1.1 – Introduzione al corso e consigli su come progettare dashboard funzionali
Trascrizione
Per chi non mi conosce o non si ricorda chi sono, faccio un breve epilogo, come dicevo anche già con questi corsi del ciclo Studio Samopro ho toccato varie tematiche sia dal punto di vista strategico come lo studio delle buyer personas fino ad arrivare a mappare e analizzare un po’ le performance, quindi sia dal punto di vista del marketing che delle vendite eccetera. Come accennavo un’altra situazione di cui ho parlato è il design thinking che a me piace tantissimo e lo applico in maniera trasversale un po’ a tutte le attività che faccio, quindi aiuta sia a progettare sia a far formazione, mi piace moltissimo. Ottimo, quindi due parole ripeto per chi non mi conosce, mi occupo sia di formazione che di consulenza da almeno quattro anni è la mia attività principale, ho un passato di imprenditore, ho avuto un’agentia digital per 17 anni e lavoro sia con piccolissime realtà anche consulenza one to one con dei freelancer come magari siete voi adesso all’ascolto e con grossi brand. Ho avuto la possibilità di fare un percorso di almeno tre anni nell’editoria come vedete nei brand qui sotto quindi quotidiani, magazine di vari settori in particolare moda, food come vedete giallo daferano, gambero rosso eccetera e poi come vi dicevo faccio tanta formazione anche alle agenzie digital, io sono questo qua in piedi con un dei miei canvas che studiamo delle strategie. Queste sono degli ultimi workshop o consulenza che ho fatto recentemente con grossi brand nel mondo dell’automotive come Porsche Italia, mi è capitato di lavorare con la stra inflazionata AstraZeneca e quindi nel mondo anche del medicale, del farmaceutico eccetera. Quindi ho subito un messaggio abbastanza forte per tutti, è importante farlo, spero che sia una buona notizia ma è comunque forte come messaggio, attenzione perché questo corso è senza slide, quindi non ci saranno delle slide se non due tre per introdurre giusto l’argomento ma è tutto workshop quindi spero vi faccia piacere ma vi faccio dire in pratica come si fanno le cose che ho preparato per voi su un caso studio, uno specifico, un caso studio molto che mi piace molto, infatti è che è molto recente e vedo qualcuno che già esprime la contentezza in chat, no, è un caso studio intanto anticipo che ringrazierò sia adesso anche alla fine sia il cliente per mettere a disposizione questo suo progetto e anche lo sviluppatore e chi segue le campagne perché è bello condividere sia dei risultati ma anche un po’ il sapere. Ok, quindi entrerò nel vivo in modalità proprio tutorial dentro Google Data Studio. Qui ci sono dei punti che sono un po’ gli elementi che mi vengono spesso chiesti anche, ripeto, per chi ha già un livello avanzato di Data Studio, spesso mi chiede queste cose qua, cioè mi chiede, va bene aprire Data Studio e inserire dentro i report standard ma c’è la possibilità di utilizzare degli indicatori grafici più avanzati che appartengono comunque alla community di Data Studio. Ok, quindi è possibile inserire degli elementi grafici veramente interessanti, a volte anche con delle alternative, cioè per fare la stessa identica cosa ci sono diversi componenti grafici, quindi uno può anche scegliere. Poi dopo magari io vi do dei consigli dicendo questo è fantastico, è meglio questo componente per rappresentare questa cosa piuttosto che un’altra. Poi tocchiamo un’altra roba che anche questa qui fa fare un bel passo in avanti nella personalizzazione dei dati, della rappresentazione dei dati, che è quella di creare dei campi personalizzati. Cosa significa? Io posso avere le mie dimensioni dentro Data Studio e quindi che arrivano direttamente da Analytics, quindi una dimensione, ricordo, è l’oggetto che misuriamo, quindi potrebbe essere la dimensione pagina, ok, e quindi le metriche della pagina cosa possono essere? Le visualizzazioni, gli utenti, il tempo medio, eccetera. Quindi c’è un elemento e noi lo misuriamo. A volte questo elemento ci sta un po’ stretto oppure abbiamo bisogno di uno in più e Analytics non ce l’ha, quindi come si faceva una volta? Dovevamo creare delle dimensioni personalizzate, configurarle o addirittura chiedere con lo sviluppatore di implementarle e poi dopo recuperarle su Analytics, adesso con Data Studio c’è la possibilità di creare questi campi personalizzati ed è fantastico. Poco prima di iniziare questo corso ero con un cliente che mi chiedeva, nel settore della moda, di rappresentare l’attività, la consultazione dei prodotti, non solo con il nome del prodotto ma avere anche la stagionalità, ok, magari è un prodotto destinato ad autunno-inverno o primavera-estate. Non c’è su Analytics questo campo, l’ho creato, ho creato il campo stagione e ho inserito delle condizioni e quindi ho il campo stagione, poi ho addirittura anche stagione inverno 2020, 2021, eccolo qua, ok. Ho altra cosa che salva un sacco la vita, sono le espressioni regolari. Le espressioni regolari ci aiutano a creare proprio delle condizioni o anche all’interno di formule per selezionare nel dettaglio degli elementi e anche io dico anche per esparmiare un sacco di tempo perché magari la stessa identica cosa la si riesce a fare aggiungendo, che ne so, dieci filtri, magari con una riga di comando, con qualche accorgimento, riesco a fare veramente con poco sforzo delle cose fantastiche. I filtri si usano tantissimo all’interno di Data Studio, possono essere delle cose molto molto banali o delle cose che anche queste aiutano tantissimo. Le immagini, io sono, come dire, convinto che i dati devono essere rappresentati in una maniera il più possibile di impatto e quindi ricorro spesso alle immagini come componente visiva, non solo foto ma anche icone che possono rappresentare meglio il dato. Cioè diventano, le dashboard diventano sempre di più, a mio avviso, una sorta di infografica. Perché no? Tramite, proprio anche alla consultazione stile infografico, quindi molto stretta, molto lunga, soprattutto da mobile. Ok? Poi ecco un altro elemento che, non so se qualcuno di voi l’ha mai fatto, è iniziare a fare il blend dei dati. Cioè quindi cosa significa? Avere o due sorgenti dati che semplicemente posso già in Data Studio metterli vicini. Dire ok guardo, che ne so, il dato di un sito web e a fianco gli metto o un altro sito o i dati di Facebook o i dati delle campagne di Google Ads, metto i dati vicino. Già è utile avere un unico sistema dove vado a comporre degli elementi e comincio a avere tutto sotto controllo in un unico ambiente. Già quello è bellissimo. Però il blend fa una cosa in più. Li unisce, fa il merge proprio, in modo che posso fare delle operazioni. Ok? Quindi ad esempio unire un’informazione separata da, che ne so, la relativa dei prodotti e da un’altra parte relativa a, diciamo, le informazioni non solo alle vendite ma alla consultazione, la visualizzazione eccetera. Quindi metto assieme degli elementi dove mi serve di solito una, diciamo, la chiave di unione, un campo in comune che potrebbe essere il codice del prodotto. Per il punto lì posso fare dei paragoni e vedere cosa succede. L’altra cosa interessante è che chi fa questa attività qui, quella di riportistica, consultazione dei dati eccetera, ovviamente spesso la mette a disposizione di qualcuno, che sia proprio un collega o un responsabile, il proprio capo o il cliente. Se voi siete dei freelance o lavorate in un’agentia, magari il cliente vuole vedere i dati o li vuole tenere sotto controllo. E secondo me è importante sapere se queste persone poi dopo consultano i dati, perché magari viene fatto un lavoro bellissimo ma le persone non li guardano i dati. Invece che semplicemente contattare la persona e chiedergli, ma hai visto i dati? Hai guardato il report? C’è modo di tracciarlo. Quindi qui faccio una cosa che io chiamo simpaticamente la dashboard delle dashboard, che sembra un film dell’orrore. Quindi tengo sotto controllo la consultazione delle dashboard che io metto a disposizione. Questo non solo per i clienti ma anche quando faccio i corsi, gli eventi che metto, condivido delle dashboard, voglio sapere se vengono viste. Ok, altrimenti cosa faccio a fare? Bene, questo è un altro elemento che vi posso far vedere. Oh, poi importantissimo, poi questa è una traccia, poi dopo se mi viene in mente qualcos’altro in corso d’opera lo aggiungo, però per avere giusto una traccia delle cose che sono più gettonate quando faccio dei corsi avanzati in Data Studio. I connettori. Abbiamo tutti i connettori nativi di Data Studio, quelli più classici da Analytics a Google Search Console, quindi abbiamo degli elementi che ci forniscono già l’accesso ai dati. Però possiamo avere bisogno di connettere dei dati che non siano per forza il nostro sito web o diciamo i dati provenienti da Search Console, quindi le impressioni, i click, il posizionamento delle keyword sul motore di ricerca, potremmo aver bisogno di convogliare altri dati come ad esempio i soci, quindi la pagina Facebook o le campagne su Facebook o Instagram o le schede di Google My Business, sono tutte cose che o servono dei connettori di terza parte o addirittura dei connettori a pagamento, ma che in alcuni casi valgono tutti, anzi il costo che hanno è irrisorio rispetto al beneficio che danno, cioè il tempo che fanno risparmiare piuttosto che fare delle esportazioni con dei file in Excel e poi caricare sul drive e poi collegarsi e fare dei script non ha senso. Ci sono dei connettori che sono fantastici e oggi ve ne accenno sicuramente un paio. Ok, ottimo, fantastico, quindi questa è un po’ la traccia che voglio seguire e un’altra cosa che è importante che magari vi può aiutare anche voi a inquadrare un po’ l’argomento che voi trattate, magari adesso in questo momento qui siete un numero di persone in modalità live, ma anche chi ascolterà questo corso registrato si deve un attimo immedesimare nella propria attività che fa tutti i giorni, magari c’è qualcuno di voi che si occupa di SEO, di portare traffico o di tenere sotto controllo i contenuti che vengono erogati su un progetto, quindi articoli, blog, guide e quindi c’è bisogno di una determinata, se qualcuno mi scrive in chat alternativi a Supermetrix, sì, Supermetrix è un po’ caro, ok? Quindi sicuramente la butto lì. Ce n’è uno che io consiglio, tra l’altro, come ho accennato altre volte, una bella soddisfazione e coinvolgimento nell’attività formativa, faccio attività formativa anche al team di Studio Samo, quindi a Diego e company, proprio per l’attività delle dashboard e abbiamo valutato assieme un connettore non Supermetrix, dopo lo vediamo, o qualcuno che si occupa di tutto quello che è l’iscrizione ad eventi, formulazioni preventivi, quindi compilazioni di forma che devono essere sotto controllo, ok? Quindi dice, va bene, faccio un form, ma come lo tengo sotto controllo e come lo rappresento in Data Studio, ok? E poi dopo c’è la sfera di e-commerce che anche questa è ampia, le campagne con Google Ads, tutto quello che riguarda eventuali paesi, tutto quello che è progetti internazionali, eccetera, eccetera, ok? Per far vedere una panoramica, cioè il mio consiglio è tutte le volte che dovete pensare al vostro progetto, cercate di capire quali sono i focus e come si fa. Il mio, anche qui, primo passo, anche se parliamo di Google Analytics, Google Data Studio avanzato, non significa che avanzato ci devono essere solo delle modalità e funzionalità dentro Data Studio, è anche un approccio, a mio avviso, avanzato nella progettazione. L’altra volta, per chi ha seguito il mio corso, il corso precedente, quello più basico, quindi se qualcuno sta guardando questo corso registrato ma non ha visto il corso precedente, il mio forte consiglio è fermatevi, andate a vedere l’altro corso, perché lì c’è la progettazione base, qualcuno di voi magari l’ha fatta su carta, ha provato a fare le botte proprio con penne, matite, colori, eccetera, e poi dopo si fanno i primi passi in Data Studio. Vi do già qualche consiglio, intanto vi do un metodo, che è questo. Intanto, come avete visto magari dall’icona, il caso studio che vi farò vedere è relativo a uno studio dentistico, molto molto bravi, sono molto molto bravi, tra l’altro uno studio dentistico di Bologna, per rimanere in tema con la sede di Studio Samo, quindi sempre a Bologna, e questo studio dentistico a mio viso è un bellissimo caso studio, perché è molto molto completo. Ripeto, qui ringrazio già Microdent per darmi la possibilità di parlarne e farlo vedere. Quindi cominciate anche voi, se volete, fate questo passaggio, prendete sempre il vostro foglio, penna, blocco, eccetera, pensate ai focus del vostro progetto, magari avete un progetto anche ampio e già questo metodo vi aiuta a mettere un po’ di ordine, dite ok, mi interessa sicuramente tenere sotto controllo gli utenti, quanti utenti, l’andamento, da dove vengono, eccetera, eccetera. I canali di traffico è importante, perché se vengono fatte delle iniziative, tutta la parte organica, quello che è, voglio sapere come sta funzionando e qual è il canale più redditizio, più produttivo, più performante. Poi andiamo su di focus che io chiamo servizi prodotti, ok? In questo caso qui, se parliamo di uno studio dentistico, cos’è che erogano? Delle cure, delle terapie, se voi avete dei progetti web dove si parla di servizi, qui ci saranno i servizi, ci saranno i prodotti, guide, quello che è il tema principale del vostro progetto, cioè che cosa che fate o che cosa che fa il vostro cliente. Poi, se ci sono delle campagne attive, vedete qui, qua ce ne sono, che siano le campagne su Google, su YouTube, su Facebook, eccetera, un bel focus specifico sulle campagne, ok? Quindi vedete già che vi sto dando delle indicazioni per costruire una vera e propria interfaccia dentro Data Studio. La cosa bella è che in Data Studio possiamo rendere cliccabili dei bottoni, quindi dopo, adesso ve lo faccio vedere dentro l’interfaccia, ma addirittura ci sono delle possibilità di erogare, diciamo, le dashboard in Data Studio facendo anche l’embedding nell’HTML, quindi sparisce anche l’intestazione di Data Studio, diventa un vero e proprio software, ok? Quindi immaginate di avere un sistema di controllo dove voi cliccate ed entrate, vedete una, due, dieci, venti dashboard specifiche su quel focus. Poi in questo caso qui ho dato un largo spazio a YouTube perché questo studio dentistico, in particolare il titolare, il fondatore e il mio referente, è molto attivo, molto bravo nel, diciamo, erogare video dove parla un po’ della sua attività. I social, ok, chi più chi meno avrà delle attività relative ai social, qui ho indicato uno specifico organico, poi cominciamo a andare nella parte, quindi proprio quasi un flusso, cominciamo a stringere, cioè prima di toccare le conversioni finali cominciamo a mettere sul piatto anche le microconversioni, cioè l’utente che comincia a fare delle azioni molto importanti, non ha ancora acquistato, non ha chiesto un preventivo, non è entrato in cura, ma comincia a contattare, a fare dei passaggi importanti. E infine il, diciamo, il processo di conversione, cioè chiude, paga, eccetera, ok? Questo lo si può adattare non solo, petto, nel caso studio che faccio vedere oggi, ma è universale questa attività qui che sto applicando in tantissimi contesti, un e-commerce, un sito web di servizi, un blog qualunque, ve la faccio vedere un altro, questo siamo in fase di progettazione, ok? Quindi qui ad esempio è relativo a un cliente che seguo tramite un’agenzia digital, che cosa faccio qui? E’ un e-commerce, quindi di nuovo qual è il focus? Sicuramente sui prodotti, ok? Loro hanno un blog sulle ricette, l’ho messo in rilievo, i social, gli acquisti e fanno il conversione. Quindi potrebbero esserci dei blocchi che vengono un attimo intercambiati, possono essere un attimo sostituiti, però una traccia aiuta a progettare. Quindi questo è un passaggio che io faccio tutti i giorni, quindi quello che sto dicendo non è che lo faccio così per dire è un modo didattico, è un modo pratico, che voi lo facciate su carta o direttamente su Data Studio in modo per dire, ah ok, parto con questa che io chiamo dashboard principale, main dashboard, quello che volete, e qui dopo entro nei dettagli, ok? Potete anche sbizzarrirvi, qui a livello grafico, ne sto facendo alcuni, quando ovviamente l’ambito ha anche, come dire, delle foto interessanti, potete mettere la foto del visual utilizzato dal cliente come sfondo e usare anche delle affatture per inserire, diciamo, gli elementi, i famosi indicatori grafici, i KPI diventa anche di impatto, ok? L’ho fatto recentemente per un hotel fighissimo, super lussuoso, su un lago, e quindi immaginate lo sfondo, quindi ne ho fatti alcuni su prodotti molto tecnologici, quindi con lo sfondo nero, quindi potete fare questa prova e vedete che può darvi un impatto veramente notevole, ok? Quindi vi sto dando delle indicazioni per fare qualcosa che non sia il solito template, ok? Quindi il risultato, un esempio addirittura che vi faccio vedere potrebbe essere quello di avere un funnel tipo questo con un valore di conversione, che questi sono anche dei dati di esempio, infatti vedete non c’è la data di riferimento, niente, per farvi vedere qualcosa relativo a un processo di conversione, quindi quanti utenti entrano, quindi già questo funnel che voi vedete non è statico, non è un’immagine, è dinamico, ok? Quindi si possono fare queste cose molto, molto interessanti e avere dei valori dinamici e sapere esattamente qual è un tasso di conversione.