è praticamente un approccio esperienziale, quindi di trasmettere l’esperienza fatta in questi anni in tutte le live fatte sia proprio anche in modo invece un pochino più maniacale, però dando anche tutta quella pratica e lo scenario applicativo pratico, in modo tale che anche chi parte da zero possa avere in pochissimo tempo un quadro per riuscire a portare a casa un risultato che mi piace chiamare semiprofessionale, nel senso proprio quasi al confine con il risultato che avrebbe un professionista dell’audio e del video. Vediamo intanto appunto per chi va bene questo corso, sicuramente per chi è neofita completo, quindi chi magari si approccia per la prima volta e dice ok adesso voglio abbandonare la webcam integrata, microfono integrato, le casse integrate del mio notebook, voglio fare un saltino di qualità, eccoci qua, perfetto, oppure per chi ha acquistato attrezzatura video, come spesso capita, capita spessissimo, è capitato anche a me per primo, anzi ho comprato una montagna di attrezzatura video e audio di cui poi non sono stato soddisfatto per mille motivi e all’inizio non capivo il perché e poi naturalmente ho dovuto indagare in modo molto approfondito, perdere un sacco di tempo, invece qui cercheremo di capire anche quei meccanismi lì, quindi il perché qualcosa non funziona come vorrei in pochissimo tempo. E poi ovviamente per chi vuole iniziare a fare il live streaming con qualità migliore, con un livello migliore, sia per il video che per l’audio, naturalmente quindi nel complesso, e per chi, come anche questo spesso a cambio, capita ormai spessissimo, vuole creare contenuti perché ha una strategia di marketing particolare in cui appunto deve fare dei contenuti ormai audio video, li vuole fare con una certa qualità. E infine per chi appunto magari vuole anche ampliare i propri servizi e perché no dire ai propri clienti non ti faccio solo il testo ma magari anche il mini video riesco a fartelo in una modalità che potrebbe essere considerata professionale. Invece per chi non va bene, direi per chi è super esperto, proprio perché partiamo diciamo quasi da zero e perché guardiamo teniamo un approccio che è quello non maniacale ma per raggiungere appunto quel risultato semi professionale quasi a livello per fare poi il saltino, per essere pronti a fare invece il salto professionale. Per chi non va bene, per chi non si pone limiti di budget, la grande sfida sarà fare tutto questo non avendo a disposizione un budget infinito, quindi cercando di centellinare al massimo la spesa e riuscendo a trovare proprio il massimo del rapporto qualità prezzo. Ecco non va bene neanche per chi cerca un approfondimento su un aspetto specifico perché vedremo sia l’audio che il video, la luce, un pochino magari qualche software, insomma proprio una panoramica a 360 gradi. Ovvio non va bene nemmeno per il videomaker professionista perché in quel caso ho già un’attrezzatura di un certo tipo, ho già un background di un certo tipo, quindi io non sono un regista, quindi non faccio non faccio film o nemmeno pubblicità per cui video, per cui non è il mio settore. Oppure non va bene nemmeno per chi cerca strategie di marketing, quindi qui non vedremo il marketing come divulgare in modo più dirompente, in modo più virale un video. O infine appunto per chi cerca tecniche di ripresa oppure di regia o di registrazione audio inteso proprio come tecnico dell’audio come fonico. Partiamo quindi finalmente con il corso, questa volta davvero, e partiamo dalla parte che in realtà è quella più importante, l’audio, perché paradossalmente, anche se ormai ho cominciato a sentirlo un po’ dappertutto, un po’ anche i vari guru del settore lo dicono, la parte più importante in un video è l’audio, paradossalmente. Questa immagine secondo me, non ho trovato una di più bella, però è comunque rappresentativa e ci siamo abituati a vederla un pochino tutti nel momento in cui abbiamo fatto il passaggio a digitale terrestre. Se prima in alcune località, adesso per esempio io ricordo da bambino, vivevo comunque in una località vicina a dei colli e quindi alcuni canali, soprattutto quelli del Mediaset, si vedevano molto meno, quindi erano molto disturbati, però in realtà c’era quel disturbo che magari ti permetteva comunque di sentire un audio di discreta qualità e quindi alla fine le trasmissioni le guardavi lo stesso. Quando è arrivato il digitale terrestre invece, dove appunto il segnale magari arrivava anche in video con qualche quadratino, magari qualche quadratino di meno di questa immagine, però il segnale arrivava, ma era completamente saltato l’audio perché era tutto un cric cric cric, quindi non si riusciva a capire un tubo e non riuscivi più a guardare, o avevi una soluzione perfetta, in video perfetto e quindi l’audio perfetto, altrimenti non riuscivi più a seguire. Quindi questo ci dà l’idea di quanto importante sia l’audio ancora prima del video. Oggi esistono tantissime possibilità per migliorare considerevolmente la qualità dell’audio, mentre magari una volta erano decisamente più costose oppure anche più complesse da implementare, adesso sono veramente quasi plug and play, per cui assolutamente alla portata di tutti e con un costo che per quello che riguarda l’audio quantomeno incide veramente poco nel budget complessivo, quindi con poche decine, forse qualche centinaio di euro già facciamo un salto di qualità altissimo. E questo ovviamente non solo ha nostro vantaggio di essere felici di sentire un buon audio, ma ha tutto vantaggio di chi sta dall’altra parte, che può essere il cliente o chiunque sia, però è chiaro che poi diventa una catena virtuosa. E l’ultima battuta mi viene da dire è chiaro che l’audio ha un potenziale enorme perché stimola delle emozioni dirompenti, forse anche più del video, perché il video ti permette di immaginare un po’ meno, l’audio invece ti permette di chiudere gli occhi e di immaginare cose che normalmente non potresti fare. Andiamo subito proprio, prima ancora di qualche concetto teorico, andiamo subito con la pratica. Quindi se stiamo, abbiamo detto prima, nei tre ambiti per cui il live streaming o la registrazione di contenuti audio video, oppure la video call, andiamo a vedere appunto le differenze, che tipo di microfoni potremmo utilizzare. Quelli che vediamo qui sono i classici microfoni più belli da nominare perché hanno questo nome un po’ particolare, ovvero fucile o mezzo fucile, poi ci sono diverse sfaccettature per cui qui dobbiamo, ma in tutto questo corso che stiamo facendo insieme, naturalmente non dobbiamo essere particolarmente fiscali sui termini o su altre cose perché altrimenti dovremmo andare in super profondità sia per l’audio per il video e ci vorrebbero giornate e non poche ore ovviamente. Questi microfoni sono utili normalmente, ne testiamo subito uno che ce l’ho qui, eccolo qui, questa è la dimensione tanto per dire piuttosto di vederlo su una slide, e effettivamente si chiamano così non solo per la forma ma proprio perché sotto sono fatti esattamente come una specie di canna di fucile, no? E viene ovvio quasi pensare che questo tipo di microfono si punta verso qualcuno, sembrano un pochino quelli dei film delle spie che si mettono ad ascoltare, e in effetti è così perché si punta verso la sorgente dell’audio e teoricamente quello che, se tutto va bene, quello che deve fare è catturare l’audio che viene solo da lì, evitando di raccogliere invece l’audio che viene da altre direzioni. Sappiamo che l’audio che noi produciamo e che di fatto poi magari dobbiamo catturare, altro non è, è un’onda, proprio un’onda sonora invisibile, però è un’onda che parte dalla sorgente dell’audio, in questo caso magari dalla mia bocca, e cioè diciamo passa attraverso il microfono che ho qui davanti, e poi tra l’altro lo vedremo, e il microfono la cattura. Il problema è che poi questa onda, questa onda sonora, sbatte addosso magari alle pareti e altre cose e non muore subito ma magari torna indietro, e in questo caso si crea un effetto fastidioso che è quello del riverbero. Oppure, ipotesi numero due, l’altro effetto molto fastidioso, forse ancora più tipico, è quello del rumore di fondo, quindi un microfono come questo, questo famoso canna di fucile, dovrebbe avere il doppio vantaggio di catturare meno sporcizia di ritorno, per cui meno riverbero, perché prendo solo l’audio da davanti, essenzialmente, in realtà ne prende un pochino anche da dietro, ma poi andiamo sui tecnicismi, e non prendere quello laterale, quindi queste onde non dovrebbe pescarle. In più, naturalmente, se ci sono dei rumori di fondo, perché io sto puntando verso qualcosa e in fianco, magari in lontananza, c’è un cane che abbaia, arriva l’onda lateralmente, dovrebbe diciamo evitare di raccoglierla, o comunque magari altri tipi di rumore. Ovvio che questo tipo di microfono, in realtà, a noi interessa, non tanto per schiare qualcuno, ma semplicemente per magari permetterlo sopra alla nostra videocamera, che utilizziamo in quel momento, addirittura se dobbiamo riprendere noi stessi e quindi fare un videocorso, ce lo punteremo contro, magari anche a distanza ravvicinata, e questo ci permetterà di raccogliere meglio il suono. Attenzione che, visto che appunto dobbiamo anche dare un minimo di parametri, non come ho scritto nella slide precedente, non ho messo dei link, perché in realtà questo tipo di strumenti, lo sapete meglio di me, cambiano praticamente ogni giorno, anche se nell’ambito di microfono, infortunatamente, quando faccio un acquisto, difficilmente poi nel giro di qualche mese non è più attuale, anzi può durare anni e darmi un’ottima qualità per anni. Però comunque qui io vi indico, diciamo, un’attrezzatura di media qualità che per noi va già benissimo. Questo tipo di marca, per esempio la Rode, è già un leader del settore per cui ci permette di avere un’ottima qualità. Questo che è in foto, che tra l’altro è questo che ho in mano, non è nemmeno il più piccolo, invece ho qui il suo cuginetto minore, che è proprio più piccolino, effettivamente, non è nemmeno, appunto, quello più piccolo e diciamo che siamo sull’attacca dei 100 euro, quindi capite che già fare un salto enorme di qualità con 100 euro è una buonissima cosa. Questo ha, per esempio, dentro anche un taglio del rumore ancora più dettagliato e altre, appunto, caratteristiche che lo rendono migliore rispetto a quelli entri in libero. In fianco c’è invece un’altra marca che è questa, praticamente, che si legge sull’immagine, che è una marca un pochino meno blasonata ma che funziona comunque egregiamente e vedete che poi ogni produttore sperimenta magari delle forme diverse, però il concetto fondamentalmente è quello. Poi invece abbiamo i microfoni wireless, quindi tutto quel comparto di microfoni che ci serve quando non dobbiamo avere fili per qualche motivo. Poi in realtà avremo anche una slide proprio su questo tema, però io ce l’ho qui davanti, naturalmente ve lo faccio vedere sempre per dimensioni perché quello che si vede sulla slide potrebbe sembrare enorme, in realtà è molto piccolino, quindi riesco a una clip naturalmente qui dietro per cui riesco ad appiccicarmelo addosso e a utilizzarlo come se fosse un classico microfono di quelli che si vedono anche in televisione, però con il vantaggio di essere completamente senza fili. Ci sono pochissimi pulsanti, cioè uno superiore per accenderlo e uno inferiore per agganciarlo al suo ricevitore, perché naturalmente questo è il ricevitore che andrò ad attaccare alla mia macchina di ripresa attraverso un classico jack audio, quindi niente di particolare, e dall’altra parte invece avrò il mio trasmettitore che appiccico sulla mia maglietta, qui addirittura ho un pulsante solo che è quello che mi serve per accenderlo, per cui semplicissimo l’utilizzo, va molto bene, in questo caso addirittura nell’immagine sono due trasmettitori perché posso prendere anche una variante che mi va bene se siamo in due o se devo fare interviste o altre cose, però ecco quello che dicevo, la parte più importante di questi microfoni wireless, che ovviamente hanno poi lo vedremo, hanno lo svantaggio di avere una batteria, di avere tutta una serie di complicazioni, però hanno il grande vantaggio che non ho fili, per cui se per assurdo facciamo l’esempio, due esempi più particolari, ma poi ce ne sono mille, devo fare dei video di cucina, quindi devo per forza cucinare e muovere le mani, spostarmi, parlare davanti a una videocamera, chiaro che con dei fili sarei un po’ scomodo, questo è un’ottima soluzione che anche qui siamo nell’ordine dei 100-150 euro già per una marca di alto livello, per cui con una spesa direi congrua facciamo un bel salto di qualità, oppure in altro caso per esempio sono un insegnante di fitness, di yoga, come capita molto spesso ultimamente che si sia digitalizzato anche il mondo del fitness, in quel caso lì capite bene che se ho anche un minimo filo potrebbe disturbare moltissimo, invece questi sono comodissimi. Qui andiamo in un microfono invece molto più tradizionale che è il classico lavalier, per cui che è detto anche un microfono a farfalla o insomma ha centomila nomi perché è forse uno dei più diciamo antichi nell’utilizzo, e effettivamente come questo che ho qui davanti di solito vengono forniti con cavi più o meno lunghi, quello che c’è nella slide che è sempre della stessa marca, per cui abbiamo capito che è una marca molto conosciuta che è Rode, è forse tra i più costosi peraltro tra i microfoni diciamo della sua categoria del lavalier e siamo nell’ordine dei 50-60 euro, però anche andando giù, qui siamo fortunati perché anche andando giù di prezzo, quindi attestandoci sui 30-35 euro, una trentina di euro comunque, ho un prodotto di già buonissima qualità perché mentre ci rendiamo conto che mentre con dei microfoni come poteva essere quelli di prima in cui sono direzionali, dobbiamo stare attenti alla posizione, tutta una serie di cose, con il lavalier diventa tutto un pochino più semplice, perché ce l’ho qui, me lo appiccico qui, ecco la mia voce sostanzialmente passa subito addosso al microfono e quindi mi diventa tutto più semplice. Anche su questo tipo di microfoni ci sono alcune particolarità, per esempio su questo c’è addirittura una diciamo una specie di interruttore verso la metà, che poi vedremo perché ci sono, perché effettivamente come si vede per esempio su quello nella slide, il jack dell’audio, qui, ha tre segnetti, se fate caso naturalmente su non tutti i microfoni hanno tre segnetti, alcuni ne hanno, cioè il jack del microfono non ha tre segnetti, non ha tre alinette, alcuni ne hanno due, alcuni addirittura una, e lì spesso si creano un po’ di difficoltà anche nell’utilizzo di questo tipo di microfoni, per cui poi vediamo quali sono le differenze tra uno e l’altro. Questo invece un po’ in ordine più o meno sparso, anzi facciamo così, diamogli anche una veloce connotazione, questa abbiamo detto va benissimo per esempio se ho videocamera, lo metto sopra e il mio soggetto è esattamente ripreso diciamo nella direzione della videocamera, oppure dovrei con dei bastoni, dei supporti, dei bracci a giraffa o comunque belli lunghi, dovrei direzionarlo verso il soggetto, magari se sono più lontano dalla camera, verso appunto la sua voce, in modo tale che però resti fuori dall’obiettivo. In questo caso invece, abbiamo detto prima, l’ambito di applicazione è chiarissimo, con un lavalier invece possiamo spaziare praticamente su tutto, perché anche nell’ambito della registrazione del video per un videocorso, piuttosto che di una live, piuttosto che di una video call, potrei tranquillamente utilizzarlo senza pensieri, me lo appiccico qua, è vero che si vede questo microfonino, ma è talmente impercettibile che tutto sommato potremmo anche fregarcene, o potrebbe anche essere bello vederlo, e abbiamo un audio subito di buonissima qualità ad un prezzo veramente competitivo. In questo caso invece andiamo su un microfono che diciamo che ormai è passato alla storia come omnidirezionale ed è diventato famoso di fatto per l’ambito di applicazione, diciamo durante la pandemia e post pandemia, perché abbiamo cominciato tutti a fare queste famose riunioni, videocall eccetera, e quindi anche nelle aziende si è cominciato a fare le videocall con l’ausilio di questo tipo di microfoni, e questo che vedete nella foto è un po’ più diciamo particolare, forse performante rispetto ad altri, se ho la necessità di avere ovviamente più persone all’interno della stessa stanza e posizionate però in postazioni diverse, o comunque abbastanza lontani tra di loro, perché questi microfoni vengono venduti essenzialmente come, vengono molto pompati dalle dalle case produttrici dicendo che te lo appoggi lì sul tavolo, vai a 10 metri di distanza e hai lo stesso livello di audio, non è proprio così, è vero che dentro sono particolarmente sofisticati e hanno dei software che tentano di bilanciare il livello dell’audio di chi parla più vicino con quello che parla più lontano, però non è mai così ovviamente perché altrimenti sarebbe una specie di miracolo, questo tipo di microfoni però di questa marca che è molto famosa proprio per tutto quello che riguarda l’audio dei microfoni, che è Jabra, dà la possibilità addirittura di diciamo sincronizzare due microfoni della stessa tipologia come questo, che addirittura sono senza fili e hanno una batteria che ha una lunga durata, perché può durare anche una decina di ore, e di conseguenza anche se sono abbastanza diciamo largo nella stanza dove mi trovo, cosa che è successo durante il covid per ovvi motivi, ne ho due, posso posizionarli in due punti diversi della stanza e siccome sono sincronizzati il mio audio migliorerà nettamente, perché anche se quello in fondo di là parla si sentirà al pari di me che ce l’ho qui davanti, e questa ovviamente è una cosa molto molto comoda anche perché ritorniamo al principio iniziale, è vero che potremmo fare la stessa cosa, se pensiamo alle sale regioni di una volta, oppure magari alle sale consigliari, dei consigli comunali, il classico ambito di applicazione dove, o il parlamento, visto che va un po’ di moda anche quello, hanno il microfonino davanti, quindi premo, lo attivo e parlo, chiaro che ce l’ho lì, ognuno è suo, è tutto cablato, oppure wifi, però vuol dire avere tantissimi microfoni, vuol dire avere un mixer molto grande, una serie di altre attrezzature molto sofisticate, molto costose, in questo caso invece semplicità assoluta, premo il pulsante, si accende, li accoppio, una volta che li ho accessi tutti e due, ho finito il mio lavoro, parlo serenamente, mi muovo, mi sposto, guardo di qua, guardo di là e si sente benissimo. Qui andiamo in un microfono che mediamente può costare intorno ai 200-250 euro, dipende poi se ho il prezzo di vato oppure no, se compro come privato o come azienda, però anche qui insomma faccio un livello di salto di qualità mostruoso per quello che riguarda tutte le videocall dell’azienda. Andiamo invece su microfoni direi molto più conosciuti ormai, non tradizionali perché hanno un po’ così tradizionale alcuni, però molto più conosciuti direi proprio di sì, uno di questi, il primo in assoluto, quindi quello a sinistra, è quello che sto utilizzando in questo momento, che è qui appiccicato, eccolo qui, lo aziono un pochino, è appiccicato a un braccio per comodità che dopo magari vediamo anche un po’ di accessori, però effettivamente è un microfono da tavolo, quindi estremamente banale e semplice e con un collegamento USB, per cui anche qui collego il cavo al microfono, lo collego al mio computer via USB, non devo avere una scheda audio particolare, non devo avere l’ingresso del microfono, perché ormai i computer portatili per esempio non ce l’hanno, non hanno quello dedicato al microfono, magari hanno solo il jack per le cuffie, quindi ci attacco le cuffiette, poi microfono dove lo attacco, ecco, questo tipo di microfono si attacca via USB, quindi siamo fortunatissimi, si alimenta attraverso USB, per cui non ho bisogno di altra attrezzatura e funzionano benissimo, perché qui possiamo raggiungere già dei livelli di audio, la butto lì, direi anche professionali, ovviamente un tecnico del suono sicuramente sarà caduto dalla sedia, perché ci sono microfoni molto più elaborati, tanto per darvi un’idea, fino a prima della pandemia andavo praticamente tutti gli anni alla fiera degli audiofili in Germania, che è praticamente la più grande d’Europa, e ho avuto il piacere di provare delle cuffie della Sennheiser da 30 mila euro, come per esempio erano presenti dei cavi da mezzo metro che costavano 500 o 1000 euro, per cui nel mondo dell’audio è chiaro che avendo un budget molto molto alto posso raggiungere anche dei livelli di qualità pazzeschi, però dobbiamo sempre contestualizzare sul fatto che poi alla fine i contenuti che noi produciamo, se sono in live streaming, vengono consumati in live streaming e di conseguenza dall’altra parte ci possono essere mille mille complicazioni, non solo la connessione che funziona male, ma anche qualcuno in casa, in ufficio, in quel momento che sta parlando, dei rumori di sottofondo, quindi non riuscirò mai ad apprezzare un livello di qualità così alto da giustificare un prezzo assurdo, mentre questo tipo di microfono, anche qui, andiamo intorno ai 100-120 euro circa e siamo già ad un livello altissimo. In questo caso la marca è molto conosciuta ed è la Elgato, non ha la storia per esempio di Rode, quello che ha in fianco, o di altri di altri marchi blasonati che potrebbe essere Shure per esempio, ma ha un grande vantaggio, cioè la semplicità, l’essenzialità, comunque un’ottima qualità e negli ultimi anni questo brand ha fatto grandi investimenti, per cui ha fatto dei grandi passi in avanti, offrendo praticamente tutta l’attrezzatura a 360 gradi per chi deve registrare video, fare live streaming o altre cose. Questo tipo di microfoni peraltro integrano anche, o si vede in quello in fianco in realtà, ma è la stessa cosa, un jack per le cuffie, per cui posso appiccicarmi la cuffietta e non doverla toccare al computer. Ho già dei manettini uno o più e dei pulsanti, normalmente anche capacitivi, per cui appena appoggio il dito si attivano, si muta, insomma una tutta una serie di altre piccole agevolazioni nell’utilizzo quotidiano e ho davanti un regolatore del volume o del gain, quindi del guadagno, valorizziamo del volume con cui trasmetto la voce, per cui posso anche fare tutte le principali regolazioni del microfono con assoluta semplicità, o delle cuffie, perché magari ci appiccico anche le cuffie. Quello in fianco è semplicemente una versione di una marca, dicevamo abbastanza blasonata, che è Rode, però un pochino più economico, quindi ce ne sono addirittura che possono costare anche meno, quindi questa versione c’è anche in versione mini, sempre di questa marca, e comunque conserva un’ottima qualità per quello che dobbiamo fare per il live streaming, per esempio, o per le video call, e può arrivare a costare anche sotto i 100 euro, serenamente, salvo tra l’altro che questo tipo di attrezzatura difficilmente viene utilizzata in situazioni estreme, quindi se mi posso anche, diciamo, spingere a fare una ricerca su alcuni portali, per esempio su Subito, e trovare una versione usata, ecco, si trova magari a metà prezzo e li vale tutti, perché durerà comunque molti anni, per cui si può comprare serenamente. Io stesso ho comprato tantissima attrezzatura usata, perché magari c’è il super esperto audiofilo che trova un po’ tutto e poi se ne libera, oppure perché c’è chi fa grandi investimenti, poi si rende conto che non è nel suo settore e quindi magari poi se ne libera. Questo pannello che si vede davanti al secondo microfono a rode, che io comunque sul mio qui ho, anche se magari si vede un pochino meno, però ecco qua, in mezzo praticamente al microfono, è il classico filtro antipop, perché poi questi microfoni si possono anche, diciamo, accessoriare con qualcosina, per esempio l’antipop serve a bloccare i flussi, quell’effetto lì, i pepperoni, quindi il flusso di aria diretto verso il microfono che farebbe, darebbe quel fastidio nella ricezione dell’audio. Quindi, ripeto, poi si possono un pochino accessoriare, ma parliamo di pochissime decine di euro, per cui poi alla fine vale la pena prendere anche i piccoli accessori. Qui si vede che il microfono viene appoggiato al tavolo, per cui si può anche prendere così e va benissimo, oppure si può appiccicare a un braccio e quindi puoi avere anche la comodità, diciamo, di spostarlo, alzarlo, far quello che si vuole. Qui sulla destra c’è un microfono un pochino più particolare, che in realtà è un’altra marca, che è molto più recente, addirittura spesso in crowdfunding, quindi ha dei progetti proprio ad altissima innovazione, è una marca cinese, si chiama Maono, e in questo caso andiamo su microfoni comunque di buona qualità, a me piace un sacco sperimentare, devo dire che sono rimasto molto soddisfatto, costano 6,5Kg, tendenzialmente, tutta l’attrezzatura di Maono costa circa la metà rispetto agli altri marchi di cui abbiamo parlato finora, naturalmente alcune cose sono un pochino più nuove e potrebbero, anzi, sicuramente non hanno la stessa identica qualità, ma è comunque di ottimo livello e ci va sicuramente bene. In questo caso vediamo qui sotto, nella parte inferiore di questo microfono, ha un grande vantaggio che è quello di avere sia l’uscita USB, come ce l’hanno questi due, ma anche, poi l’attacco per le cuffie è come come questi due, ma anche l’uscita XLR, cioè questo questo buchino tripolare, in cui ho proprio tre astine di ferro praticamente di metallo che si attaccano su un connettore particolare, e questi microfoni tendenzialmente, quelli XLR, non questo perché anche qui ho il vantaggio di avere entrambe le uscite, quindi posso usarlo sia USB come questi, ma anche come XLR, se avessi solo XLR, sono nell’ambito di un microfono particolare che ha bisogno di essere alimentato, quindi non si arrangia più con la presa USB a prendersi l’elettricità per funzionare, ma devo dargliela io, quindi ho bisogno di un alimentatore in più, cioè una scatoletta, e normalmente viene chiamato, dico non nel termine tecnico perché si trova spesso in giro, l’alimentatore phantom a 48 volt, che viene quindi il cavo va dentro l’alimentatore, alimenta il microfono e fuori dall’alimentatore arriva normalmente anche qui il jack classico, per cui lo attacco alla mia videocamera. Andiamo a vedere, ecco qui praticamente abbandoniamo l’ambito dei microfoni per passare a quello dei mixer. Allora prima di lasciare definitivamente questi tre microfoni, che poi sono probabilmente quelli più utilizzati come tipologia di microfono, specifichiamo che qui andiamo benissimo per il live streaming, spesso serenamente perché vado bene se devo fare qualsiasi tipo di attività computer live, va benissimo anche per registrare determinati tipi di video, con l’unico svantaggio che naturalmente devo tenerlo abbastanza vicino, naturalmente, anzi più vicino ovviamente sono meglio è, e quindi se non lo voglio vedere nel video è chiaro che devo avere un’inquadratura di un certo tipo, se ho un’inquadratura molto ampia, molto aperta e utilizzo un microfono come quello che sto usando adesso, lo dovrei mettere praticamente per terra o addirittura lontano, o magari tanto in alto e quindi rischio di perdere completamente la qualità. Mentre per una video call anche di lavoro, anche in questo caso va benissimo perché ce l’ho qui vicino e vado alla grande. È anche vero che ormai visto che hanno un certo costo, visto che denotano la qualità e la professionalità, c’è anche chi li fa proprio vedere volontariamente, quindi potrebbe essere un’opzione anche quella. I mixer normalmente non servono, cioè a meno che io non vada in ambiti anche qui particolari, che potrebbe essere non tanto quello della registrazione di videocorsi, che tutto sommato, ripeto, è abbastanza ininfluente, ma potrebbe essere invece quello del live streaming o della registrazione di podcast, anche podcast in live, perché adesso questa combinazione va moltissimo. A cosa mi serve un mixer? Direi che essenzialmente un mixer di questo tipo qua, ne ho uno proprio qui davanti, dobbiamo di recuperarlo, serve principalmente se ho più di un microfono. Quello secondo me è proprio l’utilizzo più classico, perché a questo punto io ci attacco dietro i due microfoni, ho la possibilità di regolare i diversi volumi, vedete anche la dimensione che ho, in questo caso è quella con la marca di cui parlavamo prima, quindi Maono, in fianco a rode perché ve ne ho messi proprio così, perché avete la possibilità di vedere anche in termini visivi quanta differenza c’è tra uno e l’altro, è abbastanza bassa, ovviamente poi si copiano un pochino anche tra di loro, però in questo caso andiamo ad un costo che addirittura è mediamente di cinque volte inferiore circa, quindi un bel risparmio e per quello che magari dobbiamo fare in una soluzione semiprofessionale, non da super professionisti, ci va benissimo lo stesso. Ed è naturalmente, vedete che magari qui si vede meglio che da quello che tenevo in mano io, c’è questa famosa voce 48 volt, se devo alimentare il microfono se ho questa necessità, che è quello che dicevamo prima praticamente, l’attacco XLR che è qui dietro, ok, ho il selettore dei volumi dei due microfoni e poi però ho anche la possibilità di, attraverso dei mixer, di fare degli effetti particolari, quindi i pulsanti colorati per esempio mi danno la possibilità di buttare dentro un applauso, di inserire effetti particolari o magari una musica o addirittura con quel manettone centrale di mixare due voci o due musiche, quindi abbassare una, aumentare l’altra, quindi dare quell’effetto un po’ che sentiamo, che sentivamo magari tipicamente nei locali, nelle discoteche. Questi mixer hanno ultimamente anche delle funzionalità molto belle, per esempio quella di agganciare uno smartphone, infatti c’è anche lì con Cina qui su rode e quindi se io devo intervistare qualcuno telefonicamente, buttarlo dentro al mio podcast, alla mia live che è in video, perché io sono in video, però lo butto dentro solo la voce dell’intervistato, lo faccio con molta serenità perché ho proprio una linea dedicata. C’è da dire comunque che i mixer hanno, questi sono mixer fisici, ma esistono anche in versione software, quindi poi magari ne diamo uno. Questo microfono nello specifico, l’Elgato, il primo, ha anche un applicativo proprio molto molto carino che si chiama Wavelink, che permette sostanzialmente di fare diciamo molte delle cosette che permettono questi questi mixer invece fisici hardware. Abbiamo poi invece l’ambito, sempre nell’audio naturalmente, delle cuffie e qui si apre un mondo perché naturalmente c’è chi non non vive senza cuffie, c’è chi invece preferisce gli auricolari, insomma qui ci sono diverse scuole di pensiero. Diciamo che se vogliamo essere estremamente pragmatici, la cuffia serve moltissimo magari in post produzione, cioè nel momento in cui porto a casa il mio filmato, porto a casa il mio audio, devo ascoltare, devo capire dove magari ci sono delle sbavature, se c’è del rumore, del riverbero, devo capire bene, è chiaro che queste cuffie, cioè le cuffie in generale, mi danno la possibilità di isolarmi da esterno sostanzialmente e di sentire molto bene i suoni con più definizione, anche se il mondo degli auricolari ad oggi aveva fatto veramente passi da gigante in avanti. Queste cuffie che vedete sono probabilmente nella fascia media le tra le più acquistate, comunque di altissima qualità per quello che riguarda la resa dell’audio per quest’ambito, se poi devo ascoltarmi musica di orchestra da camera ok, probabilmente non sono quelle più adatte, magari a me piacciono i bassi, gli alti, quindi devo trovare la mia cuffia, però generalmente per l’ambito del live streaming, della realizzazione di videocorsi, piuttosto che di podcast e piuttosto che anche di videocall, qualcuno fa anche le videocall con le cuffie, perché magari ha dei rumori intorno o magari sono in una specie di open space con altre persone, quindi ho necessità di isolarmi, queste vanno benissimo. Le prime sono della Superlux, non si legge, c’è scritto qui sopra, ma ve lo dico io, sono probabilmente col rapporto qualità prezzo migliore, secondo me sono veramente insuperabili, parliamo di un 30-40 euro circa, una resa pazzesca, vanno molto bene anche per chi ha gli occhiali come me, abbiamo il problemino delle stanghette, per cui ho bisogno di una cuffia abbastanza poderosa, audio veramente spaziale e anche un comfort direi ideale. L’unico piccolo aneo è che come vedete qui in fianco praticamente hanno dei buchini, cosa vuol dire? Ci sono tre tipologie principali di cuffie, quelle chiuse come questa centrale, tanto per capirci, che effettivamente ha il suono che entra solo dalla parte interna della cuffia, non nella parte esterna, per cui nel momento in cui io me la metto io sento l’audio, chi è fuori non lo sente e io non sento quello che succede fuori. In questo caso qui invece percepisco un pochino di più i rumori, ma soprattutto chi mi sta vicino percepisce quello che sto sentendo io, quindi se sto ascoltando musica molto alta una parte del suono esce e questo in un ambiente che diciamo prima un open space con altre persone potrebbe essere ovviamente un problema, anche per motivi privacy, se sto ascoltando una video call e nessuno deve sentire cosa dicono, ecco questa potrebbe essere un problema. Quindi la seconda, la Sennheiser, in questo caso l’HD206, ma Sennheiser veramente fa tantissimi modelli, qui andiamo in una cuffia leggermente più costosa ma comunque di alta qualità e ad un prezzo abbordabilissimo, molto comoda, un po’ più classica. E poi invece è un prodotto della Sony che è un po’ più particolare, piace diciamo che da quello che ho potuto anche vedere attraverso dei colleghi piace molto di più a chi fa podcasting, quindi a chi è un po’ più puntato verso il mondo della radio e soprattutto abituato a tenere tanto le cuffie, cioè apprezza veramente tanto le cuffie. Però è anche vero che ci sono modelli come questo, che posso fare vedere tranquillamente perché ce l’ho identico qui in fianco, che sono più piccolini, sono portable, per cui sono fatti appositamente per essere portati in giro, come questa della Sony, che sono peraltro anche di buonissima fattura, ovviamente sono molto economiche, addirittura mi sa che ormai si trovano a 10 euro, per cui non aspettiamoci la super qualità, ma per 10 euro li valgono tutti perché comunque si possono diciamo un pochino personalizzare come dimensioni e adattare al nostro orecchio, sono comunque comode, ma hanno il grande vantaggio che se sono in giro, devo andare in giro, posso portarmi con me con estrema comodità e se devo capire, devo fare dei mini montaggi, devo capire se l’audio è buono e sono in giro, posso utilizzare queste cuffie senza avere l’ansia di rompere delle cuffie importanti o di avere una custodia molto voluminosa, per cui ci sono cuffie ormai che costano veramente poco, ma hanno comunque una buona resa. Oppure si passa al mondo degli auricolari, qui è chiaro che anche in questo caso ognuno di noi avrà la sua preferenza, è molto molto personale, però ne ho diciamo messi due qui nella slide perché quello a destra è conosciutissimo, è quello che ho addosso io in questo momento, ovvero gli AirPod, che sono naturalmente gli AirPod che non hanno il filo, in questo caso il filo c’è, perché li ho messi, perché sono storici, sono ovviamente dell’Apple e hanno un’ottima qualità, veramente buonissima dell’audio, anche se devo ascoltarmi magari della musica banalmente, costano ormai, con la scusa che hanno il filo, costano veramente una cavolata, parliamo anche qui di 10-15 euro, una cosa del genere, però con un livello di qualità altissimo e una comodità anche nell’orecchio, nel padiglione, che è enorme, perché una cosa che spesso di cui non ci rendiamo conto, non sappiamo, è che abbiamo le orecchie, tutti abbiamo le orecchie diverse, ma addirittura tra un orecchio e l’altro la forma del padiglione interno può essere sensibilmente diversa e questo potrebbe darci qualche problemino quando invece utilizziamo questo tipo di auricolari, cioè quelli in-ear, dove cioè, un po’ tutti probabilmente l’aviamo già provati, però gli spingo dentro e gli incastro, diciamo, quindi mi isolo molto dall’esterno, diventa una sensazione, un feeling completamente diverso, quindi anche utilizzabile proprio dappertutto, bisogna capire un attimo il contesto, però li devo un po’ spingere dentro, cioè si devono, tra regolette, incastrare. Il problema qual è? Per esempio io appunto ho due padiglioni che sono completamente diversi e quando me ne va bene uno da una parte, l’altro tipicamente non mi va bene, mi si toglie. Ora ci sono tantissime, tantissimi brand che addirittura arrivano a farli completamente personalizzati. Uno dei brand che citavo prima, Shure, per esempio, li fa, ti scegli il modello e poi ti mandano a casa un kit con cui ti metti una pasta all’interno dell’orecchio, si solidifica, prende la forma, la togli, glieli rispedisci e ti fanno una forma personalizzata per essere sicuro che tu abbia il massimo feeling. Chiaro che lì andiamo su prezzi completamente diversi, quindi che cosa succede? Se restiamo negli auricolari non in ear, ok, quindi quelli normali, tanto per capirci, quello dell’Apple secondo me è una scelta imbattibile, per il porto qualità prezzo è imbattibile, addirittura non anche il microfonino, è il regolatore del livello dell’audio, quindi fantastico. Se invece andiamo nei microfoni in ear ci sono tantissimi modelli, però ho evidenziato questo perché, e riesco a farvelo vedere perché ce l’ho qui davanti, il motivo è molto semplice, anzi i motivi sono due per la verità, di cui uno è percettibile anche nella slide, cioè vengono forniti con praticamente tantissimi tappini di forme diverse, quindi tendenzialmente uno potrebbe anche trovare una formula che va molto bene per il suo orecchio. Per dirvi, quello più a destra, anzi non è proprio quello più a destra, è il penultimo, tanto per capirci, che è questo praticamente come forma, è fatto in una specie di forma quasi piramidale in cui ho questi questi anelli concentrici che vanno verso il più piccolo e mi permette pian pianino di inserirlo ancora un pochino più in profondità e quindi di riuscire a incastrarlo un pochino meglio, quindi avere un feeling migliore e in più hanno questa bellissima cosa che nell’immagine si vede, cioè la possibilità di piegarli per cui farli passare nella parte posteriore dell’orecchio e avere anche questo tipo di supporto ulteriore che ci permette di non perderlo. E poi hanno l’ultimo grande vantaggio che è quello di essere trasparenti, per cui se vogliamo che non si vedano questa soluzione è indubbiamente la migliore in assoluto. Hanno però un costo molto più alto, questo sicuramente però non altissimo. Un accenno ai pannelli fonoassorbenti, perché se abbiamo una stanza tanto grande, se è tanto alta, se ha pochi mobili, se ha pochi, non so, non ha dei tappeti, non è tanto vuota come ce l’ho io, ma perché sono un po’ maniaco magari dell’ordine, del minimal, di cose del genere, probabilmente abbiamo bisogno di pannelli fonoassorbenti. Per il discorso che facevamo prima, l’audio parte, rimbalza sulle pareti, torna indietro, quindi il mio microfono cosa fa? Assorbe la prima volta che passa, manda il flusso audio dentro al computer, lo manda da chi sta ascoltando, e poi però quando la mia onda sbatte addosso a qualcosa, torna indietro, la riprende e la riporta. Quindi si crea quell’effetto un po’ tipo echo, che è il riverbero. Ci sono pannelli fonoassorbenti di tutte le qualità. Tendenzialmente però risolvono alla grande problema, perché non è neanche necessario tappezzare completamente i muri, un centimetro quadrato di muro è un disastro, no, a volte basta per esempio appiccicarli al soffitto in determinate posizioni, piuttosto che magari per terra, quindi per terra potrebbe bastare anche, diciamo, delle coperte, dei tappeti che posizionano all’occorrenza, o magari in alcuni punti dei muri, dei pannelli fonoassorbenti che prendono gran parte delle onde, quindi, ripeto, non è necessario sonorizzare completamente una stanza. Diciamo che tendenzialmente già se ho un po’ di mobili e ho una parte che invece resta libera, quando ci ho messo un pannello che ne occupa, in termini di superficie, almeno la metà sono abbastanza sereno, però qui naturalmente serve fare delle prove in base alla stanza, non c’è altro da fare. Piccolo accenno di teoria che comunque serve per quello che riguarda i microfoni, queste sono un po’ le forme d’onda, o meglio, le forme di rilevazione del suono che hanno i microfoni, quindi, che poi ne vanno a determinare anche i modelli. Quello omnidirezionale era quello da riunioni, per cui faremo tutto, praticamente. Ci sono poi quelli bidirezionali che pescano, che sono quelli un po’ a figura otto volte, quindi pescano da due lati, praticamente, e poi abbiamo i quelli più classici che sono il cardioide o il supercardioide, quello che c’è qui in figura, praticamente, che è come quello che ho io adesso. Quindi, di solito pescano, diciamo, da davanti, tendenzialmente. Il supercardioide è un pochino più compresso, magari, ai lati, quindi prende un pochino meno l’audio laterale. E poi, invece, il disegnetto più a destra è quello del primo microfono che abbiamo visto, il famoso mezza canna di fucile, dove è evidente che il più dell’audio lo prende davanti, un pochino dietro e qualcosina ai lati. Queste sono un pochino le forme in generale. E poi, questo era l’altro accenno che dicevo, semplicemente nel momento in cui ho un jack con un cerchietto solo, chiamiamolo così, so che è un jack con l’audio mono, quindi non ha i due canali, sinistro-destro. Se invece ne ho due, addirittura ho il classico microfono stereo, quindi con i due canali, l’audio stereo, e invece se ne ho tre, come per esempio questo che sto utilizzando adesso, perché ho anche di fatto il microfonino, questo per esempio è anche il microfonino per fare delle telefonate, quindi sentire e anche parlare. Quella è un pochino la differenza. Poi ci sono naturalmente le soluzioni che implementano tutto, perché qui dovremmo aprire un mondo sulla tecnica, ma non lo facciamo, ma i microfoni, lavaliere, di solito gli ultimi hanno anche questo farino in mezzo, dove proprio c’è scritto di accenderlo, cioè l’on che è su other, ok, e l’off invece, quindi spento, che è su smartphone, perché normalmente sullo smartphone ho bisogno di questo tipo di jack e del selettore appunto spento. Nel momento in cui lo uso sulla mia camera, per esempio la videocamera, devo invece accenderlo, però ecco, fortunatamente adesso li fanno così, quindi tendenzialmente non ci sono problemi nell’utilizzarli un po’ dappertutto. E una parola anche sulla trasmissione audio in wireless, bello perché non ho fili, non ho scatole, in realtà qui ho un grande problema che è quello dei disturbi, ormai sappiamo tutti che la rete a 2,4 gigahertz è stracarica, quella 5 un po’ meno, ma ha altre problematiche, adesso probabilmente nei prossimi anni verrà utilizzato i 6 gigahertz, però non è ancora così consolidato, insomma ci sono diversi problemi, basta un forno a microonde, tanto per capirci vicino, e già quello crea dei disturbi impressionanti. Poi ho il problema della batteria, classico, devo averla sempre a pieno regime, perché se faccio una live parlo 2-3 ore in una giornata e devo avere una batteria che tiene di conseguenza, o portarmi dietro un power bank, oppure affidarmi a ricevitori e trasmettitori molto più professionali, però allora a quel punto aumento anche i costi. E poi io chiudo di solito sempre con l’idea, ma è vero che è molto più bello ed è vero poi che è molto più comodo non avere i fili, secondo me è perché semplicemente ci siamo abituati che vorremmo tutto senza fili, ma in realtà io utilizzo sempre i fili e problemi non ne ho. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS