1.1 – I tool cosa sono e a cosa servono
Trascrizione
Buongiorno a tutti, buongiorno. Oggi parliamo di tool per la produttività, dall’efficienza personale all’efficacia aziendale. Prima di tutto vediamo un po’ chi sono io, mi chiamo Bernardo Mannelli, mi occupo di comunicazione digitale in Confindustria Firenze, collaboro con una sezione dedicata alle start-up di Confindustria Firenze e con Muratidea Park che è un incubatore. Supporto le nuove imprese nello sviluppo della loro, diciamo, strategia digitale e questo particolare settore d’impresa nel go-to market, quindi nell’ingresso nel mercato. Ho un blog che si chiama toolperstartup.com in cui raccolgo e seleziono quelli che secondo me sono i migliori tool digitali per small business. Tool digitali per small business, small business cosa vuol dire? Vuol dire piccoli business e fin qui. Vuol dire start-up, freelance, piccole agenzie, PMA, ma anche shop, negozi. Che caratteristiche devono avere questi strumenti digitali per essere, diciamo così, definiti per piccoli business? Devono essere innanzitutto accessibili, poi devono essere semplici da utilizzare e poi devono avere chiaramente un costo contenuto. Perché? Perché in realtà più piccole dal punto di vista del business non hanno una capacità di spesa particolarmente elevata. Come forse qualcuno di voi sa, ho scritto un libro che si chiama Software e tool per il business edito da Maggioli. Oggi parliamo di tool, ok? Quindi che cosa sono i tool? Garzanti Linguistica ci viene in aiuto, è un programma insieme di programmi che hanno un compito preciso, utili per uno scopo determinato, cioè sono dei software, né più né meno, con una piccola caratteristica però abbastanza specifica, cioè che hanno un compito preciso e che hanno una, diciamo, attività determinata, particolare. Questa definizione comincia a risentire degli anni, nel senso che fino a qualche anno fa i tool erano piccoli software appunto che servivano per fare bene una cosa. Ad oggi questi tool, questi software, non sono più tanto piccoli e cominciano a fare molte più cose, attività relativi a uno stesso argomento. Vi faccio un esempio per capire. Qualche anno fa usciva un software per pubblicare per esempio sui social media, quel software faceva solo quello, cioè di mestiere, faceva, aiutava gli utenti a pubblicare, a programmare i post sui social media. Col passare degli anni i software che sono sul mercato, che fanno questa attività, si sono ingranditi, magari hanno inserito funzioni di community management, magari hanno inserito funzioni di statistiche, di analytics, anche viceversa, software di analytics hanno inserito funzioni per pubblicare direttamente sui social, grazie ai sistemi api che le piattaforme mettono in campo. Quindi sostanzialmente sono dei software. E perché va di moda questo termine, questo argomento? Va di moda per questo motivo qua, perché qualche anno fa, nel 2011, un marketer americano che si chiama Scott Brinker ebbe l’idea, col suo team di ricerca, di mappare i software di marketing, cioè le tecnologie di marketing, detto Martech. Le mapparono e nel 2011 arrivarono a, in maniera totalmente empirica e diciamo così anche se vogliamo soggettiva, ma a mappare 150 piattaforme di software per il marketing. Software per il marketing vuol dire un po’ tutto, quindi email, social media, analytics, lead generation e tutto il resto. Che è successo? Successo che li ha messi in una infografica. Tutti gli anni lui e il suo gruppo di ricercatori facevano la stessa ricerca, facevano la stessa ricerca e si accorgevano che ogni anno i software aumentavano. Siamo arrivati ad aprile 2020, quindi questa infografica qui è vecchia di un anno, ha più di 8 mila soluzioni, che come vedete in questa infografica generano un discreto casino, più di 8 mila soluzioni, quindi cosa ci dice questo? Ci dice alcune cose, prima di tutto che il mercato è in grande fermento, che c’è una grandissima offerta di software, che questo è sicuramente un bene per gli utenti, perché più offerta significa maggior valore, più scelta, minori costi, quindi i prezzi si abbassano perché c’è più concorrenza, ma orientarsi all’interno di questa isola del tesoro, questa isolona formata da tante isole, da tanti atolli del tesoro, è difficile, cioè riuscire a trovare il software giusto per ogni esigenza. Come vedete qui ai lati ci sono anche i numeri degli altri anni, diciamo in costante ascesa, il problema quindi è gestire, scegliere prima, saper scegliere, gestire dopo, perché tanti software sul mercato significa anche tendenzialmente tanti software in azienda, i software sono diventati più economici, più facili da utilizzare, quindi magari una realtà che ha 10-15 dipendenti, ognuno dei dipendenti può in autonomia andare su internet con un browser e registrarsi al servizio e potenzialmente anche volendo mettere a rischio la sicurezza dell’azienda, caricare dei dati aziendali, la privacy, la sicurezza, quindi può comunque in autonomia gestirsi un’attività e degli strumenti che lo aiutino in questa attività, quindi questo sostanzialmente è lo scenario, ma tornando a noi, i tool a cosa servono? E qui lo so che lo sappiamo tutti, servono per fare due cose, a risparmiare tempo e a risparmiare soldi, queste sono le cose principali, cioè ci servono a noi per fare la stessa quantità di attività che facevamo prima senza software, in minor tempo con i software, o a risparmiare dei soldi quindi in fornitori esterni, servizi esterni, in esternalizzazioni anche di alcune attività, insieme a queste due diciamo caratteristiche c’è anche quella di aumentare la produttività, per produttività qui intendo la resa, il fatturato, i risultati del nostro business, quindi quando un software fa tutti e tre, aumenta i risultati, fa risparmiare soldi e fa risparmiare budget, abbiamo trovato veramente il massimo che potevamo fare. Quali sono i rischi di adottare di una mala gestione dei software, perché spesso tutti dicono qual è uno strumento per fare questo, ormai gli strumenti per fare questo, questa attività ce ne sono tantissimi, migliaia, come fare a scegliere e a gestire, scegliere il meglio e a gestire questo, è importante questa analisi qui, perché altrimenti si aumentano i costi, cioè i vantaggi che abbiamo dall’utilizzo del software vanno via, perché se io acquisto un software che ha un’interfaccia difficile da utilizzare, per esempio, i costi del software si trasferiscono sul costo di formazione, cioè io devo formare i miei collaboratori all’utilizzo di un software e più tempo metto a formare più soldi perdo, allo stesso modo se un software non è solido, chiude, non ce la fa superare l’onda del mercato, anche quelli sono software, quindi la scelta e la gestione sono veramente importanti e fondamentali. Quindi per orientarsi in questo magico mondo dei software, come si può fare? Non esiste la ricerca perfetta, non esiste la formuletta magica, sostanzialmente però proviamo a dare tre punti fermi, il primo punto fermo è identificare le esigenze del proprio business, cioè andare a vedere quali sono quelle attività che davvero hanno bisogno di uno strumento per essere migliorate, due cercare online opinioni e recensioni, cioè riprova sociale, ma anche gli esperti blogger, esperti digitali, esperti verticali della materia, per la SEO studio samo, le opinioni che hanno, i post che scrivono, come la pensano su determinati strumenti, a cosa credono sia più adatto uno strumento rispetto a un altro, perché anche questo è importante, questo qui ci aiuta chiaramente a scegliere, perché prezzo e funzionalità non sono le uniche cose chiaramente che noi guardiamo in un software, alla fine, e questa forse la più importante, se volete anche un po’ banale, ma bisogna farci una riflessione, essere curiosi e testare, cioè il mondo è in fermento, c’è una grande vitalità, c’è una grande mortalità di software, essere curiosi su quello che poi alla fine è il nostro, una parte del nostro business, ci aiuta a scegliere la piattaforma migliore e magari anche a modificarla, a cambiarla, a cambiare di piano, quindi aumentare la possibilità o a diminuirla, quindi questo è sostanzialmente il mondo dei tool.