Trascrizione

Buongiorno, benvenuti a tutti, benvenuti a questo nuovo corso. Oggi parliamo di un tema interessante, un tema abbastanza specifico per la piattaforma e vi parliamo oggi di colonne personalizzate in Google Ads, che io ho avuto un po’ l’ardire così di chiamare la miniera d’oro inesplorata all’interno della piattaforma. Ora prima di iniziare a me piace sempre impiegare davvero solo un paio di minuti per raccontarvi chi sono, davvero in maniera molto sommaria, anche per, come dire, farvi in qualche modo comprendere perché in qualche misura dovreste stare ad ascoltarmi per un paio d’ore questo giovedì. Ecco, io sono un consulente, sono un formatore, mi occupo di advertising e incidentalmente mi piace dire di web analysis. Significa, stringi stringi, che spendo le mie giornate per nell’attrarre traffico di qualità per i progetti dei miei clienti e Google Ads nel tempo davvero si è concretizzata come la piattaforma in grado di raggiungere il mio potenziale cliente là fuori, una piattaforma che spesso mi piace dire full funnel, ovvero che ci permette di raggiungere un potenziale cliente attraverso tutte le fasi del funnel e di questo abbiamo parlato lungamente anche proprio in Studio Samo Pro all’interno di quello che è il nostro corso Google Ads base avanzato, una serie di ore di formazione che trovate riversate sulla piattaforma e che vi portano all’interno di tutto quello che è il mondo Google Ads, da zero a vorrei dire 100 perché sarebbe esagerato, ma sicuramente vi portano ad un livello intermedio dove siete in grado di creare, organizzare la vostra campagna pubblicitaria e allora cosa manca? Perché poi è anche un po’ quello di cui solitamente parliamo dietro le quinte, cosa può essere utile a chi davvero adesso la campagna la sa creare, la ha creata, comincia ad ottenere qualche numero e si trova magari di fronte alla quotidianità, perché l’idea è questa, poi fare advertising è molto eccitante all’inizio, creo la campagna, la mia ipotesi, il keyword set, le creatività, le monto, le butto sul mercato, mia campagna quindi inizia a ruotare e in quel momento arrivano numeri e allora ecco che diventa interessante fare un passo in più, iniziare a leggere dei dati attraverso queste cosine che si chiamano colonne personalizzate, quindi di che cosa parliamo oggi? Parliamo proprio di questo momento in advertising, di quel momento in cui noi andiamo ad avere sotto mano la piattaforma, la piattaforma offre diversi modi per leggere dei numeri, dei dati e spesso quello che ci offre, diciamolo chiaramente, non è abbastanza, non è granché, noi sappiamo che la campagna in qualche modo inizia a ruotare, sappiamo qualcosa di questa campagna, ma sicuramente sotto la superficie vengono nascoste tante di quelle informazioni che potremmo davvero definirle una miniera d’oro inesplorata, dove raramente qualcuno va a scavare, va ad esplorare, ci sono un sacco di informazioni che vengono raccolte, che rimangono lì e che in qualche modo non ci aiutano, mannaggia, a prendere dimestichezza con la nostra campagna e se invece non fosse così e se invece riuscissimo ad arrivare a quelle informazioni, se invece riuscissimo a capire come gestire una serie di informazioni utili per le nostre campagne, ecco, oggi parleremo esattamente di questo, oggi parleremo di dimensioni emetriche, ci servirà un punto di partenza e l’abbiamo già detto in particolar modo in un piccolo frangente del corso Google Ads, ma spenderei qualche minuto per raccontarvi nuovamente magari a chi, a quanti di voi, appunto potrebbero vedere questo corso per la prima volta, magari non hanno mai avuto modo di sperimentarsi con la piattaforma Studio Samopro o banalmente non hanno mai avuto modo di mettere mano ad una campagna oltre il livello più basico, ecco, allora torniamo sui fondamentali, dimensioni emetriche, parleremo di cosa significa avere a che fare con delle colonne in Google Ads, cosa sono le colonne, perché le chiama così e come si possono modificare, parleremo anche di un aspetto particolare della modifica delle colonne, ovvero, e qui l’italiano ha un suo limite, le colonne personalizzate che non sono la stessa cosa e vedrete perché, e poi salteremo dritti sulla piattaforma, quindi scenderemo in Google Ads, useremo un account dimostrativo e vi farò vedere quelle che possono essere realmente le colonne più importanti ai diversi livelli della piattaforma. Ora, io ricordo soprattutto a quanti di voi possono vedere questo corso live di mettersi alla prova con delle domande, cercando di rapportare quello che ci diremo insieme quanto più possibile nel proprio caso specifico, perché l’advertising è questo, l’advertising è cercare di avere una buona idea prima di tutto, cercare di darci forma a quest’idea per portarla sul mercato attraverso una serie di campagne, quello che si chiama strategia e tattica e poi però cercare effettivamente di trovare conferma nei numeri, nelle sumature più concrete di quello che si va a fare, quindi approfittate di questo momento insieme per cercare di sollecitarmi degli spunti su cui possiamo magari andare un pochino più vicini al vostro caso specifico. Ora, detto questo, partiamo dal punto di partenza, abbiamo detto dimensioni e metriche, sappiamo che durante la creazione di una campagna, semplicemente la piattaforma ci riporta, una volta che tutto è concluso intendo dire, a osservare alla fine una grossa tabella, capiamoci, l’advertising non è particolarmente fantasioso, per quanti di voi ecco non abbiano mai fatto advertising, non immaginatevi quelle scene da film olivudiano con i monitor che ti proiettano in faccia, non c’è niente di tutto questo, ci sono tabelle, grafici, cose anche abbastanza noiose da osservare, ma ecco in realtà non è affatto così, perché dietro a quella tabella si nasconde una storia, ci sono persone vere, i numeri raccontano una storia e in qualche modo capire questa storia, riuscire a leggere dietro ai numeri un comportamento, è ciò che poi rende efficiente il lavoro di un advertiser, difficilmente la piattaforma ci indicherà attraverso i suoi dati un andamento sbagliato della campagna, perché cosa vuol dire sbagliato, sono numeri, può essere giusto in un contesto, può essere meno giusto in un altro, quindi le informazioni arrivano sotto forma di tabella e in questa tabella, in qualunque tabella, noi abbiamo a che fare con dimensioni emetriche, che cosa sono? Potremmo dire che le dimensioni sono degli attributi dei dati, in qualche modo quando osserviamo all’interno della piattaforma una riga in cui sulla sinistra leggiamo parola chiave, quella è la dimensione, l’attributo dei dati, la parola chiave, in questo caso riporta la parola chiave specifica, la località riporterà la località target della mia campagna, sulle righe se io entro nel report delle parole chiave vedo tutte le parole chiave una per riga, se vado nel report delle località, per esempio osservando le località target, osservo una per riga tutte le località target della mia campagna, fin qui niente di strano, semplicemente succede, anche se non me ne siete mai resi conto, non ne siete consapevoli in questo senso, basta che navigate sulla piattaforma e trovate delle tabelle che si muovono su delle dimensioni legge. Dall’altra parte abbiamo le colonne, le emetriche, le emetriche sono mostrate in colonna e sono misurazioni quantitative, detta brutta, il numero di, nel momento in cui osservo la colonna clic, osservo la metrica clic, sto osservando il numero, niente più niente meno, di clic, certo se mi trovo ovviamente sulla dimensione delle parole chiave sarà questo incrocio, parola chiave, clic e quanti clic ha avuto quella parola chiave, niente di più complesso di quello che il buon senso vorrebbe. Se mi trovo sulla metrica CTR e in riga ho le località target, vorrà dire che all’incrocio troverò il CTR, quindi il rapporto tra quanti mi vedono e quanti mi cliccano, per quella specifica località e quindi per mettere, come dire, anche a fuoco quello che può succedere è una cosa di questo genere, quindi le località target Lombardia, Piemonte, Lazio, Italia, Emilia Romagna, Italia eccetera eccetera sono dimensioni che si trovano sulle righe. Sulle colonne io ho le metriche dicevo e quindi ho i clic per ciascuna località target, le impressioni per ciascuna località target, CTR, CPC medio, tutto ciò e qui vi voglio tutto ciò che la piattaforma ritiene di dover mettere in colonna in questo preciso contesto in cui stiamo osservando la nostra campagna. Questo è il report delle località target di una campagna, molto banalmente, quindi in Google Ads, scusatemi, io riesco ad osservare le informazioni che mi servono scegliendo il report, scegliendo la parte di piattaforma che mostra dimensioni e metriche. Allora, facendo un passo in più, cosa potrà mai significare personalizzare le colonne? Personalizzare le colonne significa niente più che andare a mischiare, scombinare queste colonne che la piattaforma mi dà, quelle che vedevate un istante fa, affinché quelle che ci metto io dentro per me possano rappresentare qualcosa di significativo, siano importanti per capire se quella campagna, leggendo quei valori in quella tabella, stia andando più vicina al risultato. Quindi potremmo dire che personalizzare le colonne significa adattarsi le colonne che osserviamo in Google Ads, farle nostre, decidere che metà delle colonne che leggiamo, che barba, non ci interessano, oppure che ne mancano, mannaggia, ne servono ancora, perché devo leggere delle cose specifiche, mi mancano. Senza queste informazioni non riesco a capire se la mia campagna sta andando nella direzione giusta. Allora, potremmo anche ricordarci che in Google Ads comunque non è necessario creare da zero le tabelle della piattaforma, perché per fortuna dopo che abbiamo creato una campagna, quando siamo arrivati al fondo e osserviamo le sue diverse parti, attraverso la piattaforma comunque vengono già presentate una serie di colonne che potremmo definire predefinite, scusate il gioco di parole, ma in realtà non si chiamano davvero colonne predefinite, semplicemente ci sono, vengono caricate nella tabella perché da qualche parte si deve partire. La piattaforma storicamente presenta i click, nell’ordine o quasi, a seconda di come potete aver vissuto sul vostro account in passato, troverete la colonna click, sulla sua destra troverete la colonna impressioni, la colonna ctr, il costo medio per ogni click, il costo sostenuto per quella dimensione in cui vi trovate, quindi magari per quella località, se avete anche monitorato sul vostro account Google Ads eventuali conversioni come l’acquisto, la vendita, il lead e quant’altro, allora trovate delle colonne in più che aiutano voi, advertiser, a realizzare se quella campagna in quel particolare contesto sta ottenendo quante conversioni, qual è il costo conversione, qual è il tasso di conversione, magari se siete nel report parola chiave, facciamo un esempio, trovate in tutte le righe le parole chiave, magari nella prima riga c’è la vostra parola chiave, fatemi dire consulente Google Ads e trovate in quella stessa riga quindi il numero di click che quella parola chiave ha generato, quante impressioni ha generato, quale ctr ha ottenuto, quale costo medio per click ha sostenuto, quale costo totale ha sostenuto nel periodo che state osservando e se ha portato conversioni e le avete configurate, anche il numero di conversioni che ha portato, a quale costo per conversione e a quale tasso percentuale, quindi uno potrebbe, mi rendo conto, dire Francesco mi sembra già abbastanza complicato, ma perché io devo scavare oltre a questa roba qua, ma non mi basta sapere se ottengo click, impressioni, se li pago, se ottengo risultati, ma non posso fermarmi qui e in realtà no, in realtà no naturalmente altrimenti non saremmo qui a parlarne quest’oggi, ma diciamo che il problema profondo delle piattaforme di advertising è che tendono a nascondere molti degli strumenti o delle impostazioni un pochino sotto la superficie, un po’ più distanti dallo sguardo di chi lavora, com’è a dire, piattaforma complicata, non stare a preoccuparti troppo, usa queste dimensioni qui, poi se proprio vuoi scolti Francesco e vabbè adesso vedrai quante cose puoi fare, però nel dettaglio non c’è andare troppo, sembrano dire le piattaforme tra cui anche Google Ads e invece no, invece dobbiamo andarci lì a fondo, dobbiamo spingerci oltre queste colonne di base, queste metriche comuni e credo oramai anche assodate, se magari lo sono meno potrete osservare il corso Google Ads base e avanzato che trovate ripeto sempre sulla piattaforma, ma a un certo punto davvero uno quasi avrebbe voglia di non andare oltre, perché chissà quanto posso trovare la paura del sapere di non sapere, oddio adesso so che mancano tutte queste informazioni, come mi organizzo? Vedrete adesso insieme a noi quest’oggi che davvero andare oltre è fattibile, costa poca fatica, anche proprio mentale ed è qualcosa che si può davvero gestire anche un passettino alla volta, vi faccio vedere perché. Potremmo dire che quindi innanzitutto modificare questo set di colonne di base significa scegliere da un lunghissimo elenco, davvero molto molto completo, quali metriche aggiuntive aggiungere, in quale ordine, perché anche l’ordine è importante, l’advertiser deve lavorare con un occhio da un lato tra virgolette e un occhio dall’altra parte, quindi l’ordine delle informazioni che si ricevono può aiutarmi in questo caso ad andare a prendere decisioni migliori, può farmi vedere chiaramente una tendenza, invece non sottovalutate davvero l’avere, come dire, mischiate queste informazioni perché magari non avete fatto un buon lavoro di ordinamento delle informazioni che leggete, allora tutte le volte dovete rapportare tre o quattro dati saltando dalla prima alla settima colonna, diventa un po’ complesso rapidamente, lo capite, quindi modificare le colonne ci permette di andare a scegliere quali metriche mostrare e in quale ordine, naturalmente è una cosa importante, noi possiamo creare più di un set di colonne, cioè io nella stessa posizione della piattaforma, facciamo sempre l’esempio delle parole chiave, posso decidere di disporre di più set di colonne, posso mostrare un set di colonne molto semplice, magari simile a quello che avete appena visto, e posso magari scegliere di andare a mostrare un set di colonne magari leggermente più elaborato, magari attingendo a dei dati che vi farò vedere possono essere utili per un diverso tipo di analisi, tutte le volte che creo questo set io gli do un nome, magari un nome potrà essere legato al contenuto di questo elenco di colonne che avrò caricato nella tabella, proprio perché magari in determinati contesti mi interessa fare qualcosa, magari in altri contesti no, semplicemente sono io advertiser, come sempre, a dover avere pensiero critico, scegliere che cosa mi serve ottenere conoscendo la piattaforma, perché la piattaforma non mi guida, mi guida mai, e quindi apriamo una piccola parentesi, questo mi fa davvero venire in mente che, come dire, l’approccio all’advertising spaventa molti proprio perché questa libertà spaventa, fare l’advertiser, essere un advertiser significa rapportarsi ad una piattaforma che va compresa nei suoi fondamentali, perché solo attraverso la conoscenza dei fondamentali che noi possiamo andare a davvero ricevere dalla piattaforma tutto ciò che può offrirci, se non sappiamo che cosa sono le colonne personalizzate e non conosciamo questo piccolo tesoretto di informazioni, rischiamo di gestire un’attività attraverso una piattaforma ad un livello molto primo, molto semplicistico, passatemi, sapere che cosa abbiamo a disposizione, sapere di poterci attingere, metterci mano secondo le nostre specifiche necessità, ci permette di andare a risolvere una precisa problematica attingendo magari solo ad un decimo di quello che vi dirò quest’oggi, ma sapendo che quell’opportunità c’è, sapendo che si può attingere secondo le nostre concrete esigenze, ad una piattaforma che è davvero molto molto molto vasta.

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