Come ottimizzare gli articoli di un blog – Lezione 1
Trascrizione
Sono molto felice di avere la possibilità di parlare con voi di questa tematica, cioè su come ottimizzare l’articolo di un blog. È un tema che a me piace molto, lo studio da tanti anni, appunto come vi ha detto Jacopo, mi occupo della parte di formazione e di consulenza in SeoZoom, quindi ho avuto modo di lavorare a tanti progetti, ne ho tanti io stessa, ma ho avuto modo soprattutto di confrontarmi con tanti professionisti, tanti alunni e tanti settori differenti e questo mi ha dato in qualche modo un’informazione importante con cui voglio iniziare oggi pomeriggio assieme a voi, che è un dato che in parte possiamo prendere come incoraggiante e in parte come no, non lo so. Io parto da qui, l’ottimizzazione a un page, quello che facciamo principalmente quando andiamo ad ottimizzare un articolo online riguardo all’ottimizzazione a un page, che facciamo con la SEO, è qualcosa di estremamente semplice. Io lo dico spesso, non siamo di fronte a tematiche complesse, siamo di fronte a piccole scelte, ma piccole scelte che sommate possono fare una grande differenza. Mi piace fare la metafora della casetta da costruire, abbiamo la nostra casa, abbiamo tanti mattoncini, quello che facciamo con ogni mattoncino, con ogni elemento che andiamo ad ottimizzare, ci permette di costruire la nostra casa, il nostro edificio, ci permette di renderlo bello, attraente e ricercabile diremmo dagli altri. Il problema è che nonostante siamo di fronte a una tematica davvero abbastanza semplice, ci sono tanti aspetti da considerare e tanti professionisti, anche io, che non lavorano bene su questi aspetti, perché il primo dato che vi voglio portare è questo. Ho chiesto a Giuseppe Liguori, cofondatore assieme ad Ivano Di Biasi di Sozum, di fornirmi un dato tra quelli presenti nel nostro database, e il dato che vi riporto è questo. Secondo il database di Sozum, che si occupa sicuramente di stime, quindi non abbiamo a che fare con il traffico reale dei siti web, ma solamente con delle stime, stimiamo quanto ogni sito web faccia a livello di traffico, noi abbiamo stimato che ci siano circa un milione e quindici mila domini italiani, quindi con .it, abbiamo solamente selezionato i .it, fanno meno di 100 visite al mese, cioè fanno tra le 0 e le 100 visite al mese. Io non ho considerato in questa analisi i siti che non fanno nemmeno 100 visite al mese, ne ho considerati quelli che fanno tra le 0 e le 100, e sono più di un milione. Ho anche chiesto al database quanti siano i siti web che fanno più di 100 visite mensili, i siti web considerando sempre i .it che abbiamo all’interno del database, e il dato indica che sono 201.630. Quindi abbiamo solo il 16% se consideriamo i siti in totale, che in questo momento, secondo il database di SeoZoom, considerando i .it, fanno traffico, abbiamo solo un 16% di siti web che fa più di 100 visite mensili. E se ci pensiamo è un dato estremamente tremendo, perché 100 visite mensili sono pochissime, nemmeno se siete nella nicchia più nicchia del mondo, 100 visite mensili sono sufficienti a far andare avanti un business di qualsiasi settore stiamo parlando, perché anche nei settori più di lusso, dove magari una piccola traslazione può comportare una grande percentuale di guadagno, 100 visite al mese sono pochissime. E soprattutto il dato su cui mi concentro sono questo più di un milione di siti web che fanno tra le 0 e le 100 visite, che sono pochissime senza considerare tutti quelli che non fanno nemmeno quelle visite. Perché parto proprio da qui? Perché quello che vedo studiando tanti siti, avendo a che fare con tanti progetti di molti di voi, è che nei siti web mancano le piccole ottimizzazioni che davvero possono fare la differenza. Oggi noi lavoreremo tutto a schermo, tra un po’ vi condividerò lo schermo, useremo un po’ Zoom, useremo un po’ Google, vedremo un po’ alcuni esempi e capiremo perché tanti aspetti non vengono considerati e come magari considerarli un po’ meglio. Quindi per concludere questa introduzione io vi invito ad affiancare la visione di questa lezione che vi farò io oggi. Anche un’altra lezione molto bella che avete all’interno dell’Academy e fatta da Riccardo Esposito su come scrivere un articolo. Questa lezione va abbastanza di pari passo con quello di cui vi ha parlato Riccardo nella lezione, non so se qualcuno di voi l’ha già vista. Perché alcuni punti che tratterò sono gli stessi, ma cercherò di darvi un punto di vista diverso, o quantomeno di darvi il mio punto di vista. E cercherò inoltre di darvi un approccio un po’ più strategico ad alcune scelte. Quindi secondo me affiancare la lezione che farò con voi oggi alla lezione di Riccardo Esposito potrebbe essere una bella combo per avere davvero una visione completa. Lui la concentrata più dal punto di vista del copy, dal punto di vista delle scelte di scrittura. Io la concentrerò un po’ di più dal punto di vista della strategia e delle piccole ottimizzazioni lato a sé o che possono fare la differenza. Un’altra lezione che secondo me potreste affiancare per davvero avere una formazione completa sull’argomento è quella che ha fatto se non sbaglio Manuel Lodi riguardo all’ottimizzazione delle immagini. Immagini, tema che tratteremo anche oggi, molto molto importante. E diciamo che tra tutti i mattoncini ho un mattoncino grande che può fare la differenza nell’ottimizzazione di un articolo. Bene, fatto questo capello introduttivo concludo dicendo questo. Penso proprio per i dati che vi ho fatto vedere, che vi ho mostrato raccontandovi quanto poco molti siti web stiano rendendo che sia importante parlare di ottimizzazione a un page, che sia importante parlare di come ottimizzare un articolo e per questo davvero ringrazio Jacopo per l’opportunità. Non solo perché più professionisti avete modo di sentire su questo argomento, più riuscirete a farvi un’idea completa, ma proprio perché ognuno di noi in qualche modo ha esperienze acquisite nel corso degli anni che ci permettono di darvi quello spunto e spero che unendo tutti gli spunti dei tanti professionisti che avrete modo di sentire, questo tema sia per voi sempre più chiaro e sempre più pratico da lavorare. Bene, il punto da dove parto è questo. Il vostro articolo, quando avete un articolo online su un blog, il vostro articolo deve essere utile. E parto dal concetto di utile per raccontarvi tutto il resto dei punti di che tratteremo oggi. Cosa significa che un articolo deve essere utile? Google ripete questo termine utile in tantissimi documenti delle sue guide che sono presenti online e attorno al concetto di utile noi concentriamo tutte le scelte che facciamo per il nostro progetto perché realizzare un contenuto utile significa chiederci soprattutto, mettere al centro gli utenti e chiederci in che modo soddisfiamo la risposta, in che modo diamo una risposta ai miei utenti creando un contenuto. E in qualche modo chiedendoci questo significa anche, visto che creiamo un contenuto per il web, interrogarci su quali siano le scelte migliori che possono rendere il nostro contenuto utile, soprattutto agli occhi del motore di ricerca. Quindi parlare di contenuto utile significa prima di tutto chiederci qual è l’intento di ricerca dell’articolo che sto per creare o dell’articolo che devo revisionare? Perché le indicazioni che vi darò oggi saranno utili sia nel caso in cui state creando degli articoli da zero e vi troviate di fronte alla pagina bianca da compilare, sia nel caso in cui state rielaborando dei vecchi contenuti esistenti, dei contenuti che non stanno rendendo e avete bisogno di ottimizzarli al meglio. A partire dal concetto di utile ci permette di intanto cominciare a fare una serie di considerazioni. E’ un articolo di tipo informativo? E’ un articolo con stampo commerciale? Un confronto tra meglio l’iPhone o meglio smartphone? E’ un articolo di tipo transazionale? Generalmente per contenuti transazionali abbiamo più pagine di categoria o schede prodotto o meno contenuti di un blog, però potremmo anche trovarci di fronte al caso in cui il contenuto del nostro blog debba avere un’impronta più transazionale. Quindi in qualche modo dobbiamo cominciare a chiederci a quale intento di ricerca deve rispondere il mio contenuto e sulla base di questo noi faremo tutte le scelte che seguono nei vari punti delle specifiche ottimizzazioni. Quindi iniziare a chiederci, ok, cosa devo scrivere? Qual è l’obiettivo del blog? Qual è l’obiettivo del mio articolo? E partire da qui per fare una keyword research che sia adeguata e che sia adatta a quello che andremo a fare. Adesso vi condividerò lo schermo per farvi vedere sia in SERP sia con l’aiuto di Sozoom alcuni punti. Quello che cercherò di fare oggi è di vi spiegherò il tool solo in rapporto a alcune tematiche che vedremo anche in SERP. Alcuni potrebbero chiedersi ma quando è necessario utilizzare un tool che ci aiuti e quando no? Ci sono tante attività che possiamo fare anche a mano ovviamente. Io vi farò vedere anche come alcune considerazioni farle direttamente cercando sul motore di ricerca. Ovviamente il tool è uno strumento che ci può agevolare in alcune attività o che ci può aggregare dei dati tra di loro. Quindi comunque penso sia utile farvi vedere entrambe le possibilità in modo che poi siate voi a scegliere qual è il vostro metodo di lavoro o se utilizzate altri tool come trovare all’interno degli altri tool gli strumenti che vi sto facendo vedere io oggi. Quindi vi condivido lo schermo, tra un attimo lo vedete e metto la webcam qui piccolina così non ci da fastidio. Quando andiamo a cercare di capire cosa significa l’intento di ricerca dovremmo chiederci ad esempio quando digitiamo una query come può essere iphone 10 caratteristiche perché sappiamo che ci troviamo di fronte a un contenuto diverso se guardate anche gli snippet che si presentano all’interno della prima pagina rispetto a una ricerca che può essere iphone 10 prezzo perché da un lato siamo di fronte guardate anche come cambi il risultato 0 che adesso sappiamo non si chiama più propriamente risultato 0 perché di fatto diventa un contenuto della SERP a tutti gli effetti ma possiamo vedere in che modo già i risultati che ci vanno a comparire siano differenti. Quindi la prima cosa che dovremmo chiederci è il mio articolo per cosa deve posizionarsi per cosa deve essere mostrato agli utenti perché quello che vedo parlando con molti di voi è che il primo problema è che c’è un po’ di confusione rispetto a quelle che sono le nostre necessità rispetto a quello che scegliamo come keyword principale. È importante ricordare che noi scegliamo sicuramente una keyword di partenza ma poi cerchiamo un contesto, cerchiamo un topic, cerchiamo un intento da soddisfare quindi non abbiamo mai a che fare con una singola parola chiave ma abbiamo a che fare con un insieme di parole chiave. Oggi vi porterò anche all’interno del blog di SEOZOOM giusto per avere un’idea di come possono essere visualizzati alcuni articoli proprio perché all’interno del team vengono scritti in maniera molto ovviamente SEO oriented e quindi penso sia importante per avere un input davanti. Quando andiamo a strutturare un contenuto che sia searchable che sia ricercabile, che sia trovabile da parte degli utenti dovremmo chiederci che risposta dobbiamo fornire, a quale bisogno dobbiamo dare una risposta oggi e sulla base di questo cominciare a ricercare la nostra keyword principale le nostre keyword secondarie dobbiamo cercare le keyword con lo stesso search intent ovvero quali sono le parole simili a quella di partenza che in qualche modo possono dare un supporto rispetto a quello che è la keyword iniziale. Se guardate in questo caso nell’articolo che vi sto facendo vedere pubblicato proprio qualche giorno fa questo contenuto si chiama Nascondere i contenuti nella ricerca con gli strumenti di rimozione di Google se voi guardate nel contenuto come ci siano tantissime varianti rispetto a quello che è il tema principale che appunto è lo strumento di rimozione delle url bene troviamo lo strumento per le rimozioni temporanee come usare il removal tool due opzioni per nascondere la pagina per sei mesi o cancellare la copia cache gestire i contenuti obsoleti il filtro save search e così via quindi in qualche modo se voi guardate anche da questa prima impostazione noterete già una prima grande differenza rispetto alla maggior parte dei contenuti che si trovano online all’interno del motore di ricerca dove partiamo da una keyword e la maggior parte delle pagine non fanno altro che replicare questa keyword attività che sicuramente 5, 6, 10 anni fa andava alla grande oggi un po’ meno proprio perché siamo di fronte a un web siamo di fronte a un motore di ricerca sempre più intelligente che riesce a interpretare il linguaggio naturale al meglio e quindi è importante non concentrarsi sulla singola parola chiave ma sull’insieme di intento di ricerca, sull’insieme di keyword correlate e keyword con lo stesso search intent che ci permettono di creare un contenuto che sia effettivamente ottimizzato in tutte le sue parti quindi il primo punto è chiedersi proprio questo a quale intento di ricerca dobbiamo intercettare quindi questo ci aiuterà a scegliere delle keyword informative o navigazionali o transazionali sappiamo che generalmente se uno cerca come informarsi su qualcosa non sta cercando come comprare accorpare l’informazione e l’acquisto potrebbe essere difficile potrebbe essere dannoso allo stesso tempo concentrarsi su un solo aspetto potrebbe essere limitante quindi studio dell’intento di ricerca vi faccio vedere uno strumento all’interno di SeoZoom all’interno di Keyword Infinity che ci permette di vedere un attimo cosa significa anche dal punto di vista di un tool studiare le keyword lo faccio con una keyword caldaia che io credevo fosse una keyword impossibile su cui scrivere qualcosa ma se lasciamo andare lo strumento qualche istante ci accorgeremo subito come SeoZoom ci mostra una serie di dati tra cui sicuramente varie keyword di tipo transazionale come prezzo i brand collegati alle caldaie ma sicuramente tutta una parte di keyword informative bene guardiamo queste keyword informative come impostare il termostat come pulire la caldaia caldaia in blocco come sbloccare e così via questi sono potenzialmente tutti già titoli del nostro contenuto da creare ma soprattutto sono titoli che vengono cercati sono query che vengono cercate capire nel punto di partenza attorno a quale keyword attorno a quale concetto lavorare è importante perché rischiamo se non facciamo un minimo di studio rispetto alla tematica su cui vogliamo lavorare di creare un contenuto su delle keyword che non sono cercate da parte degli utenti quindi è molto utile sempre andare in SERP cercare facciamo l’esempio della torta di mele cercare la nostra keyword per la quale vorremmo posizionarci sicuramente siamo in una SERP molto competitiva dove davvero c’è la guerra tra i risultati e potremmo andare a vedere con l’utilizzo di SEOZOOM torta di mele quante sono le ricerche mensili di questa singola keyword di partenza anche per cercare di capire quale può essere la portata di un argomento in questo caso abbiamo una schermata iniziale possiamo essere aiutati anche se abbiamo lo strumento di pianificazione delle campagne su Google Ads anche in quel caso abbiamo accesso a dei volumi chiaramente lì dobbiamo simulare una campagna per avere accesso ai dati qui invece li abbiamo già mostrati in prima istanza quindi potremmo iniziare a cercare quante ricerche mensili, quante volte viene cercata questa keyword ogni mese ok 201.000 a volte, è veramente tanto abbiamo dei dati che ci aiutano a capire la competitività della SERP quando possa essere difficile andarsi a posizionare e quanto sia già ottimizzata questa parola chiave all’interno del motore di ricerca da qui mi collego al secondo passaggio che ricopre il concetto di utile quanto è importante controllare i nostri competitor per creare un contenuto o per ottimizzare il nostro contenuto perché il concetto di utile è anche adattato al contesto quando noi andiamo online, siamo online assieme ad altri risultati siamo online assieme ad altri competitor ci stiamo conquistando la top 3 o la top 10 quindi sapere cosa stanno facendo gli altri è importantissimo per riuscire a fare delle scelte che siano strategiche per il nostro progetto qui possiamo farlo a mano quindi direttamente andando in SERP vediamo, apriamo i risultati presenti e guardiamo ad esempio che titolo hanno utilizzato guardiamo su quali keyword, su quali termini rilevanti hanno focalizzato il contenuto guardiamo ad esempio se ci sono degli H2 e degli H3 tutti aspetti che dopo vedremo nel dettaglio ma intanto ci facciamo un’idea complessiva parallelamente lo possiamo fare in solo zoom accedendo alla sezione analisi competitor per vedere una serie di dati importanti come se avessimo fatto la ricerca manuale ecco che da qui vediamo pagina per pagina in che modo è posizionata quali sono i tag title utilizzati quali sono le meta description quanti link interni ha la pagina quanti link esterni come sono state ottimizzate le intestazioni quindi gli idins di ogni pagina e così via tutti i dati importanti che ci aiutano a studiare prima ancora di creare il nostro contenuto cosa stanno facendo gli altri in questo caso abbiamo questa riga qui sopra riassuntiva molto utile perché ci dice esattamente cosa si sta facendo in media in top 10 in questo caso si aggiunge e dice che è presente in prima pagina in questo momento ha scritto in media 1600 parole ha da 1 a 13 link interni da 0 a 4 collegamenti esterni e così via bene con questo risolviamo anche una prima domanda che alcuni di voi si potrebbero fare ovvero quanto lungo deve essere il contenuto che sto per realizzare una domanda un po’ da un milione di dollari in passato si diceva che bastassero dei contenuti brevi poi siamo passati con una serie di algoritmi del motore di ricerca a preferire dei contenuti molto lunghi e adesso forse siamo in un momento ancora di controtendenza ci basiamo su dei contenuti cosiddetti focalizzati focalizziamo il nostro contenuto rispetto appunto all’intento di ricerca non abbiamo più la necessità di creare contenuti lunghissimi dove mettere informazioni che si vadano a ripetere sicuramente dobbiamo essere esaustivi sull’argomento quanto dobbiamo scrivere per essere esaustivi sicuramente vedere cosa stanno facendo gli altri ci può essere d’aiuto può essere una bussola per orientare le nostre scelte quindi un check da fare sia che lo facciate con un tool come so Zoom sia che lo facciate manualmente prima ancora di cominciare a scrivere un contenuto prima ancora di ottimizzare l’articolo di un blog dovete controllare chiedervi cosa volete scrivere qual è la risposta a quale bisogno volete dare una risposta all’utente e dovete controllare in che modo gli altri competitor stanno dando una risposta alla vostra stessa domanda quindi questi sono i due punti di partenza senza i quali non possiamo iniziare in qualche modo a lavorare online e vi assicuro che riflettere su questi due punti fa il 90% del risultato perché le altre cose sono piccole sono piccole ottimizzazioni ma chiederci e interrogarci su questi due aspetti può aiutarci a partire davvero col piede giusto