1.1 – Introduzione: caratteristiche di un piano editoriale
Trascrizione
Ciao, vi do il benvenuto in questa lezione dedicata a come gestire il piano editoriale con ShowZoom. Io sono Elisa Contessotto, sono formatrice per ShowZoom e oggi vi porterò all’interno della piattaforma per farvi scoprire un po’ più da vicino alcuni flussi operativi. Una nota utile prima di cominciare, se questa è la vostra prima volta in ShowZoom, se non conoscete la piattaforma, se non avete mai dato un’occhiata agli strumenti, vi consiglio di fare un passetto indietro e di guardare, sempre qui all’interno di Studio Samo Pro, la lezione ShowZoom funzioni principali e segrete. Quella è la lezione adatta per partire perché parte proprio dalle basi dove si spiegano le metriche e le informazioni di base e è proprio il primo mattoncino per iniziare a conoscere meglio la piattaforma e poi arrivare a questa lezione con una base di competenza già acquisita e poter costruire in maniera un po’ più avanzata. Perché oggi quello che faremo non è stare nelle informazioni entry level, diciamo, ma andremo un po’ più nel dettaglio per conoscere quelli che sono i flussi operativi inerenti alla gestione del piano editoriale. La lezione sarà strutturata in questi moduli. Partiremo con un’introduzione dedicata a quali sono gli aspetti, dal nostro punto di vista, che ci interessano quando andiamo a definire quali sono le dinamiche relativi al piano editoriale di cui tenere traccia e poi entreremo proprio nel vivo su come trovare nuove idee partendo dallo studio dei competitor, dedicandoci poi agli strumenti di keyword research, dedicando poi uno spazio all’alternanza tra creare nuovi contenuti e aggiornare i contenuti già esistenti. Per poi concludere con un accenno agli strumenti che invece ci aiutano proprio nella fase di scrittura, nella fase di elaborazione dei contenuti e che ci possono aiutare sia a realizzare dei contenuti in prima persona, sia anche a coordinarci con il nostro team di copywriter e quindi organizzare il proprio lavoro al meglio. Bene, direi che siamo pronti per partire. Cominciamo davvero. Piano editoriale, come dovrebbe essere? Alcuni aspetti da tenere in considerazione. Ora, mi rendo conto che ogni progetto è diverso. Ogni progetto ha dinamiche differenti, necessità differenti, budget differenti, nicchie differenti e lo sappiamo, magari l’avrete già sentito nominare, anche se la risposta che danno sempre il SEO è dipende, effettivamente tanti aspetti dipendono da cosa dobbiamo fare e da quali necessità abbiamo per il nostro progetto. Però, potendo semplificare alcune cose, possiamo definire che in un piano editoriale, in un buon piano editoriale strategico, dovremmo tener conto di almeno tre fattori rispetto proprio ai contenuti, al tipo di contenuto da realizzare. Un buon piano editoriale dovrebbe sempre avere e basarsi su una buona strategia di contenuti evergreen. I contenuti evergreen sono i nostri pilastri, sono dei contenuti che definiamo sempreverdi e che di fatto ci potrebbero assicurare, se il posizionamento va a buon fino, se si posizionano bene, ci potrebbero assicurare un buon traffico per tutto il corso dell’anno. Perché è importante avere una strategia che consideri dei contenuti evergreen? Perché di fatto non risentiamo delle oscillazioni che possono avere invece altri tipi di articoli e ci assicuriamo che il nostro progetto, pioggia, vento, mare, moto, di fatto si assicuri un buon traffico in ingresso. I contenuti evergreen sono importanti e ci assicurano appunto questo traffico stabile e soprattutto sono un bel investimento che andiamo a fare, perché nel momento in cui li abbiamo creati una volta, certo c’è un po’ di manutenzione da fare nel tempo, però poi di fatto è un lavoro che possiamo archiviare per certi versi. I contenuti evergreen però ovviamente non sono sufficienti perché l’altra tipologia di contenuto con cui spesso ci potremmo trovare a confrontarci sono i contenuti di tipo stagionale. In quasi ogni settore e non solo quelli fortemente stagionali, in realtà ci sono dei contenuti che hanno cadenza stagionale e anche questi sono contenuti importanti perché uniscono un po’ una necessità evergreen, perché di fatto la stagionalità torna ogni anno e dall’altro lato intrecciano anche una necessità legata all’attualità. Prevedere già nel nostro piano editoriale quelli che sono dei contenuti stagionali ci potrebbe essere d’aiuto, sia perché di fatto potremmo anche riprendere il contenuto stagionale dello scorso anno per andarlo a rimpolpare, ad aggiornare e sfruttare quindi un contenuto esistente che già abbiamo, dall’altro lato il contenuto stagionale è comunque un contenuto utile per i nostri utenti che ci assicura lettori e comunque fidelizzazione rispetto a quello che andiamo a fare. La terza tipologia di contenuto veramente importante è invece quello legato alle news, quello legato all’attualità. L’argomento news è molto delicato perché la news, come è facile immaginare, ha un forte richiamo di visibilità in un primo momento, soprattutto se l’andiamo a diffondere anche tramite social network, perché dal punto di vista della SEO non è semplice a meno che non abbiamo un sito web già molto ben posizionato, ma non è semplice posizionarsi in tempi molto rapidi. Certo se abbiamo a che fare con un sito di news è un’altra cosa, ma penso al blog per esempio di un e-commerce, al blog di un’agenzia o di un’azienda, magari con una realtà un po’ più piccola, non è sempre facile con un sito di news, con scusatemi, con un sito che tratti delle news ottenere risultati in breve tempo. Proprio per questo motivo il valore degli contenuti di sottoforma di news viene dato soprattutto dal fatto che possono essere utilizzati sui social network, che comunque per i lettori che già sono all’interno del nostro sito possono essere un piacevole proseguo di quella che è la loro consultazione dei nostri contenuti e comunque a volte trattare anche degli argomenti di attualità, cavalcare un po’ l’onda del momento, ci potrebbe dare dei benefici in termini di fidelizzazione, in termini di brand, ci porta agli occhi delle altre persone essere più sul pezzo rispetto a quello che facciamo. Vediamo come di fatto abbiamo queste tre possibilità, evergreen, stagionali e contenuti di news, che di fatto si dovrebbero alternare nel nostro piano editoriale per assicurarci di toccare un po’ tutti e tra gli aspetti e in questo modo di avere una base più ampia su cui andare a lavorare. Questo è un aspetto importante, l’altro lo abbiamo già accennato e si rifà proprio al fatto che in un buon piano editoriale dovremmo dedicare del tempo alla creazione di nuovi contenuti e altro tempo invece all’aggiornamento dei contenuti già esistenti. Questo è un punto per me molto importante ed è un punto a volte, ahimè, estremamente sottovalutato perché tante realtà investono un sacco di energia per creare nuovi contenuti ma non vanno a dedicare abbastanza tempo all’aggiornamento dei contenuti già esistenti, di fatto perdendo un sacco di opportunità perché pensate alla forza di un contenuto già online, un contenuto magari già posizionato, che già si è conquistato la fiducia di Google e dei nostri lettori. Di fatto abbiamo questo contenuto che è una miniera d’oro di informazioni, abbiamo le analitiche, abbiamo i dati di posizionamento che possiamo vedere anche con strumenti come Zoom e di fatto tutti questi dati che abbiamo già raccolto, che stiamo raccogliendo, ci possono guidare verso l’ottimizzazione del contenuto per fare in modo che sia ancora più forte, ancora più strategico verso quello che poi possiamo andare a migliorare per fare in modo che il contenuto ottenga un posizionamento ancora migliore nel corso del tempo. Ecco, questo è un aspetto su cui vorrei portare davvero la vostra attenzione perché spesso ci concentriamo sui nuovi e lasciamo da parte quello che già c’è che invece è veramente importante. Forse è uno degli errori che vedo più frequentemente con le attività, con i siti web verso cui faccio consulenza, c’è proprio questa carenza di attenzione a migliorare quello che già c’è o anche magari non solo perché il contenuto invecchia, le informazioni all’interno potrebbero non essere più realistiche, più vere dopo qualche mese, dopo qualche anno, ma proprio per lo stato diverso in cui il contenuto si trova. Pensate anche a quanto in fretta cambia Google, a quante variabili ci possono essere per il nostro contenuto. Quindi non è solo una questione di informazioni che invecchiano, ma è anche proprio una questione dove potrebbe cambiare il search intent, Google potrebbe andare a preferire per i nostri lettori altri contenuti che magari trattano degli aspetti diversi rispetto a quello che avevamo trattato noi. E in ultimo un’altra cosa che può succedere è che magari quando abbiamo realizzato il contenuto precedentemente, anche se non avevamo le competenze che abbiamo oggi in ambito di keyword resource o di ottimizzazione del contenuto e magari il test che avevamo pubblicato, la risorsa che avevamo messo online, non è così ben fatta come quello che potremmo fare oggi per il nostro pubblico. Ecco questa breve introduzione è solo per tenere alla mente alcuni punti salvi su cui andremo a costruire adesso all’interno di Sozoom.