1.1 – Spotify il primo servizio di streaming audio al mondo
Trascrizione
Benvenuti, in questa lezione andremo a vedere le Spotify Hats, quindi il titolo della nostra lezione si chiama proprio Spotify, il suono al servizio dell’advertising. Fino a poco tempo fa, fare pubblicità su canali audio era abbastanza difficile, o quantomeno bisognava poi andare a sparare un pochino nel mucchio, quindi facendo sentire all’ascoltatore una determinata inserzione, magari mentre era in macchina stava ascoltando la radio o magari mentre era a casa o in ufficio. Con Spotify cambiano un pochino le carte in tavola, perché rispetto alla radio Spotify è uno strumento che permette di targettizzare l’utente, permette di, diciamo, virare immediatamente messaggi pubblicitari a parte delle persone specifiche o, come vedremo poi sicuramente la parte più importante di questa lezione, di andare a intercettare delle persone che stanno svolgendo una determinata attività. Prima vi faccio una piccola presentazione, sono Federico Giannichi, sono cofondatore di Webbiro SRL, faccio il docente per l’Università Marconi, per l’Università Yule e anche per Studio Samu. Sono un ex allievo Studio Samu, infatti ho fatto tutto il percorso all’interno di Studio Samu ed è stata sicuramente una parte molto importante all’interno della mia promozione. Sotto vi ho messo alcuni riferimenti LinkedIn, YouTube e TikTok, che è un canale che in questo momento stiamo curando parecchio. Quindi andiamo a vedere qualche statistica e vediamo come Spotify sta prendendo le quote di mercato. Spotify è il primo servizio di streaming audio al mondo, infatti attualmente conta 365 milioni di utenti. Sono divisi tra musica e podcast, perché da un pochino di tempo Spotify ha cominciato a puntare moltissimo sui podcast. Nella prima fase del servizio i podcast non erano stati considerati, ma nell’ultimo periodo, visto che è diventato un canale molto preponderante, anche Spotify ha iniziato a puntarci parecchio. La più grande forza di Spotify è sicuramente la sua enorme portata. È disponibile in 178 paesi, considerate che praticamente ormai tutto il mondo utilizza Spotify, ma la cosa più importante è che è disponibile su praticamente ogni piattaforma, quindi si va da Android, Apple, a dispositivi Windows, ma anche il semplice lettore web, ovvero collegandoci a un browser all’interno di un sistema operativo, magari non è Windows, non è Apple, è possibile ascoltare anche il servizio di Spotify. E poi è presente su Chromecast, Amazon Firestick, Smartwatch, anche all’interno dei Smartwatch, ormai Smartwatch scollegati poi anche dal cellulare stesso è possibile ascoltare Spotify. E una cosa molto importante è che ormai è arrivato all’interno anche di tutte le automobili, quindi praticamente qualsiasi automobili di nuova generazione all’interno ha o l’app di Spotify o comunque dei dispositivi legati ad Android ed Apple che permettono poi di fruire del servizio. Quindi fondamentalmente nessun dispositivo di nuova generazione può fare a meno di Spotify. E la cosa molto importante è che il numero di utenti di Spotify continua a crescere vertiginosamente. Considerate dal 2015, dove contava all’incirca 65 milioni, si è arrivato all’ultimo report che è appunto di settembre con 365 milioni. Quindi come vedete è una crescita molto importante, soprattutto se notate molto costante, non ci sono sbalzi o comunque non vi è una volatilità eccessiva sul numero di iscrizioni. Quindi è un servizio che sicuramente è molto in crescita e sta piano piano passando poi da utenti più giovani anche ad utenti un pochino meno giovani. Quindi attualmente lo streaming rappresenta il 62% delle vendite mondiali di musica. Se ci fate caso ormai anche gli artisti non vanno più a considerare le classifiche diciamo al di fuori di Spotify, quando fino a pochi anni fa fondamentalmente gli artisti andavano a vedere qual era il brano più riprodotto dalle radio, qual era il disco di platino, insomma varie varie cose che davano un range poi per quello che era la visibilità stessa del disco, del brano stesso. Attualmente gli artisti invece vanno a vedere le classifiche Spotify, quindi Spotify ormai è diventato un vero e proprio termometro per quanto riguarda poi la visibilità del brano stesso. In questa slide è presente il numero di sottoscrittori del piano premium, ovvero gli abbonati premium. Cosa significa? Spotify fondamentalmente, per chi non lo sapesse, funziona in due modi. Vi è una versione free, laddove l’utente non pagando nessun tipo di abbonamento riceve delle inserzioni e quindi sarà la versione su cui noi punteremo qua tutta la presentazione e poi c’è una versione premium dove l’utente paga x euro al mese per non ricevere advertising. Se ci fate caso da questa slide abbiamo detto che ci sono circa 365 milioni di abbonati, se ci fate caso quindi meno del 50% ha una versione premium, quindi in sostanza circa il 50% degli utenti, circa il 60% degli utenti ha una versione free. Qui invece vediamo la suddivisione geografica degli utenti. Come potete notare la parte relativa all’Europa è molto importante, anzi l’Europa è sicuramente il paese dove viene più utilizzato Spotify. Anche nel resto del mondo comunque ci sono abbastanza utenti, ma questo ci fa capire che sicuramente fare sponsorizzare su Spotify in Italia e in Europa, ma anche nel Nord America, è sicuramente un vantaggio. Questo perché Spotify poi ci permette di vedere anche altri posizionamenti un pochino esplorati. Come vedremo dopo Spotify non è solo l’inserzione audio, ma ha anche altre modalità che permettono poi di comunque portare conversioni o quantomeno aumentare di tantissimo la fase branding del brand stesso. Qui in questo slide invece vediamo la suddivisione per quanto riguarda l’età. Considerate che nella fascia 18-24 ci sono circa il 26% degli utenti, nella fascia 25-34 il 29% e così via. Come possiamo vedere e come abbiamo detto poco fa, la parte legata poi agli over 44 sicuramente è una parte un po’ più bassa, ma sta crescendo moltissimo nell’ultimo periodo, perché anche gli over 45 hanno iniziato ad utilizzare Spotify più frequentemente. La suddivisione per sesso invece diciamo che è molto bilanciata. Questa invece è una slide davvero importante, perché ci fa vedere qual è l’utilizzo giornaliero degli utenti suddiviso geograficamente e suddiviso per minutaggio. Ad esempio in Asia l’utilizzo medio giornaliero e minuto degli utenti è di 110 minuti al giorno, in Europa di 99. Sembra un dato molto alto a vederlo la prima volta, però basta pensare che in determinate attività commerciali, come può essere un parrucchiere, ma come può essere anche un ufficio stesso, magari viene utilizzata la musica di Spotify come sottofondo e quindi nel momento in cui noi possiamo andare a fare advertising possiamo anche posizionarci lì, in quanto alcune attività tendono ad utilizzare questo canale al posto della classica stazione radio. Fondamentalmente questo ci permette poi di allargare di molto il range, perché in quel caso è uno dei rari casi in cui poi fare la sponsorizzata diventa un po’ più generalista. Cosa significa? Significa che quando andiamo direttamente su account di utenti singoli sappiamo benissimo il target, quando invece finiremo in account più generalisti, ascoltati da più persone, ovviamente il target sarà un po’ diverso, ma lo vedremo nelle prossime slide. Ora questo è il confronto con i competitor, quindi come vedete fondamentalmente non c’è davvero storia, Spotify sta sempre in continua crescita, gli altri servizi cercano di recuperare e avete notato sicuramente sia Apple che Amazon ma anche YouTube stessa in continuazione fare campagne di advertising per cercare di prendere utenti da Spotify. Alcune volte noterete che con Amazon Music prova a regalare diversi mesi gratuiti, lo stesso YouTube ma la stessa anche Apple, per cercare poi di far arrivare gli utenti all’interno delle loro piattaforme. Perché vogliono prendere gli utenti? Perché vogliono vendere advertising e quindi Spotify lo sa molto bene e cerca di difendersi. Comunque come vedete attualmente il distacco è veramente tanto.